Sgosh!

Se qualcosa può andar male lo farà.

 

Messaggi del 26/01/2006

DISTURBO DISSOCIATIVO DELL'IDENTITA'?

Post n°184 pubblicato il 26 Gennaio 2006 da ausdauer
 
Foto di ausdauer

Detesto parlare in pubblico: divento bordeaux e mi viene una specie di crisi respiratoria, tanto che mentre cerco di parlare tutto ciò che esce dalla mia bocca è l'angosciosa espressione dell'affanno. I miei discorsi si trasformano in un'agonia dall'indubbia manifestazione e la mia voce diventa talmente tremolante da rasentare il singhiozzo.

In questi giorni tra subdoli drammi sentimentali e analisi del sangue sballate avevo completamente rimosso la questione del lavoro di gruppo all'università. O meglio, un'altra ragazza ed io ci eravamo già sobbarcate del lavoro scritto per tutti, tanto che a me sembrava un capitolo più che concluso. L'idea della presentazione poi non mi aveva nemmeno sfiorata, avendo io sempre messo in chiaro da subito che l'oratoria non è proprio una delle mie migliori qualità. Invece giunta in facoltà questa mattina ho scoperto la terribile verità: il lavoro doveva essere presentato al microfono in mattinata, davanti al resto degli studenti e alla professoressa...

MA PORC....

La mia speranza a quel punto era che qualcuna delle altre tre ragazze prendesse in mano la situazione: "non ce la faccio, mi sento svenire", "ma io l'articolo non l'ho letto!!" e "io non mi sono affatto preparata" sono state le rassicuranti risposte delle mie tre compari.

MA PORC...

La professoressa si è avvicinata con il microfono. Sguardi bassi, preparazione nulla talmente evidente che l'imbarazzo era quasi insopportabile. A quel punto la situazione era disperata: chi delle 4 giovani sprovvedute sarebbe stata la portavoce del gruppo? Silenzio. Una specie di ghigno isterico mi si è stampato sul volto: avevo già capito che si rischiava qualcosa di spiacevole. A quel punto la professoressa, in mancanza di volontari, ha preso in mano la situazione e ha passato il microfono alla ragazza vicina a me, quella dallo svenimento imminente: la poveretta è diventata paonazza, ma consapevole che qualcuno doveva sacrificarsi ha sparato tutto d'un fiato quello che ricordava. Mi sono sentita salva per qualche minuto, fino a che la professoressa non ha detto "stop, passa il microfono ad una tua compagna". A sinistra: la compagna non ne ha un'idea. Dietro: la compagna non ne ha un'idea. A destra: io. Il microfono mi è arrivato praticamente sui denti.

MA PORC...

Sentivo gli occhi speranzosi delle altre che mi guardavano, più tutti quelli del resto dell'aula che aspettavano una conclusione. Con una nonchalance che non avrei mai pensato di possedere (credo si presenti all'occorrenza nei momenti di maggiore disperazione) ho intavoltato un discorso sensato e con una tranquillità talmente ostentata che a quel punto sono diventata praticamente la portavoce del gruppo. Ho persino ripreso spontaneamente il microfono dall'esasperazione mentre le altre facevano scena muta sulla parte conclusiva del discorso, tanto che le altre ragazze erano incredule di fronte a questa trasformazione degna di Dottor Jekyll e Mr. Hyde. Alla fine ero talmente lanciata e incarognita che sono stata addirittura interrotta per mancanza di tempo e non certo per mancanza di argomenti. Quali siano stati poi gli argomenti non lo so, però mi hanno riferito che sono stata convincente.

Comincio a pensare di essere stata momentaneamente posseduta dallo spirito di qualcun altro. Un altro scherzo del destino del genere e potrei pensare di esserci persino portata...

 
 
 
 
 

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