IL CARTOLIBRATEO

TONI E LA CHEMIOTERAPIA


Ieri mattina alle 10 mi ha chiamato un mio amico-fornitore, era qui in zona e mi ha invitato a pranzo. Per rispettare la sua privacy lo chiamerò Toni, anche se non è il suo nome. Toni ha una decina d'anni più di me, è mio fornitore da quando sono commerciante, cioè da più di 16 anni. E prima di lui lo è stato suo padre, che purtroppo è morto una quindicina d'anni fa. E' un commerciante di quelli di una volta, che mette in primo piano il rapporto umano, e solo dopo vengono gli affari. Quando viene per fare degli ordini arriva verso le nove, andiamo a bere un caffè, poi ci sediamo e per un paio d'ore chiacchieriamo delle nostre cose, un po' di lavoro, un po' della famiglia. Se non gli dico io di tirare fuori i cataloghi andremmo avanto così per tutto il giorno. Poi mi invita regolarmente a pranzo, e non c'è verso di riuscire a pagare. Credo, in tutti questi anni, di esserci riuscito non più di un paio di volte. Mi parla spesso di suo padre, che era il suo grande modello, anche lui un uomo di quelli che non si trovano più, buono ma severo, onesto fino alle ossa. Non ho mai sentito nessuno, nel mio settore, dire una cosa meno che buona nei confronti sia di Toni che di suo padre. Ieri mi ha fatto tenerezza, vedere un omone grande e grosso di 55 anni con gli occhi lucidi mentre mi parlava della chemio di sua moglie fa un certo effetto. Dice che io sono il suo confessore, con nessuno si può permettere di dare confidenza come fa con me. Mi diceva che, da quando ha saputo che sua moglie ha il cancro, non è più riuscito ad avere rapporti con lei, ed era contento di poter finalmente sfogarsi con qualcuno. E' un grande uomo Toni, non nasconde né i suoi pregi né i suoi difetti. Ce ne vorrebbero tanti come lui.