IL CARTOLIBRATEO

LA DIMOSTRAZIONE DELL'INESISTENZA DI DIO...ANZI, DEL PARADISO.


E' giunto il momento di dimostrare matematicamente l'inesistenza di Dio. Anzi, oggi non ne ho voglia, lo farò più avanti. Allora dimostrerò l'inesistenza del Paradiso, così com'è concepito dalla religione prevalente nel nostro paese. Allora, cos'è il Paradiso? Il Paradiso è un luogo di eterna beatitudine. E cos'è la beatitudine? Secondo lo Zingarelli: 1) Condizione perfetta dell'anima, che, nel Paradiso, gode della contemplazione di Dio. 2) Stato di felicità completa. Ma mi chiedo: è possibile essere TUTTI, SEMPRE felici contemporaneamente? E soprattutto: esiste un limite alla felicità? L'esperienza comune ci dice di no: qual è stato il momento più felice della vostra vita? Forse il giorno del vostro matrimonio, o forse il giorno in cui è nato il vostro primo figlio. Ebbene, se nello stesso giorno aveste vinto 100.000 euro alla lotteria, o se fosse guarita la vostra unghia incarnita, o se il vostro mal di schiena cronico vi avesse dato uin giorno di tregua, non sareste stati ancora più felici? Ciò significa che non ci possono essere limiti alla felicità, perché, per quanto siamo felici, se ne può sempre aggiungere una piccola dose. Faccio un altro esempio: io sono più felice, seppure in maniera infinitesimale, quando l'Inter vince. Però, per ogni squadra che vince, deve essercene una che perde, quindi la mia felicità, in questo caso, deve necessariamente comportare l'infelicità di un altro. Di più: se, nel corso di una partita, l'Inter prende un gol, io sono meno felice, quindi deve vincere tutte le partite senza mai prendere un gol. Ancora di più: la massima felicità arriva nel momento in cui l'Inter fa gol, per cui, se la mia felicità deve essere al massimo, l'Inter deve fare gol in ogni istante. Allora, cos'è il Paradiso? Un posto in cui l'Inter, o eventualmente la Sambenedettese, vince sempre la finale di Champions per un miliardo di reti a zero? Non credo che nemmeno questo potrebbe rendere felice un'interista, no? Ovviamente possiamo estendere questi ragionamenti a tutto ciò che ci può dare felicità. Quindi non esiste un massimo della felicità. Allora, ragazzi, rassegnamoci: se esiste un Paradiso deve trattarsi di un Paradiso artificiale, in cui la felicità non è indotta da avvenimenti o pensieri reali, ma da droghe sintetiche o elettroniche che siano. Perché solo artificialmente il cervello può sempre essere mantenuto al massimo della felicità. E, se il Paradiso fosse artificiale, non avrebbe senso. Per cui il Paradiso, così com'è concepito dalle grandi religioni che conosciamo, non può esistere.