IL CARTOLIBRATEO

ADORO IL CAPODANNO


Sono certo che tutti i miei amici bloggers stanno aspettando frementi il capodanno! Non vedono l'ora di andare a cena in un bel ristorante, dove per un bel minitris di primi stracotti, un po' di pesce surgelato malcucinato, un flute di asti gancia e un caffè ti chiedono 120 euri. Più 5 euri per una grappa di pessima qualità.O magari vogliono andare a fingere allegria in qualche piazza piena di deficienti ubriachi che sparano petardi ad altezza uomo e hanno voglia di picchiarsi con chiunque. Mi piacerebbe sapere cosa vorrebbero veramente, come veramente vorrebbero passare il capodanno. Uno dei capodanni (contro ogni aspettativa il plurale di capodanno è capodanni, ho dovuto consultare lo zingarelli) più belli che io abbia passato è stato nel...mah...credo nel 2002. Sono riuscito a non farmi convincere da nessuno ad uscire. Non è stato difficile, in media ho 0,7 inviti ogni anno. Chissà perché tutti pensano che, se qualcuno sta a casa solo per l'ultimo dell'anno , debba piangere tutta la sera, pensando a quanto si divertono gli altri. Dicevo, quella volta sono rimasto a casa solo. Il menu era composto, per evitare ogni fatica, da pizza surgelata con sopra le peggiori porcherie immaginabili, una fettina di pandoro, e una buona quantità di birra e grappa di quella buona. Ho sentito al telefono un mio carissimo amico che, abitando a Cortina (per chi non la conoscesse, si tratta di un paesino a 50km da Erto), si era ben guardato dal mettere fuuori il naso da casa prima delle 3 del mattino. Anche lui era entusiasta del capodanno solo in casa. Poi ho chiamato una ragazza che avevo conosciuto qualche giorno prima in rete, un'avvocato di Pavia. Siamo stati al telefono credo un paio d'ore a parlare di un sacco di cose, una magnifica comunicazione. Non ricordo nemmeno come si chiamasse, e non ci siamo mai più sentiti dopo. Si vede che andava bene così. Prima di mezzanotte mi sono messo dei bei calmor nelle orecchie e sono andato a fare una bella dormita. Fine. Bellisssimo.