Sgosh!

Se qualcosa può andar male lo farà.

 

Messaggi del 09/12/2006

DECALOGO DEL PERFETTO SPASIMANTE

Post n°290 pubblicato il 09 Dicembre 2006 da ausdauer
 

È un dato di fatto universalmente riconosciuto che i miei spasimanti sono al 90% persone per cui varrebbe la pena abrogare la legge Basaglia e riaprire i manicomi, rigorosamente secondo l’antica usanza dell’incatenamento coatto e dell’isolamento sociale e possibilmente disperdendo le chiavi in una discarica abusiva molto, molto, molto lontana da qui.

L’ultimo è uscito di scena in modo piuttosto spettacolare. Dopo avermi invitata a ballare una delle mie bachate preferite (Lamento boliviano) e dopo essersi reso conto di non azzeccare un passo, mi sono proposta amichevolmente di ricominciare per riprendere il tempo. Questo deve averlo gettato nella disperazione, così tanto da decidere di mollarmi in mezzo alla pista a metà canzone, imprecando e guaendo, senza mai più fare ritorno.

Di per sé, se escludiamo la discreta figura di escremento, non è stata una grave perdita. Inoltre è stato spunto per una riflessione accorata su quali sono le mie aspettative rispetto al comportamento di uomo che, impavidamente, vuole tentare di conquistarmi. Una volta per tutte, ecco il decalogo de “Il perfetto spasimante di Ausdauer.”

 

1) Non mi sbrodola addosso complimenti standard per far colpo su di me, specie se ha avuto a che fare con me si e no 20 minuti. Una condotta di questo tipo ha su di me l’effetto opposto.

2) Mi studia piano piano, avvicinandosi e allontanandosi per creare suspance. Io ho un’autentica malsana passione per quelli che fuggono regolarmente lasciandomi la fronte cosparsa di punti interrogativi.

3) Sa impegnarsi in una conversazione. Non mi interessa l’argomento di conversazione. Possiamo parlare anche di Babbo Natale, o di quanto mi attiri l’odore della naftalina, o di quando un professore gli ha dato 2 nel compito di matematica, purché si parli di qualcosa.

4) Sa impegnarmi in una conversazione. Questo è difficile perché non sono una persona molto spigliata, pertanto se inibita nella mie scarse capacità oratorie divento un pesce muto. Il problema di certo non si presenta se il figliolo è conforme al punto 3.

5) Non piagnucola continuamente su quanto sia incompreso dalle donne e su quanto sia stato maltrattato in passato. Mi farebbe salire l’ansia la sola idea di squartarlo involontariamente e rientrare nella lista delle fautrici della carneficina, nonché preferisco essere io la vittima, ruolo che indubbiamente mi si addice assai.

6) Mi scrive sms grammaticalmente corretti e senza l’uso delle k. Nota dolente, lo so, ma in fondo si sta parlando della perfezione per cui mi è consentito anche strafrare un po’.

7) Non fa deduzioni deliranti mentre mi guarda negli occhi dicendo “Si vede dal tuo sguardo che tu hai sofferto molto.” Oppure “Sento che c’è stato un ragazzo che ti ha fatto male in passato, per questo ora hai questo atteggiamento sfuggente.”. Chi non ha mai avuto un ragazzo stronzo o qualche sofferenza nella vita? Io di solito sento che questi non fanno per me e che mi viene voglia di percuoterli per vedere se si riattiva un po’ la loro materia grigia.

8) Non invade subito il mio spazio vitale con braccia e mani tentacolose o labbra protese a mo’ di ventosa. Potrei diventare molto sgradevole (leggi: potrei tirare fuori il machete da borsetta).

9) Ha degli interessi e delle passioni, che vanno oltre “guardo le partite della nazionale” oppure “ogni sera vado al pub e mi bevo due cuba libre”.

10) E per carità, agli eventuali appuntamenti, non voglio fiori (ma opere di bene).

 
 
 
 
 

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