IL CARTOLIBRATEO

LA FESTA DEGLI ALBERI BIS


Ho trovato una foto della festa degli alberi, per cui vi ribeccate il mio vecchio post su quell'argomento. Ah, io sono quello davanti a tutti. Ecco.
Nel paese a 50 km da Erto dove sono cresciuto c'era una volta la festa degli alberi. Si svolgeva credo verso maggio, e ci andavano tutti gli studenti del paese (allora nella mia scuola elementare c'erano 800 bambini, ora, anche grazie al fatto che gli immobili costano 10/15000 euri al metro, ne sono rimasti credo meno di 300). In seguito vi spiegherò il resto, ma prima la cosa più importante per tutti: il mitico, l'unico, l'inarrivabile e inimitabile panino della festa degli alberi! Per tutti i partecipanti c'era un panino col salame, io lo ricordo enorme e squisito, altro che una cena di pesce al pescatore! Se ne cominciava a parlare e a pregustarlo attorno a gennaio, quando magari c'era una giornata di sole che riduceva il manto nevoso da un metro a 99 cm (perché allora nevicava, eh!). Poi, verso aprile, veniva programmata la festa, che subiva regolarmente innumerevoli rinvii per neve fuori stagione o per pioggia di stagione. Una volta è addirittura saltata completamente: l'anno più triste della mia vita (fino ad allora) e di tutti i bambini del paese. Allora, quando finalmente era possibile, una mattina si partiva dalla scuola tutti rigorosamente a piedi e si andava in mezzo a un bosco. C'era un pallosissimo discorso del sindaco, che ogni volta ci raccontava che, molti anni prima, durante una festa degli alberi aveva piantato un abete proprio lì (cazzo gli abeti del sindaco erano ovunque!). Poi ci mandavano un po' di qua e un po' di là, c'erano dei mucchi di piantine di abete fresche da sistemare nelle buche predisposte. Ognuno piantava il proprio abete (spero che la forestale successivamente intervenisse a sistemarle un po' meglio, immaginate come sistemava la pianta un bambino di 6 anni). E finalmente arrivava il momento del panino + bibita! Dovete sapere che allora era ben raro che in tavola ci fosse una bottiglia di aranciata, si andava solo ad acqua di rubinetto. Non perché ci fosse povertà in quel paese, ma si usava così, l'aranciata e la coca si bevevano solo nelle grandi occasioni, come adesso lo champagne. Assassinato il panino ognuno poteva fare quello che voleva. Se ricordo bene i bambini delle elementari tornavano a scuola con la maestra, quelli delle medie si arrangiavano a tornare a casa. Ora la festa degli alberi non esiste più, non so per quale motivo. Forse problemi assicurativi, o di bilancio del comune, o per colpa di qualche genitore rompicoglioni. La maggior parte dei bambini del paese qualche volta va a fare una gita in montagna, ma alcuni più che fare un giro in piazza (o meglio fare le vasche, come dicono là) non fanno. Vivono in uno dei posti più belli del mondo e non sono mai stati in un bosco. Vi sembra giusto privare i bambini di tutto questo? E' uno dei ricordi più belli della mia infanzia, lo metto sullo stesso piano di S.Nicolò (là si festeggia S.Nicolò, il 5 dicembre, presto ne farò un post). RIVOGLIO LA FESTA DEGLI ALBERI!!!