IL CARTOLIBRATEO

PERCHE' PROPRIO IO?


Ecco, allora la mia lunga latitanza dal meraviglioso mondo dorato dei blog è dovuta a svariati motivi. Primo, non ho più un cazzo da dire. Secondo, mi sembra un mezzo ormai superato dagli altri social network, infatti scrivo già minchiate a sufficienza su fb. Terzo, a casa non ho un pc, e sul lavoro non ho mai tempo. Non ne ho perché, dopo 23 anni nella stessa sede, quest'anno la mia socia mi ha convinto a provare a trasferirci su una strada di maggior passaggio, per cui ci siamo fatti un mazzo così, e dopo un mese siamo ancora in alto mare. Tutto questo preambolo solo per dirvi che, qualche giorno fa, è entrato nella nuova sede il prete del quartiere, e mi ha detto che non si sentiva profumo di luogo benedetto. Io ho cambiato discorso, per evitare screzi con una persona che comunque occupa una posizione importante nel quartiere, e si sa, nel commercio siamo costretti ad andare d'accordo un po' con tutti. Però era un po' che non pensavo alla faccenda della benedizione, e ho fatto qualche riflessione. E mi sono chiesto a cosa mai possa servire questa benedizione. Forse che, statisticamente, i luoghi benedetti sono più fortunati di altri? Sopravvivono alle calamità naturali e alle avversità della sorte? Non credo sia mai stato fatto uno studio su questo aspetto, ma non mi sembra che sia così: il terremoto abbatte le chiese come e più delle case, e quindi direi che non ci sono i fondamenti per pensare che la benedizione porti qualche beneficio. D'altra parte, se invece il beneficio ci fosse si aprirebbero problemi ancora maggiori. Ma come, cade un fulmine e la mia casa benedetta non viene colpita, mentre quella del mio vicino musulmano o rastafariano viene inevitabilmente centrata?No, non sarebbe giusto, non mi ritengo degno di questo privilegio. Grazie, don, ma devo declinare. Ecco, questo avrei dovuto dire al don.