Creato da taziofacchini il 03/02/2011
poesie e testi critici inerenti alle opere
 

 

Tazio Facchini, grafico e pittore

Post n°17 pubblicato il 28 Agosto 2011 da taziofacchini

Con un impianto disegnativo di lucida nitidezza ed estremamente sicuro, l'opera di Tazio Facchini assume come strumento comunicativo una iconografia di immagini figurative collocate in un contesto tra l'onirico e il fantastico per attribuire ad esse significazioni dichiaratamente simboliche.   L'incompiutezza del  vivere nella quotidianita` e nella conseguente abdicazione al conformismo e all'alienazione cui e` sempre piu` soggetto l'uomo contemporaneo, diviene nell'opera di Facchini coscienza della necessita`dell'incitamento a  cercare altri modi di esistenza che permettano una realizzazione di se` e una autentica possibilita` di vita, `non  importa dove tale avventura possa avvenire e non esclusi altri spazi, con cio` indicando la difficolta` di uscire da una condizione di rinuncia e di coercizione che ha posto profonde radici anche nella coscienza, sempre meno libera e padrona di se`. Emanuela  Moro.........................

 
 
 

L'Artista Tazio Facchini

Post n°16 pubblicato il 27 Agosto 2011 da taziofacchini

Seguendo una linea di ricerca moderna, Tazio Facchini assimila le dissonanze del quotidiano, le antinomie della vita, nonche` il travaglio della umana esistenza. La verita`, infatti, del suo discorso si affida  ad una articolata simbologia dove i particolari metaforici, costituiscono il momento piu` significativo e la chiave di lettura dell'intero codice iconografico, scrivendo il racconto delle vicissitudini dell'uomo in una sequenza di archetipi e di concettualizzazioni. Vi e` nelle sue immagini, pertanto, la necessita` di assoluto, di spazialita` alternative in cui proiettarsi e trovare finalmente la dimensione ottimale, rimandando dalla oggettivita` alla interiorita` individuale e dal caos traumatizzante ad una innovativa condizione di unicita` organica. Luciana Piroli 1988, "Scuola Nazionale di Storia dell'Arte", Fidenza. Testo pubblicato sul catalogo della  mostra antologica 1998 e sul libro storico  inerente al primo premio internazionale........................................................................

 
 
 

I lavori di Tazio Facchini, abile disegnatore

Post n°15 pubblicato il 24 Agosto 2011 da taziofacchini

Sono urlanti e fanno parte certamente di un tipo di linguaggio artistico che non passa inosservato. Essi esprimono uno stato di cose reale; nei cieli, al di sopra delle citta` vive in assoluta liberta` un mondo fatto di speranza e serenita` che ha cercato e trovato una nuova eterna dimensione in cui vivere. E` il desiderio ,  alla fine realizzato, di uscire dal mondo delle tenebre per ascendere ad uno spazio piu` respirabile e luminoso nell'intento di trasferire il dramma dell'esistenza in una intensa parabola artistica. La produzione artistica di Tazio Facchini, arte di stampo esistenziale, e` inclassificabile in qualsiasi rigido schematismo formale, poiche` e` figurativa senza essere realista, fantasiosa senza essere surreale. Questo Artista e` un preparato narratore che ha dentro di se` la forza della pittura come una delle forme piu ` sublimi di comunicazione fra gli uomini, il cui interesse si rivolge sopratutto al mondo del fantastico, del sogno dell'inconscio e verso istanze di figurazione esoterica e visionaria. Le metamorfosi che subiscono i suoi personaggi sono gradevoli e leggiarde e diventano un simbolo di conquistata liberta`. Tazio Facchini elabora un linguaggio grafico unico e particolarissimo nel quale vita e arte si fondono in un dettato poetico altamente lirico e suggestivo, a tratti illuminato da sprazzi di luce e di ombra, lontana memoria di un mondo ormai inghiottito dal buio. Roberto Mangione 1988, direttore Ente Nazionale per i Beni Artistici e Culturali, Viareggio, Lucca. Testo pubblicato sul libro storico dell'aquisito primo premio " Artisti famosi nel mondo', I Maestri del XX secolo. E sul catalogo della mia mostra personale " antologica di pittura, di scultura e di grafica" nel 1998.

 
 
 

METTI UNA VOLTA...

Post n°14 pubblicato il 24 Agosto 2011 da taziofacchini

La pittura per certi versi e` come la scrittura. Puo` essere letta. Metti una volta, si prendessero i quadri di Tazio come degli scritti delle lettere che ciascuno ritenesse a se` dirette. Quadri o lettere, sarebbero sempre quelli che sono: testi che attendono di essere letti, che attendono , cioe`, che qualcuno risvegli in essi il senso, lo faccia rinascere, congiungendosi con l'intenzione di chi li ha scritti. Questo discorso vale per i quadri di Facchini, come per i quadri di qualsiasi altro pittore. Solo che ci puo` essere qualcuno che risponde immediatamente alle nostre attese e usa un lessico e una grammatica che ci sono famigliari, facilitandoci cosi` il compito di lettori. Altri, invece ( e questo e` il caso del pittore di cui ci occupiamo ), utilizzano codici che ci impegnano in compiti ardui di decifrazione, perche` riferentesi ad ambienti remoti al lettore. Bruno Vezzani 1999, docente spicologia Universita  di Padova, e pittore. Pubblicato su catalogo e quotidiani.

 
 
 

Caro Facchini,

Post n°13 pubblicato il 20 Agosto 2011 da taziofacchini

ti ringrazio per l'interessante catalogo della tua recente mostra, che ho guardato con partecipe attenzione. Conosco da tempo la tua opera, che apprezzo per la qualita` fantastica e la tensione visionaria, cosi` come apprezzo il potere evocativo e la peculiare energia del tuo segno.  La tua arte e` profondamente congeniale alla magica temperie di una Padania surreale, visionaria e fantastica, che una esigua minoranza di artisti ha saputo cogliere, mentre la maggioranza non ha saputo andare oltre l'immediata apparenza naturalistica. Tu hai anche il merito di aver portato avanti, in coraggiosa solitudine, le tormentate visioni della tua coerente ricerca. Ti ringrazio con i piu` cordiali auguri. Benvenuto Guerra, ex prof. e scrittore d'arte; Mantova 27/12/2001. Lettera pubblicata sul catalogo della mia mostra " Immagini immaginate" del 2005.

 
 
 

Tazio Facchini: indagine senza alcuna perplessita`

Post n°12 pubblicato il 18 Agosto 2011 da taziofacchini

... Un artista schivo che si rifugia in se stesso. La sua indagine non si ferma e non e` mai contraddistinta da perplessita`. Tazio Facchini prosegue dentro il mondo che lo circonda. Le immagini diventano specie di collages dove la fantasia ha un sottile filo che la lega alla condizione sociale, alle emozioni, alle sensazioni. Tazio Facchini ha confermato questi contenuti studiando attentamente ogni dettaglio. E` questa professionalita` maturata pur nella sua ancor giovane stagione artistica che lo ha condotto ad ottenere riconoscimenti, premi ed attestati in tutta Italia... Werther Gorni, Gazzetta di Mantova, 1989.

 
 
 

La pittura di Facchini, tra terra e fiume...

Post n°11 pubblicato il 16 Agosto 2011 da taziofacchini

... Ho conosciuto Tazio nel fermento creativo ma anche caotico degl'anni '60. Quasi coetanei e compaesani, ci legava la passione per la musica, nel mio caso, e per l'arte in generale, nel suo. Poi, l'interesse di Tazio per il movimento Dada e per la Pop-Art di Andy Warhol sfocio` nei primi esperimenti di disegno e di pittura astratta, quasi cosmica. Di quei primissimi momenti ho ancora uno dei suoi primi lavori..., e ricordo gli esperimenti coi colori e i graffi di pennino o penna nella comune artistica di Mantova. E poi il viaggio a Milano, nella redazione di 'Re Nudo', per far vedere suoi lavori, che gli valse l'onore di una copertina, nel '78....Egli non poteva vivere una vita che non fosse la Via, la sua. Ognuno a un certo punto della propria vita ha, seppue magari per un attimo solo, la sensazione netta di cio` che desidera fare o essere. Poi, e` chiaro, che non e` facile eludere le circostanze, i legami, il tessuto sociale, e si finisce per mediare. Ma per Tazio non e` stato cosi`. Il suo era ed e` un viaggio all' interno di se` stesso, la penna e il pennello sono stati il tramite per andare oltre i territori del conformismo nell'arte e nella societa`, e liberare cosi` l'immaginazione che ha contraddistinto il suo cammino, probabilmente stimolata dalle esperienze vissute anche nei lunghi percorsi all'estero aggiornativi in tutti gli anni '70. Da allora , Tazio, ha mantenuto i suoi propositi con dignita`, sapienza e rigore spirituale. Una disciplina che l'ha fatto crescere artisticamente, affrontando temi ed esplorando stili, facendo mostre, scrivendo testi e ottenendo riconoscimenti. La sua vita artistica e` una parte consistente di cio` che egli e`... Giuseppe Moretti 2008, direttore produttore dell'internazionale semestrale naturalista bioregionale "Lato selvatico'. Testo da me fatto pubblicare su " La Voce di Mantova" , dicembre 2008.

 
 
 

LE "MULTIDIMENSIONI"

Post n°10 pubblicato il 14 Agosto 2011 da taziofacchini

Conosco Tazio da diversi anni perche` viviamo nello stesso paese ed ho avuto diverse occasioni di parlare con lui di arte., visto che io stesso sono un artista, ma in un altro settore, quello del fumetto. Ho visionato diverse sue opere e ho avuto modo di entrare in sintonia con esse, col suo viaggio e con le dimensioni che l'artista vuole rappresentare . La pittura di Tazio Facchini e` un mondo multidimensionale nel quale ogni spettatore puo` entrare in diversi modi, si possono cogliere le immagini espressive dell'autore stesso oppure ci si puo` perdere in un viaggio personale, visionando figure totalmente diverse e nello stesso tempo simbolo inconscio dello stato d'animo in cui ci si trova. La visione dinamica e colorata nelle opere di Tazio offre veramente un bagaglio emozionale nel quale ognuno di noi puo` fluire a proprio piacimento. Mutazione e metamorfosi sono la miscela principale dell'arte di uno studio multidimensionale e psicadelico di questo pittore che vive la vita con la filosofia del " viaggio e della metamorfosi perenne". Gianni Gavioli 2010, fumettista e scrittore. Testo pubblicato nel mese di dicembre 2010  sulla rivista mensile di sua produzione :Art & Life.

 
 
 

NEL MONDO-SEGNO DI TAZIO

Post n°9 pubblicato il 11 Agosto 2011 da taziofacchini

Geometrie magiche. Teoremi lucidi del MITO.     Tu, Io, tutto il Mondo-Universo confusi ed avvinti in una traccia misterica dove la saga, la leggenda, storia-evento, FLUISCONO. Narrazione di un CLOWN ESOTERICO.    L'ATAVICO FUTURO.  IL TRMPUS SAEMPITERNUM. CRONOS MUTSOI.     Da un pertugio vaginale, porta di VITA, spieremo (senza fiatare, sospesi) le antiche costumanze degli esseri: amori,    guerre, morti, nascimenti, sfaceli. Ed anche IL PALPITO del DIO nascosto.     Sembra che la forma insegui la LINEA e che questa, come in un corteggiamento ambiguo, tenda a sfuggirne gli schemi, frustrando il SIGNUM AESTETICUM.    LE EVOCAZIONI, NEL TEATRO-FOGLIO DI TAZIO:     ovuli uterini e metamorfosi atavica. Archeologici mari e spazi a venire. Ancora non progettati. Il disegno si inoltra nel futuro. Proiezioni oltre l'onirico ES, verso astralita` accessibili agli iniziati. Postuleremo, in quegli ambiti, la POSSIBILITA~ IMPOSSIBILE.     Ideali farfalle UTOPICHE, gia` bruchi-uomo, si librano a lievitare in falene luminiscenti. In emisferi sacri e SILENZIOSI. Dove il LOCUS MISTICUS.     La`, le parole svaniscono nel germine del nucleo-suono, evaporano le frasi cercando l'anelito verso la PUREZZA-ILLUSIONE.    Incontreremo formiche giganti, sagge di formule, e ci sveleranno gli orditi dei loro eterni peregrinari. E radici sorridenti, alghe di abissi-bicchieri, mostri benigni annegati in ditali preistorici.     Forse ci imbatteremo nel MAGNIFICO CIGNO-FIORE, laddove fiorisce, sotto una banale capocchia di spillo. Il QUOTIDIANO cela il fantasmagorico. Per modalita` suggestive, improbabili, inquietanti.     IL SIMBOLO ammicca da dietro un segmento-punto. E dilaga verso isole, approdi fatati. Dove L"UOMO inventa, sempre provando e riprovando, la sua  storia. Attonito di fronte alla DIVINITAS che ne segue la vicenda.     NEL MONDO-SEGNO DI TAZIO.     Fausto BERTOLINI  1982, ( ex regista del cinema e della RAI, attualmente SCRITTORE ).

 
 
 

Storie di quotidiana immaginazione

Post n°8 pubblicato il 10 Agosto 2011 da taziofacchini

"Le suggestioni fantastiche si srotolano e si arrotolano come una tela senza margini, per poi riavvolgersi di nuovo in forme dai contorni inspiegabili. Senza definizioni."                    Sono le opere di Tazio Facchini, artista sensibile e dal pensiero impetuoso, che attraverso le sue tele di varie dimensioni, narra le sue visioni dei rapporti umani...ci fa vedere come sente la voce della gente, ci mostra come si rinnovano con densita` inconscia i moti dell'animo: cosi` forti ma anche cosi` ricchi di follia inesplicabile e di contraddizioni. Niente e` come sembra nella pittura di Tazio, niente viene mostrato esplicitamente; tutto si fa intravedere e cede la possibilita` di lasciare scivolare lo sguardo sulle molteplici forme nate dall'intreccio di colate di colore, su grovigli di segni stesi con sicuro sforzo e bizzarra eleganza. L'artista esegue questo usando i materiali piu` disparati,trsportati con suggestione concreta in una dimensione piena di meccanismi indecifrabili, dove convivono talvolta, astrazione geometrica e figurazione, in una alternativa condizione spaziale. Tazio si getta a capofitto nel suo racconto pittorico, rompe gli schemi della narrazione logica con l'uso di una rappresentazione istintiva e gestuale, unica nella sua immediata decisione di stesura e nella sua ricerca interiore espressa, quasi come una riflessione che si evolve di istante in istante. Lo spazio diventa per Tazio la dimensione dell'attesa e la dimensione dell'azione, dove tutto puo` accadere attraverso scene fantastiche o dove tutto rimane una storia immobili evocata nella visione sognata, lontana come uno spirito e vicina come un bagliore improvviso. la frammentazione e la scomposizione delle forme che l'artista applica alla sua pittura, la sicurezza tecnica con cui s'inventa ogni volta un'entita`, e` un sincero modo per rincorrere la natura e i suoi tempi, per vivere l'emozione frenetica dell'istinto e la poesia composta dalla quotidianita` ponderata. Il tutto senza cercare un legame svelato con il reale. Un universo a strati di colore dove le superfici s'incastrano e dove tutto cio` che sta` dietro, puo` convivere anche con cio` che sta` davanti, in uno scontro di figure-creature-visioni. L'arte di Tazio Facchini e` un sogno trasfigurato che recita il suo racconto nell'ombra e nella luce, vicino al presente ma profondamente legato al passato da una fitta rete di anelli che perdono il loro suono nell'aria. La memoria e il ricordo si auto-proiattano fino a svilupparsi nel segno, nel giorno, nell'"oggi" che non possiamo evitare. Noi siamo costretti a salire alla finestra e a guardare fuori, anche se dalla nostra piccola realta` rassicurante, talvolta deludente e colma di aspettative, tutto sembra silenzioso e intoccabile. I colori di Tazio sembrano vivere questo silenzio nell'attesa che qualcosa arrivi, per poter fermare un istante, per congelare in un attimo la loro continua danza movimentata, forse una fuga, forse in salto d'arrivo. Gli incroci possono coesistere se ben incastrati con saggia armonia. L'arte di Tazio Facchini e` un viaggio nella sua poesia interiore, nell'assurdo movimento vitale che appartiene ai suoi pensieri e alla sua ricchissima immaginazione, preziosa ancora e rara follia dai contorni misteriosi. Molti interrogativi e molti slanci che non vogliono trovare definizione, perche` vivono sperando la pace, raccontandosi storie nella loro pura natura, lirica e intima. Emanuela Cerutti, grafica professionista, pittrice e poetessa, fotografa. Testo da me fatto pubblicare sul quotidiano "La voce di Mantova" in ott. 2010.

 
 
 

Lettera a Tazio da Renzo Margonari

Post n°7 pubblicato il 09 Agosto 2011 da taziofacchini

Caro Tazio,   ho finalmente ripreso a fare qualcosa, dopo un lungo periodo di malesseri vari che non sto a descrivere perche` farei prima a dirti quanto non mi e` successo. Spero che tu stia bene per davvero e che la situazione sia umanamente accettabile.       " Ho osservato attentamente e a lungo le opere riprodotte nel CD che avevo ricevuto parecchio tempo fa. Le fotografie sono ben fatte, secondo me, e mi hanno potuto illustrare chiaramente i contenuti dei tuoi lavori  verso i quali non posso esprimere alcuna prevenzione o negativita`. Ogni lavoro puo` andare bene a se`, ma sono tutti differenti tra loro tranne qualche coppia che si abbina. Comprendo che tra un lavoro e l'altro c'e` un pensiero che li unifica, ma sul piano realizzativo e` difficile trovare questo filo unitario, e penso che per osservatori meno attenti sia impossibile. Dovresti soffermarti su un aspetto solo e approfondirlo in tutte le sue possibili varianti mantenendo l'unita` stilistica. In poche parole, devi fare ordine nei tuoi pensieri, concentrarti su un unico valore che devi scegliere tra le molte istanze che ti vengono all'idea. Questo e` il mio consiglio".    Quanto alla richiesta di un nuovo scritto, come vedi avrei fatto prima a farlo che a scriverti questa lettera. Dunque non si tratta di poca voglia, ma siccome sono onesto con me stesso, riscontro che non potrei dire nulla diversamente da quanto ho gia` espresso. Percio`, se vuoi, ti autorizzo a pubblicare la mia vecchia testimonianza. Aggiungo che nel caso si faccia questa mostra, se mi avvisi in tempo, sono disponibile per venire a San Benedetto per presentarla a viva voce. Lo farei volentieri, da solo o con altri critici. Come vedi, non mi sottraggo ai miei a miei obblighi di amicizia. Percio`, se vari delle date ti prego di comunicarmele e io saro` puntuale con la mia presenza. Ti mando un affettuoso abbraccio, caro Tazio, con l'impegno di vederci appena possibile.  Renzo Margonari . Mantova, 18 dicembre 2010. ( ex docente direttore dell' accademia di belle arti di Verona, artista pittore e critico d'arte).

 
 
 

" Il viaggio del sogno ": pensieri per Tazio Facchini

Post n°6 pubblicato il 08 Agosto 2011 da taziofacchini

Il sogno di Tazio continua e si snoda in ogni gesto sicuro, veloce,sensibile, sulle superfici che accoglie e avvolge. Le linee che attraversano il suo sogno, sono il vortice infinito che si slancia verso un altrove senza un orizzonte e non raggiunge una tana sicura, e` il regno dello spazio indefinito, dove ogni piu` piccola particella di luce evolve nella sua dimensione piu` intima eppure cosi` forte. Decisa e onesta. E` un sogno che arriva a sfiorare pensieri lontani e idee remote: le avvolge e le contorce, annodandole l'una sull'altra in una specie di spazio dove il silenzio fa da cornice ad un palco di cori multicolo-ri e attori colti nell'impresa del vivere, con gli occhi aperti verso l'alto. E` l'impresa di questa scena che ci assiste in ogni singolo istante e che rende colore in movimento le tracce di un ricordo. La forma immaginata di Tazio continua a ruotare come su una giostra, e porta con se` tutta l'accurata tecnica delle sue mani e tutto il suo sguardo poetico e geniale che e` spirito nelle sue dita. Lo sguardo dell'artista e` uno specchio fantasioso senza riserve, abbraccia i riflessi piu` lontani e quelli piu` vicini...e` un abbraccio intenso che e` fuori dal mondo e dentro il mondo. Una sinfonia in lontananza che quando s'avvicina esplode vorticosa e che mescola ogni pezzo di noi che, immobili, forse ne siamo parte...parte della musica contorta e riflessiva, in un inpiegabile salto verso divine dimore e fuochi perduti, verso , verso scintille accese e boschi che ci parlano. Noi siamo i fantasmi (buoni e cattivi) di questo teatro immaginario, dove Tazio, con la sua opera sensibile e materica, ci rapisce i sensi e ci avvolge in noi stessi, che siamo cosi` vicini alla nostra bellezza, ma che cerchiamo sempre un "oltre" troppo lontano per poter essere toccato. Il pensiero di Tazio si fa toccare. Innocente e forte scruta i dove piu` fantastici e ricerca una profonda e libera emozione. L'interiore della sua artre si affaccia sui simboli che lo circondano, sulla densita`dei colori e sugli slanci di una luce inaspettrata. L' inatteso giunge verso l'onirico, dando tono a voce e chiamando nomi. Il sogno di Tazio riesce a raggiungere i cieli piu` gialli e piu` viola e non si ferma mai. Anche da svegli il sogno continua il suo viaggio. Emanuela Cerutti; e pubblicato sul quotidiano ' La Voce di Mantova', in luglio 2010

 
 
 

Tazio Facchini

Post n°5 pubblicato il 08 Agosto 2011 da taziofacchini

Un mondo di immagini molto variegato e` quello che Tazio Facchini ci consegna  con questa esposizione di disegni, oli,  acqueforti, composizioni con tecniche miste, acquerelli, alcune sculture, che presentano il cammino dell'artista e la sua personale visione e sintesi di varie correnti e vari stimoli dell'arte contemporanea.  In questa sede espositiva si esplicita ancora una volta l'eclettismo di Tazio Facchini: opere 'astratte' e surreali affiancate ad accenni 'figurativi', gesti istantanei si accompagnano a opere che vivono cambiamenti nel corso del tempo, sottoposte a una costante , continua meditazione da parte dell'artista . Colori e materiali si confondono ( ad esempio, nelle opere che potremmo definire - combine paintings - gli oggetti sono assemblati ma diventano altro da se` in virtu`sia della necessita` compositiva, sia grazie ai giochi cromatici che li ricoprono ) rivelando, in fin dei conti e sempre , un originale rapporto dell'artista con quanto lo circonda. Prof. Diego Devincenzi ( musicista - 2005 ) Presentazione  mostra. 'Assessore alla Cultura e alle Politiche Giovanili' , del Comune di San Benedetto Po.

 
 
 

IMMAGINI IMMAGINATE

Post n°4 pubblicato il 07 Agosto 2011 da taziofacchini

Scenari fantastici, mondi che sembrano appartenere a realta` parallele, sono i soggetti delle opere di Facchini proposti in questa sintesi antologica di oltre tren'anni di produzione... Paola Cortese  ( La Gazzetta di Mantova  Nov. 2001 ).

 
 
 

Una vita per l'arte

Post n°3 pubblicato il 05 Agosto 2011 da taziofacchini

L'artista garfico e pittore Tazio Facchini ha all'attivo varie mostre personali e collettive. Ha esposto in rassegne nazionali e internazionali. Ha avuto primi premi con diverse motivazioni, per la sua variegata attivita` artistica.  Nel suo percorso giornalisti e critici hanno scritto  e colto aspetti della sua arte dai soggetti variati.

 
 
 

IL CATALIZZATORE DI SOGNI

Post n°2 pubblicato il 06 Febbraio 2011 da taziofacchini
 

Tazio e` artista nel profondo.  Sfiora con passo leggero la realta` per non destarsi mai completamente dall' incanto del colore, della fantasia, del sogno. Tazio conosce la poesia delle cose, il segreto della luce, il profumo del tempo e tutto mischia e decanta, come uno chef di noevelle cousine. E se talvolta gli abbinamenti risultano stridenti o indigesti...pazienza,sono indice di un disagio, di una sofferenza, di un momento no, di un sogno cattivo o di una verita` scivolata via dalle dita, come una farfalla dispettosa, , perche` il grande vantaggio di chi sa fantasticare e` quello di avvicinarsi all' infinito,all' Assoluto, fino ad illudersi di poterne afferrare la coda, fino a dargli del tu, fino a sentirsene parte. Va da se` che la pittura di Tazio e` difficilmente incasellabile e che i suoi lavori risentono dei mutevoli stati d'animo dell'artista, svariando tra naif e surreale, tra realismo e astrazione, tra matericita`e trsparenza, ora con qualche reminiscenza di taglio espressionista e ghizzardiano, ora rifacendosi ad un lirismo bernnardelliano . Cio`che sconcerta e` che non c'e`un Tazio piu`vero " di un altro...ma che tutte queste "anime" convivono in armonia e gli appartengono in egual misura. Va detto che la produzione artistica di Tazio non puo` essere considerata precindendo dalla conoscenza approfondita del suo autore ( cosi`come il teatro di Dario Fo non puo`prescindere dalla sua mimica straordinaria o dal suo gramlo`), perche`quel vortice di evoluzioni e involuzioni che derivano dalle differenti fasi esistenziali del nostro si specchiano nei suoi lavori, fino a divenire l'incarnazione di una fragilita` emotiva che sta` alla base di una creativita` tanto varia quanto altelenante. Ricordo delle mostre affollatissime di Tazio in cui decine di disegni si alternavano a tavole e tele a olio, tecniche miste, acrilici e altri, saltabeccando dagli Anni '60 al 2000 e poiu a ritroso '80, '70, fino a ingenerare nel pubblico la convinzione di trovarsi al cospetto di una collettiva e questo per il timore di aver tralasciato qualche periodo, qualche espressione, qualche idea del suo lungo percorso-esistenziale, come se ogni singola opera fosse il capitolo di un romanzo, saltando il quale l'opera risultasse incomprensibile o monca. Va detto che questo modo di intendere la propria arte, quel legame profondo, cioe`, che si crea tra il vissuto dell'autore e la realizzazione di un disegno o di una tela che ne consacrano il valore soggettivo non si pone, nel caso di Tazio, come una forma di smodato egocentrismo, quanto, piuttosto, come la volonta` di presentarsi "nudo" al suo pubblico, senza tagli, riduzioni, sintesi di alcun tipo, con la spudorata onesta`di chi rifugge da mode, ruffianerie, edulcorazioni di ogni tipo, orgoglioso dei tanti "Tazio Facchini" che in lui convivono. Ora non so se dare  un "taglio" ben preciso alla sua proposta artistica sia una diminuzione di quella che e` giustamente da considerarsi come una sua peculiarita`, ma fa cendo questo mestiere ed essendo atato chiamato in causa mi pare che gli assemblaggi di legni intagliati e dipinti e di readymaddes rappresentino al meglio la vasta gamma creativa di Tazio e in questo senso l'ho consigliato...Ma da qui`alla mostra cento sono i suoi sogni che affolleranno la mengte di Tazio, cento le sue fantesticherie, cento i differenti stati d'animo che vivra` e di tutti lasciera ` un segno, un colore, una forma, a dirci del suo incanto, dei suoi voli, del suo modo leggero e sofferto di vivere l'arte e la vita.  Carlo Micheli, organizzatore e critico del Comune di Mantova, 2010. Prima parte del testo pubblicato sul quotidiano: La Voce di Mantova. agosto 2010

 
 
 
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