Sgosh!

Se qualcosa può andar male lo farà.

 

Messaggi di Marzo 2005

VENDETTA!

Post n°12 pubblicato il 19 Marzo 2005 da ausdauer
 
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Lasciarmi sola il sabato sera con il tipo più depresso e prolisso della compagnia... con quello che non riesce a dormire, non riesce a studiare, la professoressa di biologia l'ha bocciato, non sa come trascorrere il suo tempo libero, non va d'accordo con i suoi coinquilini, vuole uscire e divertirsi perchè ha 20 anni e questI saranno sicuramente i suoi anni migliori, non trova nessuno disposto a divertirsi nei suoi anni migliori, ma soprattutto per strada non si accorge di STOP, semafori, pedoni, biciclette, camion, autotreni, autotreni con rimorchio, elefanti, dinosauri, NIENTE!

SI PUO' ESSERE COSì CRUDELI????????

SCIOPERO


 
 
 

LA GENETICA NON E' UN'OPINIONE

Post n°11 pubblicato il 18 Marzo 2005 da ausdauer
 
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Mia madre ed io siamo sedute nell'ambulatorio del ginecologo.

Ma: "Quanto credi che vorrà per una visita?"

Io: "E' un chirurgo famoso... probabilmente tutto ciò che hai nel portafoglio"

Ma: "Addirittura, ma che cos'è? Neanche fosse il ginecologo del Papa!"

 
 
 

REGGIMOCCOLO PER ANTOMASIA

Post n°10 pubblicato il 17 Marzo 2005 da ausdauer
 
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Possibile che io sia l'unica ragazza senza ragazzo di tutta la mia zona e anche delle zone limitrofe?? Una domanda a cui tutti rispondono con certezza "No cara, non è possibile", ma come mai qualunque persona di sesso femminile io incontri non fa che parlarmi del suo supermegafantastamagorico ragazzo???

Tutte le mie amiche sono fidanzate. Da anni e anni ormai. Non sarebbe nulla di così terribile se le amiche non fossero totalmente irreperibili nel week-end, per le feste, per qualsiasi anniversario, in occasione dell'influenza del moroso, in occasione dell'influenza della nonna del moroso... In pratica, se le voglio frequentare mi rimangono piccoli ritagli di tempo che vanno dalle 5 alle 6 del venerdì pomeriggio (ma solo ogni due settimane) oppure in qualche metà pomeriggio in cui fortunatamente questi benedetti uomini fanno il loro dovere, ovvero lavorano. La situazione da alcuni anni si è fatta alquanto drammatica.

Chiariamo una cosa: non sento la necessità assoluta di avere un ragazzo, anzi. Dopo aver frequentato

  • uno che studiava a ingegneria e per dirmi quanto ci tenesse a me disegnava grafici e scriveva equazioni matematiche alla mia mente assoltutamente incomprensibili,
  • alcuni ragazzi che dopo avermi invitata ad uscire e quant'altro si sono accorti di aver omesso un particolare irrilevante, ovvero che avevano la ragazza (una storia serissima alla quale non potevano rinunciare),
  • uno che dopo avermi finalmente conquistata al prezzo di un'amizia distrutta è riuscito a tradirmi con la scusa di "io volevo solo proteggerti" (????? io non credo che capirò mai questo),

... sinceramente io farei una bella pausa. Invece la gente non la pensa così, ormai la missione di chiunque è diventata "accasarmi". Niente di più orribile. E così mi fanno le imboscate più assurde e mi capita di:

  • ritrovarmi in discoteca con uno che cerca di appropinquarsi costantemente al mio viso e riuscendo a sfiorarmi le labbra di striscio in una mia capovolta mal riuscita se ne va trionfante gridando ai quattro venti "lei mi ha baciato". Inquietante.
  • ritrovarmi all'uscita dal cinema con il gruppo intero che si stipa tutto in una macchina e io invece sola con un tizio di cui ignoro persino il nome e che ha il compito di riportarmi a casa (sana e salva, possibilmente, magari dopo avermi strappato una promessa di matrimonio). Imbarazzante.
  • ritrovarmi uno stracciabudella (probabilmente tirato fuori per l'occasione da un manicomio criminale) che ancora prima di conoscermi mi manda sms tipo "come mi immagini? come mi vorresti?" a cui seguono gli sms postconoscenza "Come mi ha trovato? ti sono piaciuto?". Forse dovrei tralasciare che questo, solo per avermi messo una mano sulla spalla credeva che fosse ora di preparare una festa di fidanzamento. Raccapricciante.

L'unica soluzione che ho trovato a tutta questa crudeltà nei miei confronti è stata uscire anche con le coppiette, come una specie di figlia adottiva. Mi portano a spasso, mi comprano il gelato, mi vengono anche a trovare a casa per fare due chiacchiere. E nei momenti di tenerezza ho imparato a mimetizzarmi con l'ambiente.

 
 
 

ODORE DI DISASTRO IMMINENTE

Post n°9 pubblicato il 16 Marzo 2005 da ausdauer
 
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Ieri pomeriggio vagolavo senza meta per il centro della mia ridente cittadina, quando mi è apparsa dinnanzi proprio la proprietaria dell'albergo nel quale lavoro d'estate dal 2001.  

Sono disoccupata, e non potevo nasconderle una simile verità dal momento che bighellonavo come una barbona in cerca di una qualsiasi occupazione temporanea, meglio se retribuita. E così, insieme alle notizie raccolte qualche giorno fa da suo figlio, ora so che razza di estate si preannuncia.

Innanzitutto l'albergo è stato nuovamente sventrato per apportare qualche altra significativa modifica alla struttura. Tradotto significa che con ogni probabilità inizieremo la stagione come l'anno scorso, ovvero con un branco di muratori che bestemmiano in più e più lingue, esattamente mentre si sta cercando di affittare la camera ad una coppia di amabili vecchietti tedeschi o a una allegra famigliola con tanti piccoli e teneri fanciulli. Quando andrà bene, qualche calcinaccio ci colpirà proprio nel momento in cui quattro famiglie chiederanno di visitare l'albergo nella sua interezza (richiesta fondamentalmente utopica, viste le circostanze).

La tariffe sono state totalmente stravolte, il che comporterà l'ennesimo sforzo mnemonico non indifferente alla sottoscritta, che ricorda numeri e date la cui importanza è quantomeno discutibile (tipo il numero di matricola di una mia compagna di università, o la data di nascita dei compagni delle elementari), ma non riesce a ricordare nulla che le possa servire concretamente.

La notizia più orribile però riguarda i miei colleghi. Non solo avrò di nuovo a che fare con lo chef che cercava di insidiarmi ogni volta che entravo in cucina, ma ritornerà anche colui che per tre anni ha dato vita ad un tira e molla sentimentale, con me e quella che era la mia migliora amica, degno di un migliaio di puntate di Beautiful. Inutile dire che il tutto l'anno scorso è finito in maniera tutt'altro che felice proprio a fine stagione e lui ed io non ci siamo mai più rivisti. Gioia e giubilo! Ritrovarmi ancora una volta faccia a faccia con Jack lo Squartatore di sentimenti per ben 5 o 10 minuti al giorno di conversazione obbligatoria... eh sì, era proprio quello che speravo.

Continuo a osservare il quadro che ho appeso al muro, magari desiderandolo ardentemente  potrei ritrovarmi esattamente dentro quella casetta in mezzo alla giungla...

 
 
 

L'ATTESA RINFORZA LO SPIRITO (certo)

Post n°8 pubblicato il 15 Marzo 2005 da ausdauer
 
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Breve premessa

Martedì pomeriggio (8 marzo): sono comodamente adagiata sulla sedia davanti al computer quando mio fratello ventenne irrompe nella stanza (uno sgabuzzino adibito a piccolo studio) esclamando "Porto via il computer!". Io spaventata mi rivolgo a lui con occhi pieni di terrore "Ma quando ritorna?" e lui mi risponde, spavaldo "Stasera o domani".

Ripeto: stasera o domani.

Sono trascorsi lunghi giorni, nei quali la vita mi ha riservato le sorprese più immonde, ma del computer neanche l’ombra fino a ieri sera. Finalmente, dopo lunghe partite a Scarabeo o a Monopoli con il fratellino tredicenne (che tra le altre cose, mi ha completamente stracciata a Monopoli), posso ritornare alla mia vita di sempre.

Neanche a farlo apposta proprio mercoledì mattina, dopo tre settimane e poco più, sono arrivate. Le foto della laurea. Il cd è stato lì, sulla mia scrivania, a sedimentarsi sul legno fino a stamattina. L’ora della verità ha portato ad una realtà piuttosto sconcertante.

Foto 1: ci sono io (ma va?) con in mano il mio bel microfonino, seduta davanti al Pc e davanti alla commissione, i cui componenti stanno facendo qualsiasi cosa fuorchè guardare le mie slides proiettate alla loro destra. Sorvoliamo sulla mia faccia pallida e disperata, devastata da una settimana di impietosa influenza.

Foto 2-3-4: in queste tre foto, praticamente identiche, sono ritratta mentre digrigno i denti probabilmente in cerca di parole, mentre un paio di membri della commissione mi osserva con malcelata perplessità.

Foto 5-6-7: la mia palpebra sta inesorabilmente calando, e la mie labbra (inspiegabilmente) sono sempre più protese verso il microfono, quasi stessi per intonare una canzone del mio repertorio blues.

Foto 8-9: io parlo, ma EVIDENTEMENTE nessuno mi ascolta. I professore sono dietro di me, e stanno palesemente conversando tra di loro divisi in tre gruppi. Solo il mio relatore sta osservando le mie slides, con un’espressione indecifrabile (e forse è molto meglio così)

Foto 10: questo è un mio primo piano mentre rivolgo un’occhiata severa ai membri della commissione. Sono anche leggermente strabica, buono a sapersi.

Foto 11: qui sembra che stia cantando la strofa con le note più alte di "All by my self". Cosa mi spingesse ad assumere certe espressioni del viso ancora me lo sto chiedendo.

Foto 12: espressione cucciola, quasi da Cercaffetto, vietata a chi soffre di diabete. Vomitevole.

Foto 13-14: miracolosamente qualche membro della commissione sembra essersi ricordato che una studentessa sta discutendo la tesi(na) e mi osservano cercando di capire perchè tutte le persone prima di me hanno presentato lucidi seri e pieni di forbite espressioni tecniche, mentre io sto proiettando un omino con un punto interrogativo sulla testa e un paio di nuvolette.

Foto 15: questa foto potrebbe turbare la sensibilità delle persone facilmente impressionabili. Non vorrei dirlo, ma sembra quasi io voglia mandare un bacio al monitor del Pc.

Foto 16: il fotografo decide di inquadrare anche le persone che assistono alla discussione. Ma nessuno fortunatamente sembra particolarmente interessato, se non altro perché guardano ovunque fuorchè nella mia direzione.

Foto 17: oh San Crispino! Una foto decente! Come sarà potuto accadere?? Sarà perché il 17 è sempre stato il mio numero "fortunato"?

Foto 18: primo piano della stessa foto. Come non detto. Che schifo.

Foto 19: espressione da pianto imminente.

Foto 20: attacco di narcolessia? Mio stavolta, non della commissione, il che è decisamente più grave.

Foto 21-29: il fotografo mi ha ritratta mentre stringo la mano a ogni membro della commissione dopo aver udito la fatidica frase "Con il potere conferitomi la proclamo Laureata in Scienze del Comportamento". Non sono neanche dottoressa. Forse questo spiega in parte il sorriso maligno che esibisco a chiunque mi porge la mano.

Cosa posso dire? Beh, credo che la colpa di tutto in fondo sia della mamma… come sempre.

 
 
 
 
 

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Un blog di: ausdauer
Data di creazione: 02/03/2005
 

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