Sgosh!Se qualcosa può andar male lo farà. |
LE MIGLIORI PAROLE CHIAVE DEL MESE - MAGGIO
TRA LE CALDE CHIAPPE DI MIA NONNA
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Nickname: ausdauer
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Messaggi di Giugno 2007
Post n°357 pubblicato il 28 Giugno 2007 da ausdauer
A seguito delle continue mine che esplodono all'interno del mio corpo coinvolgendone i vari apparati e sistemi, credo sarà doveroso, a breve, cambiare il mio nick da Ausdauer (= perseveranza) a Quark (= ricotta). A quel punto potrei anche cambiare il titolo storico del blog e trasformarlo in un accativante "Benvenuti a Budinolandia, languido luogo di morbidezza e libertà di condizioni mediche e psicologiche", ma non vorrei essere tacciata di eccessivo flaccidume. La mia nuova, entusiasmante, afflizione riguarda stavolta una persistente insonnia. A dire il vero, tanto nuova non è, poiché ne soffro da almeno 10-15 anni, ma non sottilizziamo. Presa dallo sconforto e dalla disperazione e, soprattutto, decisa a porre fine a queste interminabili notti d'agonia tra le lenzuola, ho dato una rapida scorsa a tutti i tradizionali rimedi possibili e immaginabili che la letteratura mi offriva, tralasciando volutamente la parte relativa a benzodiazepine varie, che già mi sembra di essere sufficientemente rincretinita (eufemismo). 1. Uso di erbe, sapientemente miscelate, quali valeriana, camomilla, passiflora, luppolo, lavanda, biancospino. Considerato che una volta ho visto esplodere (nel vero senso della parola) una bottiglia contenente una tisana misteriosa preparata da mia nonna con erbe di origine varia ed eventuale, devo ammettere di temere un po' la combinazione erboristica. 2. Bere latte tiepido prima di andare a dormire. Non ho mai capito cosa c'entrasse, ma mi assicurano che il latte tiepido contenga alti livelli di triptofano, un sedativo naturale. Pensare che del buon latte possa contenere cose dal nome così brutto non lenisce di molto la mia ansia, ma se funziona, ben venga, per carità. 3. Fare una buona mezz'ora di esercizio fisico nel pomeriggio. Questa la vedo già più dura, e non solo per la mia indole pigra. Vale anche salire di corsa le scale dell'albergo per raggiungere la cucina e scappare non appena lo chef cerca di misurarmi il sedere? Per me vale più di mezz'ora di ginnastica, ci vogliono riflessi pronti e scatti felini mica da tutti. 4. Avere una cena leggera tre ore prima di addormentarsi. Dunque, calcolando che io torno dal lavoro alle 21,30 e finisco di cenare verso le 22, a che ora dovrei decidermi a coricarmi per evitarmi le interferenze della digestione? Quasi meglio saltare la cena e passare direttamente al latte al triptofano, per quanto inquietante possa sembrare. 5. Evitare attività stimolanti nelle ore serali. A me questa sembra un'ottima scusa per licenziarmi... "scusate, non posso lavorare nelle ore serali, è un'attività troppo stimolante e poi non dormo." 6. Svegliarsi presto al mattino e andare a letto ad un orario consono, possibilmente regolare. Uhm, e se uno, per puro caso, decidesse di avere una vita sociale ogni tanto? Niente, l'orologio biologico si sballa. Clausura, fame e latte al triptofano. 7. Non usare il letto per scopi che non siano il riposo o l'attività sessuale. Ecco, ora si spiegano tante cose! Sul letto io ormai, a parte mangiare, ci faccio qualsiasi cosa: leggere, scrivere, stare al pc, stare al telefono, mettermi lo smalto, studiare, riflettere sul destino dell'universo o sulla colazione da preparare (argomenti che, per profondità, si equivalgono). 8. Non assumere caffeina o sostanze stimolanti. Se non dormo la notte, durante il giorno mi cala la palpebra e devo studiare, o addirittura lavorare, quindi via di caffé. E la notte dopo dormo ancora meno, instaurando un circolo vizioso abbastanza complicato da interrompere. 9. Evitare di dormire il pomeriggio. Giusto per essere sicuri di stramazzare subito, la sera, non appena si salgono le scale e si intravede il letto spuntare da dietro la porta. Neanche il tempo di bere un sorso di latte al triptofano, per intenderci. Un po'confusa, rivolgo alla Mutti le mie perplessità riguardo a tutto ciò. Non c'è un altro rimedio? "Sì, Aus, te lo do io il decimo rimedio: la mazza da baseball di tuo fratello! Un colpo ben assestato, scommettiamo che poi dormi?" Uhm... Può essere che mi venga sonno, in effetti. Vi farò sapere (o leggerete tutto sul giornale). |
(format rubato alla Marmotta) "Con la voglia che hai di studiare, difficilmente riuscirai a finire le scuole superiori" [Professoressa di matematica delle medie] "Aus, ci un'ignurenta!!" (trad. "Sei un'ignorante") [Professore di disegno delle medie] "Tu sei una ragazza strana. Non sorridi mai, il tuo sguardo mi gela a tal punto che devo per forza evitare di guardare nella tua direzione." [Professoressa di italiano del biennio a ragioneria, che detestavo in maniera piuttosto palese] "La Aus è un'enigma, un elemento molto chiuso in se stesso." [Professore di matematica del primo anno a ragioneria] "La Aus è un'asociale, non è mai venuta una sola sera a parlare con noi, non la sopporto! Ops... ma è qui!" [Compagna di classe a ragioneria in gita a Klagenfurt, che non si era accorta della mia presenza nella stanza] "E' troppo timida per fare un lavoro che richieda il contatto con la gente!" [Proprietaria della pasticceria in cui ho lavorato due mesi a 15 anni] "Non sai stare seria nemmeno quando si parla di cose serie che riguardano te, figuriamoci quando si parla di quelle degli altri!" [Un'amica] "Sembra impossibile poter parlare seriamente con te." [Una compagna di università] "Ecco perché ti scegli sempre uomini impossibili: è tutto riconducibile al tuo modello di attaccamento con la figura paterna!" [Un'altra compagna di università] "Sei abbastanza ridicola" [Bruderone] "Hai dei denti bianchissimi, come fai?" [Compagno di corso a salsa] "Non sei facile da capire né da utilizzare" [Ragazzo con cui sono uscita una volta] "Hai gli occhi da gatto." [Diverse persone] "Quando ti arrabbi non hai pace finché non vedi l'altra persona agonizzare e rantolare... quando ormai hai visto che è morta, allora le chiedi scusa!" [Mutti] |
Cara la mia sottoscritta, è cosa ormai nota che, se fai la persona acida, l'acido da te prodotto si riverserà non soltanto sulle persone a cui è rivolto, ma anche sul tuo stesso fragile corpo. E ti ritroverai un bel giorno, alla vigilia di importanti avvenimenti del week end, nel Santo Lettino a dover fronteggiare l'invasione selvaggia delle placche all'interno della tua gola, nonché il malcontento di colleghi e datori di lavoro abbandonati nel momento del bisogno e la rassegnazione di un povero martire che altro non può fare se non scuotere mestamente la testa chiamandoti "Rottamino", nella remota speranza che la tua compagnia non sia sempre a questi livelli di virulenza (che qua tra herpes, acciacchi vari e placche, la speranza è andata a farsi un viaggio bello lungo). |
Io non capisco proprio perché l'ordine degli psicologi non mi possa convalidare il tirocinio presso l'albergo, come un qualunque tirocinio presso una struttura sanitaria. Non ci vedo alcuna differenza, se non che forse in un contesto psichiatrico certi atteggiamenti rientrerebbero nella norma, mentre all'interno di una struttura ricettiva con finalità ricreative diventano un tantino inquietanti. A prescindere dalla presenza di colleghi più o meno psicolabili (che probabilmente leggeranno questo blog di nascosto e si sentiranno quantomeno presi in causa), noto con dolore che la gente non è più in grado di rilassarsi. Vuoi perché la vita è tanto stressante, vuoi perché il gene dello "stracciabudella" non è a carattere recessivo e si tramanda di generazione in generazione con una facilità scientificamente allarmante, vuoi perché io non tollero più il telefono che suona incessantemente palesandomi richieste dal surreale al fantascientifico, fatto sta che il livello di follia mi sembra aumentare di giorno in giorno in maniera esponenziale. Ricordo con nostalgia i tempi in cui alle famiglie bastava avere un letto, una cassettina per i bisogni e tanto mare per godersi a pieno le vacanze. Ora no. Ora la gente non ce la può fare a sdraiarsi su un lettino e lasciarsi scorrere tra i rivoli di sudore (perché, fa strano lo so, ma d'estate sotto il sole a 40 gradi si suda). Fa troppo caldo. Fa troppo freddo. Fa troppo così così. Il bagno è piccolo. Il water fa amicizia con il vicino bidet. La tenda della doccia pende verso ovest, con insopportabili pieghe a sud-est. La camera è stretta. Lo specchio ingrassa. Il letto ha il copriletto arancione che non si abbina con la mia camicia da notte. Cosa vuol dire "prezzo al giorno a persona"? Cosa vuol dire "una bottiglia di vino al giorno"? Cosa vuol dire "buongiorno e buonasera"? Il cibo è cattivo, non si può andare avanti così! Il cibo è buono e ingrasso, come la mettiamo?? Si mangia troppo presto/tardi e io non voglio adattarmi. Mi fa due caffé, uno con la schiuma, ma senza latte, l'altro con un po' di grappa, ma di quella bottiglia ancora chiusa. Voglio un caffé ristretto macchiato freddo con acqua calda a parte. Voglio qualcosa, ma lo devo pagare? Gente carissima, io sto tutta la mattina a perdere diottrie su libri di psicologia e non farò mezza giornata di ferie finché non avrò ottenuto questa benedettissima laurea. Sono NOVE anni che sopporto ogni estate le Vostre lagne. Vi chiarirò un concetto: che Voi ci siate o meno in questo benedetto albergo, a me non frega una cippalippa. Potete pestare i piedi, sbraitare, frignare abbracciandovi alle colonne della hall e inveire contro di me quanto volete e nella modalità che preferite, che tanto non cambierà le cose. Sono solo una dipendente pagata per fare quello che mi è stato ordinato di fare nelle ore in cui ho dato disponibilità della mia presenza fisica e talvolta mentale. Non pensate che me ne importi qualcosa delle Vostre pretese e delle loro sottese patologie, perché questo non è un centro di salute mentale. Se è quello che vi occorre, rivolgetevi all'ASL (e non crediate che abbia prezzi più convenienti). E come diceva sempre il mio saggio, adorato, professore di italiano che studiava l'arabo e ci parlava in inglese: "Relax and enjoy yourself". E non rompete, aggiungo io. |
Bambina (aggrappandosi con le manine cicciottine al piano di marmo del bureau): "Lo sai che io ho un diario segreto?" Aus (temendo già il peggio): "Ah sì? Hai tanti segreti da scrivere?" Bambina: "Scì... se vuoi te ne dico qualcuno." Bambino (aggrappandosi a sua volta al piano di marmo): "Ghghghgh" Aus: "Se me li vuoi dire..." Bambina: "Allora, io ho un fidanzato... a dire il vero non ce l'ho più adesso, l'ho mollato" Aus: "Ha fatto il birichino?" Bambina (guardandomi con gli occhi sbrilluccicosi): "Aveva un'altra!!" Aus (ricordandosi vagamente qualcosa): "Eh... capisco..." Bambino (maschio, quindi per natura poco ricettivo sull'argomento): "Ma perché aveva un'altra?" Bambina (indignata): "Non lo so, glielo avevo chiesto prima io! E lui invece non mi aveva detto niente, me l'hanno detto dopo!" Aus (ricordandosi di nuovo vagamente qualcosa): "Sù sù, cose che capitano... il prossimo andrà bene" Bambino: "Ghghghghghgh" Bambina: "Ma io adesso amo un altro... è alto, ma non come te, come i bambini eh... e poi è più piccolo di me..." Bambino (inorridito): "Più piccolo? Allora muori prima tu!" Aus (sensibile all'argomento): "Ma nuuuuuuu...." Bambina (alzando il dito): "Non è mica vero! Adesso ti faccio un esempio... quanti anni hai Aus?" Aus (con lo sguardo già spaventato): "Ventisei..." Bambina: "Ecco, lei ha ventisei anni... mia mamma quarantotto... Aus, non ti offendere eh... ma potrebbe morire prima la Aus!" Aus (con questa faccia O__o): "grazie..." Bambino: "Ihihihihihihih!" Bambina (guardandomi seria fissa negli occhi): "No perché, metti che esci di qui e ti investe un ubriaco... si muore eh!!" Aus (improvvisando improbabili riti apotropaici e ripetendo mentalmente formule anti-iattura): "Bambini, ma voi non dovete andare a mangiare???" Adoro i bambini dell'albergo... |
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