arduino sacco editor

L'ARABO di Massimiliano Ratta


Capita spesso di trovare sugli scaffali delle librerie mucchi su mucchi di libri di azione, avventura, ambientati in luoghi esotici e con personaggi fuori dal comune. Per non parlare dei personaggi cinematografici: Indiana Jones, tanto per citarne uno.È sempre piacevole intrattenersi in romanzi del genere, a patto che siano ben scritti e portino davvero il lettore a visitare con la mente quei luoghi così diversi da quelli in cui siamo abituati a vivere.Se poi, dentro, vi troviamo anche un qualche riferimento alla realtà, a temi scottanti di cronaca e non solo, allora l'interesse non può che salire.Massimiliano ci porta, con questo romanzo, ai limiti della cultura islamica, quei limiti caratterizzati da fondamentalismo e integralismo religioso che, non dimentichiamolo, appartengono un po' ovunque un po' qualsiasi religione.Spesso, spinti da facile demagogia, siamo spinti a fare, come si suol dire, “di tutta l'erba un fascio”, e considerare l'islam come una cultura fuori dal tempo, che schiavizza le donne e obbliga i giovani a seguire folli precetti religiosi che li spingono al sacrificio in nome della santità di una guerra invece tutta politica.Questo romanzo, invece, oltre a farci passare qualche centinaio di pagine immersi in un'avventura alla disperata ricerca di una ragazza vittima di un rapimento, ci ricorda che l'islam è una cultura affascinante e importante, uno dei pilastri della civiltà odierna, praticamente egemone in una delle zone più in via di sviluppo del mondo.L'arabo stesso, il protagonista di questa vicenda quasi misteriosa, non è altro che “uno qualsiasi” e si ritrova, da un giorno all'altro, a essere un oscuro mercenario al servizio di ricchi signori volenterosi di risolvere faccende delicate lontano dai riflettori, o con una tranquillità e una sicurezza che spesso le forze di ordine pubblico non sono in grado di garantire.Ma il messaggio sociale, politico, chiamatelo come volete, è solo un di più, solo la ciliegina sulla torta di un romanzo d'avventura godibilissimo, scritto benissimo e scorrevole come pochi.Le pagine voleranno via sotto i vostri occhi mentre la vostra mente verrà proiettata in quei luoghi che, come l'autore ci confida nelle note finali, lui stesso ha vissuto prima di noi, rimanendone, com'è facile capire, positivamente colpito.Questo è un romanzo da leggere con tranquillità, magari anche con un po' di sana leggerezza che, ogni tanto, non guasta, farcito qua e là con un'interessante e mai ridondante visione “aperta” su mondi diversi dal nostro. Emiliano Felicissimo