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È MORTO BERLUSCONI di Fabrizio Puccio e Maria Amabile Bessmann


Ma, Berlusconi, è possibile che muoia? La lettura di questo piccolo e divertentissimo libro mi ha fatto riflettere su ciò: che lo si ami o lo si odi, il caro Silvio è ormai quasi parte delle vite di ognuno. Che lo si consideri uno statista geniale, un imprenditore scaltrissimo, un volpone senza ritegno o semplicemente un balordo che gioca con il nostro Stato, sta di fatto che ha invaso le nostre famiglie, le nostre case, le nostre giornate più di qualsiasi altro personaggio politico, ma anche pubblico in generale. Dunque, pensare al momento in cui non ci sarà più ci rimane abbastanza difficile. Però, in fondo, anche Gesù Cristo è morto, prima di risorgere e diventare quello che è ora.E, la sua rinascita, la fa anche Berlusconi in questo libro, a suo modo, ovviamente.La storia, poi, è il divertente e a tratti strampalato tentativo da parte dei suoi più acerrimi nemici pubblici (Travaglio e Santoro tra tutti) di creare un espediente giornalistico per poter continuare a lavorare come prima.Ecco che torna quello che dicevo prima: senza di lui verrebbero meno posti di lavoro, salotti televisivi e non, dispute da bar, accapigliamenti vari, scandali sessuali, morali, ecc.D'altronde, la politica stessa, come questo breve romanzo sottolinea, è stata praticamente del tutto esautorata dal suo compito ed è diventata una specie di talk show da primo pomeriggio, in cui le vite private degli onorevoli vengono spiattellate in bella vista per fare notizia.Senza stare a speculare più del dovuto su questioni di politica interna, vi basti sapere che questa specie di pamphlet umoristico può rappresentare una delle più simpatiche e scanzonate rappresentazioni di quello che è il mondo politico, e quella parte di giornalismo che a tale mondo è legato, in questo nostro Paese dalle mille facce e dalle tante stranezze. Emiliano Felicissimo