Sgosh!

Se qualcosa può andar male lo farà.

 

Messaggi di Agosto 2005

COME STAI?

Post n°115 pubblicato il 21 Agosto 2005 da ausdauer
 
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Domanda trabocchetto. Io ormai non so più cosa rispondere.

Rispondo quasi sempre in automatico "bene" e la gente si sente poi autorizzata a chiedermi delucidazioni, perchè non è possibile che vada tutto bene. Addirittura mi ritrovo una sera tempestata di messaggi "si vede che c'è qualcosa che non va... dovresti aprirti... perchè non ti apri... non tenerti tutto dentro...". Aiuto, DATEMI una lametta così mi taglio le vene.

Rispondo prudentemente "non c'è male" anche quando in realtà ho già un cappio attorno al collo e mi sento subito dire  "beata te... a me invece va tutto malissimo... la vita è uno schifo... odio tutto il mondo... sto per suicidarmi". Aiuto, NON dategli una lametta che si taglia le vene.

Rispondo "potrebbe andare meglio" e mi ritrovo ad ascoltare una filippica sul come io non sia mai contenta, che devo pensare a chi sta peggio e soprattutto un "pensa a me che ho questo, questo e quest'altro!". Aiuto, DATEGLI SUBITO una lametta che così si taglia le vene.

In un momento di estremo sconforto rispondo che "in effetti va malino" e mi arriva questo sms "ma se a te va sempre tutto bene! sei piena di uomini  (l'autore di questa genialata è inspiegabilmente convinto che l'intero mondo maschile mi stia addosso) e di soldi (eh???? questo è anche convinto che io in quei 4 mesi di stagione estiva guadagni miliardi)... non ti puoi mica lamentare!"

Ecco. Illuminazione. Finalmente ho trovato la risposta giusta. "Non mi posso lamentare". E non perchè sia tutto così meraviglioso nel mio magico mondo, ma proprio perchè NON E' POSSIBILE lamentarsi. C'è sempre qualcuno che ha qualcosa da ridire. Conservate pure le lamette, quando avrò voglia seriamente di lamentarmi di qualcosa sappiate che poi ci sarà da farsi la barba.

 
 
 

ORGOGLIO E PREGIUDIZIO

Post n°114 pubblicato il 19 Agosto 2005 da ausdauer
 
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Lo so lo so, sbagliare è umano, perseverare è diabolico. Io stessa mi rendo conto che da un'unica succosissima e violentissima stupidaggine che mi ha marchiata a fuoco con un segno ben visibile in tutta la provincia (le voci corrono...) sono passata ad una serie incalcolabile di errori, infrazioni, violazioni, etc. di cui certamente non ho voglia di star qui a vantarmi (anche perchè non c'è proprio un accidenti di cui vantarsi). E' chiaro che chi scivola lentamente negli Inferi non ha nessun interesse a diffondere l'elenco delle sue malefatte. Eppure qualcuno vedrà, con i suoi mille occhi, quello che tu stessa cerchi di non vedere.

Negare, negare, sempre negare, anche l'evidenza.

"Ci sei ricascata eh?"
Sorriso a 247 denti. "Non so di che cosa parli." (che bella frase, fa molto cinema).
"Dai... finiscila. Gli devi dare un calcio nel culo."
"Ahahahah, dici?" (non posso credere che stia parlando proprio LUI)
"Che senso ha correre dietro ad una persona che tiene il piede in TRE staffe??"

Ossignore, non è possibile.  Quest'uomo ha avuto una relazione con qualunque essere di cromosoma XX presente in albergo (pure una mezza con me) "dimenticando" sempre di dire che era fidanzato, e ora si mette a fare la paternale a me riguardo la scarsa moralità del mio pseudo-ex-ragazzo? Sono allibita, superallibita. E' proprio vero che si sta a guardare la pagliuzza nell'occhio del vicino e non ci si accorge della trave nel proprio occhio.
"No, certo, non ne vale la pena" dico tra i denti. Tra l'altro lo so molto bene anche io, non è che sono cretina del tutto, eccheccavolo.

"Si vede proprio che sei cotta..."
COOOOOOSA??? Tutto mi si può venire a dire, ma non una frase del genere. Aborro, aborro, aborro!!!
"Cotta... adesso... non esageriamo..."

Ecco cosa ci voleva. Avere la conferma di essere passata per la quindicenne alla prese con la cotta per lo "stronzo" di turno.

Ommioddio, ommioddio, ommioddio. Meno male che ho avuto il buonsenso di tacere. Essere compatita da occhi pietosi e allo stesso tempo certamente non privi di oscenità pari a quelle che vedono mi fa rabbrividire.

Che poi la gente che ne sa. E' facile giudicare gli altri, è molto più difficile giudicare se stessi con le stesso metro di giudizio.  Due pesi e due misure, ecco perchè la gente parla sempre  e comunque.

Invece di andare a razzolare nel bidone del vicino ciascuno farebbe bene a guardare cosa c'è nel proprio.

 
 
 

PUNTI DI VISTA

Post n°113 pubblicato il 18 Agosto 2005 da ausdauer
 
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Io sono ben contenta di dimostrare meno della mia età. Non mi arrabbio di certo se mi dicono che sono giovanissima e che potrei avere al massimo venti anni. Tanto meglio: così la gente non si aspetta troppa furbizia e soprattutto non ha grandi pretese.

Alcune persone però mi lasciano seriamente sconcertata.

"Quando ci vai in vacanza?"
"Non ci vado, devo studiare. Ma c'è tempo."
"Sì, hai ragione, hai tempo. Io ho iniziato MOLTO PIU' TARDI di te ad andare in vacanza. Avrò avuto 18/20 anni."
Molto più tardi?!?!?
"Signora, io ho 24 anni..."
"Oh, MI SCUSI..."

Poi arriva sempre il momento in cui si è costretti a smettere di bullarsi. Preparo due caffè, li metto sul piattino. Sono abbastanza seria, le tazzine scottano, i miei polpastrelli non gradiscono. Inoltre sono assorta nei miei pensieri.

"Certo che tu sei giovanissima."
Gongolo. "Eh sì, in genere mi attribuiscono molto meno della mia età."
"Sì infatti... 27 anni però devi averli di sicuro."

SDENG!!!

La signora cerca di migliorare la sua posizione. "No, è che hai un atteggiamento da persona più matura. Non sembri una ragazza così giovane".

RI-SDENG!!!

"Sarà un problema di portamento, magari è a causa del lavoro che fai che sei portata ad assumere un comportamento troppo serio. Sei molto controllata."
"Ah. Può darsi. Segno i caffè sulla camera vero?"


E così imparo a vantarmi di sembrare una bambinetta.
Ben mi sta.

 
 
 

CRONACA DI UNA SFIGA ANNUNCIATA

Post n°112 pubblicato il 16 Agosto 2005 da ausdauer
 
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Premessa: per me, orfana dalla nascita dello spirito festaiolo che lo caratterizza, il giorno di Ferragosto è sempre un giorno in cui il fastidio si fa sentire all'ennesima potenza. Caldo, un sacco di gente in giro, nessuna possibilità di parcheggio, straordinari (non retribuiti) al lavoro e innumerevoli molesti imprevisti correlati a tutto ciò mi rendono sempre assai sofferente durante l'intero arco della giornata.

Ore 8:20: mi sveglio controvoglia dopo un numero di ore di sonno discretamente inferiore al mio standard. Tuttavia ho modo di constatare con sorpresa che non mi sento vittima di una stanchezza insostenibile, pertanto mi alzo e, con sopresa ancora più accentuata, apro la finestra e mi trovo di fronte ad un cielo impressionante. Il maltempo a quanto pare si è davvero accanito sulla Riviera. Una maligna soddisfazione da frustrata doc mi scalda l'anima e mi regala una serenità insperata.

Ore 9,30: raggiungo il mio solito bar per la colazione, convinta di non trovare più neppure una pasta alla crema e invece mi trovo davanti ad un vassoio pieno di croissant. Sono stupita di fronte a tutta questa sfacciata fortuna.

Ore 10,00: giungo a piedi alla stazione, pronta a verificare l'esistenza di una persona con cui chatto da due anni, ma che non ho mai visto se non in qualche fotografia. Rischiando di trovarmi di fronte ad una colossale delusione trascorro invece una piacevolissima mattinata in compagnia di un corregionale che, memore di tutte le mie invettive contro gli smucci smucci smacky smacky, si congeda semplicemente con una stretta di mano, con grande apprezzamento da parte della sottoscritta.

Ore 14,30: parto sconsolata alla ricerca di un parcheggio. Non spero tanto di trovarne uno in prossimità dell'albergo, ma almeno di restare nella provincia. Raggiungo l'amena località turistica e la speranza che mi animava durante il tragitto viene tragicamente risucchiata nella consapevolezza che non c'è un maledettissimo buco. Alla prima curva mi imbatto nel figlio del capo, che sta giusto giusto per spostare il suo fuoristrada e mi cede gentilmente il posto. Sono incredula: la mia Clio balla in tutto quello spazio e io con lei.

Ore 14,55: mentre cammino per raggiungere l'albergo mando un sms a mia madre per manifestarle il mio compiacemento e distogliendo lo sguardo dalla strada pesto una cacca di cane. Mi trascino dietro un fetore immondo per tutta la hall, ma fortuna vuole che non ci sia nessuno nei paraggi, così mi infilo in bagno a porre rimedio al regalo puzzoso della sorte. Dicono che porta soldi, penso.

Ore 17,00: si materializzano nella mie tasche ben 14 euri di mancia. Troppa grazia, troppa grazia, non mi sembra vero.

Ore 21,30: contrariamente ad ogni aspettativa il mio turno al bar termina con solo mezz'ora di ritardo e trotterellando mi avvio alla mia macchina. Noto che invece Jack, che ha la macchina parcheggiata davanti alla mia, non ha avuto la stessa fortuna: cercando di non danneggiare il suo paraurti (si vede che sono in buona o che ci tengo tantissimo alla mia macchina?) esco in retromarcia tra mille peripezie e riesco ad inserirmi nella colonna di macchine in fila verso il centro.

Ore 22,00: arrivo a casa, dopo soltanto venti minuti di viaggio. Non può essere vero. Non è mai successo.

Ore 23,30: la giornata sta giungendo al termine. Niente feste per me, ma la gradevole sensazione di avere un pigiama, delle nuove immagini del mio pittore preferito sul computer e alle spalle una giornata tutto sommato piacevole. Spengo il computer, mi alzo e precipito. Non nel sonno, non nella tristezza, non nella beatitudine, precipito davvero. Inciampo. CADO E SBATTO LA FACCIA CONTRO IL MURO.

Ore 23,59: nel mio letto, un mignolino sanguinante, un alluce dolorante e ghiaccio sullo zigomo probabilmente tumefatto, penso. Penso che Ferragosto non era ancora finito e che dovevo aspettare ad alzarmi da quella maledetta sedia e soprattutto che non dovevo fregare le ciabatte a mio fratello, di diversi numeri più grandi, perchè la sorte non va mai sfidata.

Medita cara la mia sottoscritta, medita.

 
 
 

MALEDETTO SABATO...

Post n°111 pubblicato il 13 Agosto 2005 da ausdauer
 
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Chiunque abbia una vita sociale normale aspetta con ansia il sabato sera per poter dar sfogo a tutta la sua repressa voglia di far festa, vedere gli amici, tirar tardi la sera, ubriacarsi, insomma: c'è chi vive tutta la settimana giusto per arrivare al sabato.

Io no. Io il sabato sera mi addoloro. Parto con  le paranoie, perchè mi rendo conto che forse mi manca qualche rotella, che sono stata creata con un groviglio di difetti malassortiti e data l'età probabilmente irrecuperabili.

Voglia di far festa? Madre Natura mi ha donato il brio di un celenterato (o forse non è stata lei, ma tant'è). O meglio: sarei la persona più felice del mondo se incontrassi qualcuno che mi proponesse qualcosa di originale, che ne so, una maratona di telefilm vecchi da riguardare, un gioco di gruppo originale o una chiacchierata seduti su un tappeto.  Andare in discoteca, al pub, spendere un sacco di soldi per bere io non la considero nemmeno festa, ma STRESS.

Vedere le amiche? Eeeeeehhhhh.... e lasciare i loro poveri uomini in balia di loro stessi durante il week-end? GIAMMAI!! No perchè le mie amiche si sono trovate delle piattole in formato umano e non c'è verso di staccarle. L'uomo Bostik non si schioda manco a prenderlo ad accettate: il sabato sera si sente solo, ha bisogno di coccole, è stanco e spossato da una settimana di lavoro e necessita della respirazione bocca a bocca quasi ogni dieci minuti perchè altrimenti sviene. Ora, se il problema fosse solo del sabato non sarebbe niente, ma che la simbiosi sia irreversibile in ogni sacrosanto giorno della settimana rende la situazione a stento sopportabile. Poi succede che finalmente qualcuno di loro decide di uscire, ma che fanno? "Dai esci con noi, siamo 16 coppie"... Che fortuna. E la casa, i fazzoletti da stirare, i prossimi mutui da pagare, i progetti di connubi familiari tra suoceri avversi, è tutto molto interessante e coinvolgente. Annuisco sempre con aria empatica, e mi chiedo perchè sono uscita con loro.

E poi tirar tardi la sera... mai capito perchè in discoteca si entri solo dalla mezzanotte in poi. Mai capito perchè la vita inizi solo dopo l'una. Mai capito perchè la gente prima delle cinque non vuole andare a dormire. Io fondamentalmente non capisco niente, ma sono sicura di avere un orologio in discordanza con il resto del mondo insonne e di solito alle dieci e mezza sono già pronta ad assopirmi.

E poi è vero che, forse per un innata tendenza all'opposizione, detesto il fatto che la gente esca perchè BISOGNA divertirsi. La maggior parte delle persone mi accusa di non sapermi divertire, perchè non amo tutto quello che solitamente riguarda il concetto "sabato sera mi diverto".

Tutte queste mie esaltanti caratteristiche fanno di me una persona piuttosto impopolare, la cui vita sociale rasenta l'ascetismo. Mi dicono che ho 24 anni e che non mi si recupera più ormai, che sono abituata alla solitudine e che visto che non mi piace nulla la situazione non cambierà mai.

Non mi piace nulla?

  • mi piacciono i prati, stare seduta sull'erba, gli alberi e il cielo da guardare.
  • mi piacciono le librerie, i libri da annusare, i negozietti dell'antiquariato, i mercatini e le festicciole di paese
  • mi piace stare seduta in macchina ad ascoltare la radio e a raccontare aneddoti bizzarri.
  • mi piace bere il succo di frutta alla banana e alla mela verde
  • mi piacciono le strade con le panchine in marmo, e i muretti del lungomare su cui sedersi.
  • mi piace anche a stare a casa a leggere un libro nuovo o a rileggerne uno vecchio
  • mi piace persino vagare a vuoto per le stradine di paese

e allora? Il giorno in cui troverò qualcuno che condivide il mio modo di pensare distorto e ha le mie stesse pessime abitudini, beh, andremo insieme dallo psicanalista oppure faremo in modo di procreare e diffondere la nostra mutazione genetica.

 
 
 
 
 

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