aurelioderose

arte e cultura -Tutti gli scritti sono di proprietà dell'autore

 

DI PROSSIMA PUBBLICAZIONE

Uscirà quest'anno

edito dalla ROGIOSI

Delle Opere e degli Artisti

della Cappella Sansevero



 

LINO ESPOSITO




Ritratto che mi fece Lino Esposito
nei corridoi dell'Accademia
16/1/57

 

ULTIME VISITE AL BLOG

gennarogiordano43aurelioderoseandisa2002cranbritxxxxx001emym82francalex1fralanggaet.sinagralinambrosaniocarminecardinalegianni.daddagemcoramorino11
 

IVANO FOSSATI

 

 

VAI AL TAG. GLI AMICI POETI

Alcune poesie di:

Massimo Marinelli
Giulia Lezoche
Mario Perrone
Franco Riccio
Irene Malecore
Mario Buonoconto
Angela Procaccini
Giuseppe Pirozzi
Maria Grazia Emiliani
Aristide La Rocca
Luciano Somma
Claudio d'Aquino
Franco Santamaria

 

PIERANGELO BERTOLI

 

 

GLI ARTISTI IN FAMIGLIA

Luigi De Rose
Carlo De Rose
Luigi De Rose
Rubens  De Rose
Filiberto De Rose
Augusto De Rose
Aurelio De Rose
Adriano De Rose
Gennaro d'Angelo
Vincenzo Meconio

 

RACHMANINOV CONCERTO NO. 3 - OLGA KERN - PART 1

 

RACHMANINOV CONCERTO NO. 3 - OLGA KERN - PART 2

 

RACHMANINOV CONCERTO NO. 3 - OLGA KERN - PART 3

 

 

« Messaggio #167                        ... »

                             L'inchiesta                       il Silenzio delle Arti

Post n°168 pubblicato il 05 Maggio 2008 da aurelioderose
 

                                            Gianni Pisani

Proseguendo l'inchiesta sulla condizione della cultura a Napoli abbiamo ritenuto opportuno intervistare il Direttore dell'Accademia di Belle Arti Gianni Pisani perchè riteniamo che questa Istituzione nel panorama culturale della nostra città ha avuto ed ha un ruolo di grande rilievo.
Vorremmo conoscere quale è la situazione delle Arti figurative a Napoli.
La situazione delle Arti figurative a Napoli è quella di una Città che dimostra   una forma mentis di totale disinteresse e la incapacità di recepire avvenimenti, specialmente quando questi vanno oltre una certa tradizione o alcuni canoni nei quali si è da sempre identificata.
Vuol dire quella legata alla pittura dell'800, dei pastori o delle gouaches ?
Si certo, ma tutto ciò è una volgare scusa per giustificare l'indifferenza che si ha nei confronti di questa cultura.
Certo, perchè in tutti quei paesi civili dove vi è stata una tradizione, le energie e le capacità nuove hanno comunque un riconoscimento. Nel mentre qui invece vi è  come una "coperta grigia"  che nasconde tutto quello che succede nel mondo e determina poi il cattivo gusto di piangersi addosso tipico di questo popolo.
Ciò determina che Napoli da ex Capitale diviene sempre più città provinciale dove predominano queste forme degenerative in tutte le sue più eclatanti dimostrazioni  che si ripercuotono poi nella qualità della vita.
Daltra parte però,  vi sono stati sempre "fuochi di ricerca" specialmente per quelli della mia generazione che hanno cercato una ricerca artistica rappresentando non  un fatto "napoletano" ma  l'essere cittadino del mondo e viverne esperienze e verifiche.
In questo senso e ne posso parlare da testimone, la ricerca artistica e la proposta che, certamente molti non hanno fatto, ma tanti hanno tentato, ha significato per  Napoli dagli anni 50 ad oggi, un momento straordinario di vivacità non solo in un panorama artistico italiano ma credo anche europeo. Naturalmente di tutto questo si è pagato uno scotto, perchè ciò ha comportato una emarginazione per quanti hanno seguito queste esperienze, rispetto al contesto di una Città che non accetta e non prevede trasformazioni. E ciò credo, vale anche per il teatro, per la musica e per la letteratura.
L'arte è vita, umori. E' l'anima, la religiosità di chi la propone altrimenti non ha alcun senso. Mentre il gusto di questa città in particolare è stato ed è quello di scimmiottare ed adagiarsi a quella tradizione di cui dicevo prima e di ritenere il quadro un oggetto da passatempo.
 Ma lei crede che sia eclusivamente una situazione napoletana quella del  cattivo gusto?
Si in particolare, e gli atteggiamenti lo hanno dimostrato non solo in questi ultimi 50 anni.
Alla fine la "coperta" di cui parlavo riesce sempre a nascondere questo vulcano che è dentro tutti quelli che hanno la volontà di proporre e purtroppo duole dirlo spesso vincono tutta una serie di situazioni di sottobosco volgare, sgradevole.

 Ma  per  l'Accademia, quale è stato il suo ruolo, quali i condizionamenti?
Ebbene questa Istituzione non ha mai subito dei danni, ed ha rappresentato "un'isola" rispetto a questo contesto,  anche se molte volte il rischio che ha corso è stato quello di essere cionvolta  nel pantano generale, ma ciò non è accaduto per una serie di fattori.
Innanzi tutto perchè si è andato determinando in uno con gli artisti della mia generazione, al mio ritorno dall'Accademia di Brera e la elezione alla direzione, una volontà di darle un assetto nuovo che poi ha permesso in dieci anni di fare cose semplici ma nello stesso tempo rilevanti.
 Quali ad esempio?
In primo luogo quello di far risorgere il Palazzo che era stato degradato e violentato  nel tempo.
Poi, quello di creare tutta una serie di stimoli perchè si potesse sviluppare  nei giovani che la frequentano, quella creatività che, se esiste, ha la possibilità di svilupparsi senza condizionamenti.
L'Accademia era una "porta chiusa",  ricorderà che l'ingresso principale e tutto il resto: Pinacoteca, Teatro  era chiuso. Si entrava dalla porta di "servizio" di via Costantinopoli e questo era la dimostrazione di una umiliazione a cui bisognava dare un segnale di presenza ed una dignità diverse anche e soprattutto per quanti la vivono giorno per giorno: gli studenti, i docenti.   
E quindi si riaprì l'ingresso principale di via Bellini?
Si ! Ma oltre a questo primo atto si è cercato poi di creare le condizioni per una serie di servizi e d'informazioni, per una apertura proiettata verso il Mondo, l'Europa, perchè ormai niente e nessun discorso può essere legato al "territorio" sia pur esso italiano.
E quindi si sono messe a disposizione nelle sale e nel teatro tutta una serie di esposizioni: dalle incisioni di Goja a tutta la pittura dell'espressionismo tedesco fino a tutta l'arte contemporanea passando da  Paul Klee a Picasso. Così chè artisti ed alunni hanno potuto toccare con mano a pochi metri dai laboratori opere vere che difficilmente avrebbero potuto vedere. E quindi visitare   trecento opere di Otto Dix e tutto quanto indicavo prima, ha rappresentato fare centinaia di ore lezioni, di "didattica". 
Ma queste manifestazioni hanno avuto ed  avranno un seguito?
Si certo! Ormai per l'Accademia di Napoli questi avvenimenti iniziano con l'anno accademico ed a volte continuano anche oltre la chiusura dello stesso.
Non ultima è stata quella che ha visto due anni fa il formasi di un Comitato scientifico con gestione e sede qui, che mi ha permesso di prendere contatto con le altre più importanti Accademie d'Europa come: Berlino, Atene, Parigi, Mosca, Londra, Vienna, Bruxelles, Madrid, Monaco, Milano, con le quali abbiamo realizzato un progetto comune sulle arti figurative: la "Seconda Biennale del Sud", una mostra itinerante  inaugurata nel maggio 1993 nelle sale della Pinacoteca e della II Galleria dell'Accademia, per la quale sono state  selezionate le opere di 36 giovani artisti di queste prestigiose Accademie.  Ma l'importanza di questa rassegna, che va sottolineata, è stata soprattutto l'aspetto itinerante che si è voluto dare a questa manifestazione che ha avuto un successo di pubblico non solo qui a Napoli ma, anche nel luglio scorso al Palazzo Velazquez di Madrid ed alla Accademia Reale di Bruxelles, e verrà riaperta, come ultima tappa, a Londra negli spazi del Central Saint Martins College il 4 maggio prossimo.
A questo faranno seguito una serie di progetti che realizzeremo per dare sempre più, il senso di una presenza attiva, di questa Istituzione.
Quindi quest'isola come lei la ha definita ha una sua valenza ed un ruolo attivo nella cultura di questa città?
Si certamente! E devo dire anche che abbiamo avuto ed avremo occasioni di collaborazione con le altre Istituzioni come l'Università, le Sovraintendenze, il Grenoble, Suor Orsola Benincasa e con l'Istituto di studi Filosofici con il quale organizzammo la mostra sull'espressionismo tedesco. 
 E cosa auspica per il futuro?
Ci auguriamo che nasca un vero interesse del territorio e dei cittadini verso queste manifestazioni che non sono da considerarsi subalterne. Perchè credo che l'ultima speranza che ci resta per un futuro diverso, non tanto per noi ma per le generazioni che verranno, sia quello di un recupero culturale in uno con il patrimonio artistco. Questo perchè oggi, la Città  non è punto di riferimento ed esempio di fatti culturali ne per il centro dell'Italia ne tantomeno  per l'Europa; ma purtroppo lo è per il degrado ed il  cattivo gusto. Tutto ciò va modificato se si vuole intendere la cultura non solo in alcuni  aspetti,  ma per la globalità dei comportamenti.
 In questi va certamente modificato il rapporto che si è avuto fino ad ora con la creatività che in questo territorio viene continuamente mortificata, violentata, distrutta ed emarginata. E' di questo prezzo e nel concetto che si è radicalizzato,  del quale dobbiamo aver paura. E' inutile che cerchiamo di ribellarci quando ce lo rinfacciano, perchè le colpe che ci attribuiscono al 99 per cento ce le meritiamo tutte. Ed è a queste che essenzialmente  dobbiamo opporci.
Non a caso siamo punto di riferimento di tutte le cose di degrado che accadono.
 Ma una certa vitalità culturale pure è viva come la  manifestazione Porte aperte che io però  ritengo non debba essere limitata a solo due giorni all'anno. Cosa ne pensa?
L'operazione è una manifestazione voluta dalla Fondazione Napoli  99 con la cui presidentessa Mirella Barracco ho un ottimo rapporto. Come dieci anni fa io aprivo il portone dell'Accademia così la Barracco ha inteso aprire le porte ai Monumenti. Ma i portoni, le porte sono stati creati per essere  chiusi ed aperti, non esclusivamente chiusi. Voglio dire che quando impareremo ad essere cittadini, in una città normale, responsabili di quello che ci hanno lasciato ed inizieremo a fare anche noi qualcosa, non ci sarà più la necessità di una manifestazione come quella della Baracco perchè le porte, i portoni saranno sempre aperti.
Si è mai visto una Mirella Barracco che a Parigi organizza una Parigi porte aperte? Certamente no perchè li il visitare i monumenti è un fatto normale. Quindi meno male che qui ci sia questa Fondazione, altrimenti sarebbero passati altri cinquanta anni prima di poter rivedere alcuni tesori sottochiave.  
Da qui i discorsi sulla crisi e sulla vergogna di questa città.
 E' vero che in quest'occasione resteranno aperti alcuni ateliers di artisti perchè si possa visitarli?
Si è vero,  ci è stato suggerito di tenere aperto per quei giorni ( il 7 e 8 maggio ndr) l'Accademia che comprende anche una serie di studi di Artisti che operano e producono qui. Ma poichè vi sono anche tanti artisti che non  hanno questa opportunità, la Barracco a fatto bene a chiedere a chi volesse, di lasciare aperti i propri ateliers privati, così che i cittadini interessati avranno l'occasione di poterli visitare.     
Quindi è possibile l'offrire nuove occasioni culturali?
Si! E  meno male che ci siano persone di buona volontà contro tutta la città. 
 Perchè in questa città se si vuole fare qualcosa, la si devi fare contro tutti, ostacolato, violentato. Il vero nemico non sarà il progetto che si vuole realizzare ne la capacità di realizzarlo, ma si sarà costretti a combattere contro una città intera, che distrugge e svilisce.
Sa chi mi si è messo contro, chi sono stati i grandi nemici della Biennale del Sud ?
I due giornaletti napoletani, i rispettivi critici  ed alcune signore benpensanti; e questo perchè Gianni Pisani senza nessun contributo economico realizzava sia nell'88 la Prima Biennale, mettendo insieme gli artisti del sud, che questa seconda, realizzandola con le più prestigiose Accademie d'Europa in uno con le capacità di quanti hanno voluto questa realizzazione, senza alcun intervento della Città.
Quindi vi è anche una informazione cittadina contro?
Si anche se devo dire che non ho avuto alcuna difficoltà a far si che la Rai trasmettesse per intera la rassegna della Seconda Biennale del Sud, anzi colgo l'occasione per dire che verrà trasmessa il quindici aprile alle ore 23 su Raiuno, mentre invece l'ho riscontrata per far pubblicare dal Mattino un semplice comunicato stampa.
E questo purtroppo, è quanto accade in questa Città.

pubblicato su: il Mezzogiorno 15 aprile 1994

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/auurelioderosear/trackback.php?msg=4634626

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
 
 
 

INFO


Un blog di: aurelioderose
Data di creazione: 01/03/2008
 
 

TAG

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Tutti gli utenti registrati possono pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

CONTATTA L'AUTORE

Nickname: aurelioderose
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 84
Prov: RM
 

CARLO DE SIMONE




Ritratto  che mi fece durante una lezione
Carlo De Simone (7/6/58)
 

AMEDEO PIANESE





      un nostro omaggio 
        all'amico Aurelio
       Amedeo (Pianese)
                2006

 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

VAI AL TAG. ANGOLO ARTISTI

Alcuni interventi

Luciano Beccaria
Marcelo Bottaro
Mario Buonoconto
Mario Carrese
Marisa Ciardiello

Francesco Corica
Mario D'Albenzio
Armando De Stefano
Ludovico della Rocca
Naldo Diodato
Gerardo Di Fiore
Carmine Di Ruggiero
Goffredo Godi

Nicola Gambedotti
Clara Garesio
Marcello Garigliano
Claudio Lezoche
Loris Lombardo
Viviana Lo Russo
Raffeale Maddaluno
Gabriele Marino
Augusto Massa
Rosario Mazzella
Milena Motti
Lara Pacilio
Eduardo Palumbo 
Giuseppe Pirozzi
Gianni Pisani
Nadia Pronina
Franco Rotella
Errico Ruotolo
Enrico Sansene
Tina Vaira
Vittorio Vastarelli
Marco Verrelli
Roberto Viviani
Giovanni Villapiano
Zhao- Salvatore Vitagliano








 

RACHMANINOV CONCERTO NO. 3 - OLGA KERN - PART 4

 

RACHMANINOV CONCERTO NO. 3 - OLGA KERN - PART 5

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963