Sgosh!

Se qualcosa può andar male lo farà.

 

Messaggi di Gennaio 2006

Post N° 186

Post n°186 pubblicato il 31 Gennaio 2006 da ausdauer
 
Foto di ausdauer

COME FARSI VENIRE UN ATTACCO DI PANICO

Ingredienti per una persona
Serata molto umida, foschia molesta, senso di orientamento pessimo, miopia e incapacità di vedere più in là del proprio naso di notte.

Preparazione
Percorrere tranquillamente i 15 km di strada statale che separano la ridente cittadina dal bivio maledetto. Giunti a circa una decina di km dalla cittadina sperduta in mezzo alla Romagna dove si trova la palestra cominciare a non capire più nulla. Per ottenere un risultato migliore occorre non avere la più pallida idea di come si possa raggiungere la palestra, se non attraversando km e km nell'oscurità più profonda della campagna. Evitare di cercare strade alternative, per via del tempo che stringe e imbucare la terrificante viuzza sperduta, sperando che la foschia non sia così maledettamente fitta come fino a quel momento è stata percepita.
A questo punto, mentre si procede alla cieca in completa solitudine e con estrema titubanza, bisogna adoperarsi per immaginare qualcosa di adeguato. Ad esempio la Sacra Clio che precipita per uno di quei fossi ora invisibili, ma sempre presenti e affonda tra le frasche nel silenzio e nell'oscurità della campagna. E' inoltre necessario avere la rassicurante consapevolezza che quei fossi non vengano puliti da decenni, rendendo praticamente impossibile un eventuale ritrovamento di lamiere e corpi accartocciati.

Dopo circa 2 km l'attacco di panico è quasi assicurato o se non altro si potrà sperimentare una di quelle intense tachicardie martellanti che difficilmente possono essere scordate in breve tempo.

 
 
 

RICADUTA

Post n°185 pubblicato il 28 Gennaio 2006 da ausdauer
 

E così è successo. Inutili i tentativi di disintossicazione, le terapie, le riunioni agli Incurabili Test-Maniaci Anonimi. Sono ancora troppo debole e poco sicura dei miei mezzi per salvarmi dalle ricadute, quindi eccomi qui, tremebonda e smaniosa, a raccogliere il testimone passatomi da bimbadepoca. Bimbadepoca, non ti preoccupare. Non è stata colpa tua. Il problema è la mia scarsa forza morale, ma ne uscirò. Lo farò per me e anche per gli altri.
Come da regolamento, copio ed incollo le norme  che sottendono a questo indiscutibile manifesto di pura e irriducibile follia.

a) Chiunque compili questa catena, deve mangiare almeno due caramelle mentre redige la sua lista. Una alla menta ed una alla frutta.

b) Chi compila il test non può scrivere cazzate… mph.. no meglio di no… le cazzate si possono scrivere.

c) Le “domande” del test possono essere modificate, ritoccate, trasformate, cancellate ecc… a patto che ci siano sempre elenchi di quattro cose, e che non vi chiediate delle cose del tipo “Quattro posti in cui attaccate le caccole ad insaputa dei vostri coinquilini” oppure (e ben più triste) “Quattro più due quanto fa?” con al seguito molteplici tentativi di dare la risposta corretta…

d) Coloro i quali, una volta ricevuto il passaggio di “stecca” da altri blogger, decidano in loro coscienza di rinunciare all’arduo compito della compilazione della catena di Sant’Antonio, devono assumere quattrocentoquarantaquattro gocce di Guttalax onde autoprovocarsi un’attacco di diarrea interminabile.

e) Chi in cuor suo è conscio di avere più di quattro risposte alle domande sotto indicate è un secchione. A morte il secchione!!!

f) Quando finite di compilare il test dovete emettere un suono gutturale (con la bocca e non con la pancia, mi raccomando) e poi cantare una filastrocca a voce alta e fate due passi di break dance. Se vi trovate in un locale pubblico, quale il vostro ufficio, aggiungete in coda alla catena anche “la quattro reazioni più evidenti di coloro che anno assistito a questo triste spettacolo da voi appena inscenato”.

g) Chiunque compili il test deve scrivere la parola “Zipozaturrelabatorkina” (che è il baldo soprannome che ho affibbiato al mio amico immaginario, che se no si sarebbe chiamato Aldo, ed era troppo difficile da ricordare) da qualche parte nel suo post (tipo lasciarla qui, tra le regole). Questo perché se poi io vado su google e faccio una ricerca della parole “Zipozaturrelabatorkina” scopro immediatamente quanti hanno fatto questo test. (Che poi è proprio lo scopo di questo post delle balle, che sto scrivendo).

4 lavori che ho fatto

1) La commessa in pasticceria quando avevo 15 anni: il primo giorno ho fatto cadere un vetro sulle paste. Nei successivi due mesi mi sono nutrita di pasticcini al cocco e babà sbrodolosi di rhum.
2) La fidanzata part-time o la ragazza di scorta.
3) La stagista in una compagnia di assicurazioni, teoricamente: in pratica ho dato lezioni sull'uso del pc a tutti gli impiegati.
4) La domatrice di turisti imbizzarriti.

4 film che potrei vedere e rivedere all'infinito

1) I Goonies, perché anche io voglio andare a cercare Willy l'Orbo.
2) Vento di Passioni, perché Brad Pitt con i capelli lunghi è  qualcosa di molto gustoso da vedere.
3) La Spada nella Roccia, il pezzo dove Mago Merlino si tira su la tunica da mago per attraversare il fiume e si vedono le sue gambe secchissime.
4) Il Corvo, il pezzo in cui lui esce dalla sua bara e ritorna per vendicarsi.

4 posti in cui ho vissuto

1) Casa mia nella ridente cittadina.
2) Qualche notte a casa del mio ex.
3) Una settimana a Klagenfurt con la scuola.
4) Una settimana a Cap d'Ail con la scuola.

4 programmi televisivi che mi piace guardare

1) Un sacco di telefilms
2) Chi l'ha visto? (per puro masochismo perché mi terrorizza)
3) Zelig (perché c'è il mitico Palmiro Cangini)
4) Zipozaturrelabatorkina, un programma altamente educativo che parla delle implicazioni psicologiche e sociali che sottendono l'essere grandi petomani di professione.

4 libri che devo assolutamente leggere

1) Comunità e partecipazione per l'esame di psicologia di comunità
2) L'intervista clinica con il DSM IV per l'esame di Metodologia
3) Mr Zuppa Campbell, il pettirosso e la bambina di Fannie Flagg, appena uscirà in un'edizione decente
4) Cieli di Zafferano di Leslie Lokko, appena uscirà un'edizione che non costi 19 euri!!!

4 libri che non leggerò mai

1) Il Corano in arabo
2) Un libro di Banana Yoshimoto in giapponese
3) La Bibbia in aramaico
4) Anna Karenina in russo

4 piatti di cucina che mi piacciono

1) Ravioli
2) Cappelletti
3) Melanzane grigliate
4) Pizza

4 siti web che visito più o meno giornalmente

1) Il mio blog
2) Il sito della facoltà di psicologia
3) Blog vari ed eventuali
4) Quello di Msn perché mi si apre in automatico

4 cose che voglio fare prima di morire

1) Laurearmi
2) Trovare un baldo giovine che possa sopportarmi per più di una settimana
3) Finire il libro American Psycho
4) Imparare il tedesco

4 esclamazioni per esternare il mio stupore

1) Sgosh
2) Ommioddio
3) Santo cielo!!
4) PRONTO???

4 posti in cui ho fatto pipì per urgenza

1) In pineta, prima di essere mollata dal mio ex ragazzo (ma non mi ha mollata per questo)
2) Dietro lo sportello della macchina con un'amica che faceva lo stesso dietro l'altro sportello, in un parcheggio di sera, mentre aspettavamo che un'amica ci venisse a fare strada in una città sconosciuta
3) Tra le ortiche del mio giardino quando ero bambina
4) Nella classica padella dell'ospedale, un'esperienza umilante e disgustosa.

4 risvegli traumatici da non ripetere

1) In casa di semi-sconosciuti, reduce da una festa, del tutto sobria ma sdraiata su una coperta davanti alla porta d'ingresso, presa a calci per destarmi dal sonno che aveva preso il sopravvento
2) In casa di un'amica dopo la sua festa di laurea, del tutto sobria ma costretta a dormire nel letto con una ragazza semi-sconosciuta, con accanto un ragazzo brasiliano che russa come un sega circolare e destata dalle grida di un ragazzo vestito da donna che invoca la Sacra Romagna vomitando allegramente.
3) In gita scolastica, calpestata letteralmente da una compagna di stanza che tentava di salire sul letto a castello senza la scala.
4) In ospedale dopo l'anestesia con un tubo di drenaggio che mi esce dal fianco.

4 persone a cui passo la stecca

Io non me la sento... sarò anche ricaduta nel tunnel, ma devo salvarmi la pelle, no?

Ghgh!! (MedeAthena copyright)

Grün, grün, grün sind alle meine Kleider,
grün, grün, grün ist alles was ich hab.
Darum lieb ich alles was so grün ist:
Weil mein Schatz ein Jäger ist.

Boing boing... Passi di break dance (con la mia proverbiale leggiadria) e...

Aahhh adoro le caramelle alla menta! ^__^

 
 
 

DISTURBO DISSOCIATIVO DELL'IDENTITA'?

Post n°184 pubblicato il 26 Gennaio 2006 da ausdauer
 
Foto di ausdauer

Detesto parlare in pubblico: divento bordeaux e mi viene una specie di crisi respiratoria, tanto che mentre cerco di parlare tutto ciò che esce dalla mia bocca è l'angosciosa espressione dell'affanno. I miei discorsi si trasformano in un'agonia dall'indubbia manifestazione e la mia voce diventa talmente tremolante da rasentare il singhiozzo.

In questi giorni tra subdoli drammi sentimentali e analisi del sangue sballate avevo completamente rimosso la questione del lavoro di gruppo all'università. O meglio, un'altra ragazza ed io ci eravamo già sobbarcate del lavoro scritto per tutti, tanto che a me sembrava un capitolo più che concluso. L'idea della presentazione poi non mi aveva nemmeno sfiorata, avendo io sempre messo in chiaro da subito che l'oratoria non è proprio una delle mie migliori qualità. Invece giunta in facoltà questa mattina ho scoperto la terribile verità: il lavoro doveva essere presentato al microfono in mattinata, davanti al resto degli studenti e alla professoressa...

MA PORC....

La mia speranza a quel punto era che qualcuna delle altre tre ragazze prendesse in mano la situazione: "non ce la faccio, mi sento svenire", "ma io l'articolo non l'ho letto!!" e "io non mi sono affatto preparata" sono state le rassicuranti risposte delle mie tre compari.

MA PORC...

La professoressa si è avvicinata con il microfono. Sguardi bassi, preparazione nulla talmente evidente che l'imbarazzo era quasi insopportabile. A quel punto la situazione era disperata: chi delle 4 giovani sprovvedute sarebbe stata la portavoce del gruppo? Silenzio. Una specie di ghigno isterico mi si è stampato sul volto: avevo già capito che si rischiava qualcosa di spiacevole. A quel punto la professoressa, in mancanza di volontari, ha preso in mano la situazione e ha passato il microfono alla ragazza vicina a me, quella dallo svenimento imminente: la poveretta è diventata paonazza, ma consapevole che qualcuno doveva sacrificarsi ha sparato tutto d'un fiato quello che ricordava. Mi sono sentita salva per qualche minuto, fino a che la professoressa non ha detto "stop, passa il microfono ad una tua compagna". A sinistra: la compagna non ne ha un'idea. Dietro: la compagna non ne ha un'idea. A destra: io. Il microfono mi è arrivato praticamente sui denti.

MA PORC...

Sentivo gli occhi speranzosi delle altre che mi guardavano, più tutti quelli del resto dell'aula che aspettavano una conclusione. Con una nonchalance che non avrei mai pensato di possedere (credo si presenti all'occorrenza nei momenti di maggiore disperazione) ho intavoltato un discorso sensato e con una tranquillità talmente ostentata che a quel punto sono diventata praticamente la portavoce del gruppo. Ho persino ripreso spontaneamente il microfono dall'esasperazione mentre le altre facevano scena muta sulla parte conclusiva del discorso, tanto che le altre ragazze erano incredule di fronte a questa trasformazione degna di Dottor Jekyll e Mr. Hyde. Alla fine ero talmente lanciata e incarognita che sono stata addirittura interrotta per mancanza di tempo e non certo per mancanza di argomenti. Quali siano stati poi gli argomenti non lo so, però mi hanno riferito che sono stata convincente.

Comincio a pensare di essere stata momentaneamente posseduta dallo spirito di qualcun altro. Un altro scherzo del destino del genere e potrei pensare di esserci persino portata...

 
 
 

THE END

Post n°183 pubblicato il 25 Gennaio 2006 da ausdauer
 
Foto di ausdauer

Ebbene sì, è ufficiale. Appartengo ignobilmente a quella categoria di persone che:
a) si invaghiscono sempre della persona sbagliata;
b) di conseguenza si ritrovano in situazioni grottesche e angosciose, nonché altamente pericolose;
c) ovviamente trascinano tutto questo per anni (Ausdauer = perseveranza, mica per niente) per poi un giorno sentirsi dire “ti voglio bene però non cambierà mai una benemerita cippa”.

Ma ora ho detto basta. Basta lottare in nome di chissà quale amore nascosto, basta lottare per tenere in piedi “relazioni” pressoché inesistenti, basta perseverare. Non funziona, prendo atto.
Dopo aver preso l’ennesimo strappo al collo alzandomi dal letto, complice forse la rabbia per il dolore e obnubilata dal sonno, ho letto le ultime righe e scritto le mie ultime. Non trovo più il senso di niente, ergo non ha più alcun senso continuare a straziarmi. Addio. (Addio?? Devo essermi rincretinita. Lavoriamo nello stesso posto tutta l’estate, addio un cavolo. Dettagli…)

Le 10 cose che vorrei fare ora:

1. Sedimentarmi per sempre sul divano, nutrendomi di cioccolata e cibi altamente ipercalorici.

2. Picchiare selvaggiamente qualcuno con il bastone per appendere i panni all’armadio.

3. Andare a comprarmi qualcosa di costoso e inutile, per poi pentirmi immediatamente vedendo il mio grafico delle spese toccare picchi esorbitanti.

4. Cantare a squarciagola per strada la canzone dei System of a down “Tentative”, il pezzo che dice “We're going doooooown in a spiral to the grooooound Nooooooo ooooooone, nooo oooooooone's gonna saaaaaaave us noooooooooooow! (not even gooooood!) Nooooo oooooone saved us, no one's gonna saved us”, diventando tanto molesta da farmi rinchiudere in una casa di cura per giovani donne uscite di senno.

5. Applicarmi in una bella sessione di 100 craniate contro il muro della mia stanza, nella speranza che il trauma cancelli totalmente gli ultimi eventi dalla mia memoria (possibilmente non il poco che ho imparato del programma di neurofisiologia e psicofisiologia), il tutto a ritmo di musica con il sottofondo di “Herzeleid” dei Rammstein.

6. Rileggere tutto il libro “Noi i ragazzi dello zoo di Berlino” (lo faccio sempre nei momenti di maggiore sconforto).

7. Lanciare il libro di “Psicofarmacologia essenziale” dal terrazzo e godere nel vederlo imputridire tra le erbacce umide del giardino, senza soffrire per averci speso 68 euri (due giornate di lavoro, impossibile non soffrire).

8. Andare in un cimitero d’auto con la mazza da baseball di mio fratello e picchiare forte su almeno una decina di carrozzerie malandate.

9. Comprare un tirapugni e metterlo in macchina, per usarlo contro il prossimo che vedo che spalanca lo sportello in mezzo alla strada senza controllare dallo specchietto che sta sopraggiungendo la mia Sacra Auto.

10.Vendicarmi dei torti subiti trovandomi un ragazzo carino e premuroso, magari da portare al matrimonio, alla facciazza di tutti quelli che mi vogliono sofferente e afflitta a vita.

Vista l’impossibilità di mettere in pratica ciascuno di questi punti non mi resta che ritirarmi mestissimamente nei miei appartamenti in compagnia del mio libro di Psicofarmacologia, sperando che almeno la mia carriera universitaria non vada in malora. Forse mi è rimasto qualche cioccolatino dall’Epifania…

 
 
 

Post N° 182

Post n°182 pubblicato il 23 Gennaio 2006 da ausdauer
 

SUPERSGOSH
(una nuova forma di sgosh appena omologata)

Se pensavo che non esistesse qualcosa di peggio che sentirmi svegliare da mia madre il lunedì mattina con "Aus le hai fatte le urine?" mi sbagliavo di grosso.

Ho accettato di andare ad un matrimonio. La scomodità delle scarpe che metterò e l'idea di dover partecipare ad una Messa sono niente in confronto a quanto in realtà si verificherà.

In questi mesi ci sono state mille vicissitudini, mille discorsi in sospeso, mille domande senza risposta. Tutti probabilmente sospettano, nessuno ne ha la certezza, io per prima sto dubitando di tutto e le mie richieste di delucidazioni non vengono mai corrisposte. Si ignora il problema e il buon vecchio Jack si è limitato a darmi la comunicazione di servizio. Anche lui andrà al matrimonio: in coppia naturalmente.

Panico. Terrore. Orrore. Devastazione interna.  

L'incubo peggiore che potessi immaginare sta prendendo inevitabilmente forma. Una forma REALE.

Aus, Contegno.

Immagino già la gente che scommette. Ci scapperà il morto? Chi di loro non si presenterà? Ausdauer si darà alla fuga e resterà a casa a piangere in solitudine tutte le sue lacrime per il destino crudele che anche stavolta l'ha colpita?

Com'è che si dice? Sticazzi. Questa soddisfazione al mondo non gliela voglio dare.
Testa alta. E che matrimonio sia.

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: ausdauer
Data di creazione: 02/03/2005
 

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