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ABUSI FAMILIARI E ALLONTANAMENTO DEL FIGLIO


Carissimi amici,eccomi nuovamente a Voi per parlarVi di un caso interessante sottoposto al vaglio del Tribunale di Messina nel 2005 e che riguarda una circostanza che può svilupparsi all'interno delle mure domestiche e creare disagio in famiglia.Il caso è quello di una figlia maggiorenne che, a causa del proprio disagio psichico, mette in  grave pericolo l'incolumità morale e fisica degli altri componenti della famiglia, tra cui un fratello minore.Gli episodi verificatisi sono stati di vera e propria aggressività fisica e verbale nei confronti del padre alla presenza del minore, di autolesionismi, di reiterati interventi della polizia, tali da alterare la serenità della vita familiare e la funzione di guida ed indirizzo che spetta ai genitori verso i figli.Il Tribunale ha così disposto l'allontanamento "assistito" della figlia dall'abitazione familiare ai sensi dell'art 342 bis codice civile, disponendo le adeguate cautele per assicurare a questa persona non autosufficiente il mantenimento e la prosecuzioni degli studi in corso.Infatti, l'ordine giudiziario è stato calibrato in modo da non far venir meno i doveri genitoriali nei confronti dei figli, prevedendo oltre ad un contributo fisso a carico del padre, anche il carico delle spese di istruzione e di tutto quanto necessitasse alla figlia che sarà ospitata da una zia.Al fine di seguire un programma di aiuto alla famiglia, sono stati anche interessati i Centri Sociali ed i competenti servizi asl, senza peraltro disporre una psicoterapia a carico della ragazza, in quanto il giudice non può imporla con un provvedimento ed è necessaria la volontà collaborativa della paziente, nel rispetto della libertà dell'individuo.Questo caso ci dà lo spunto per sottolineare che esiste un nuovo diritto da tutelare: la serenità familiare ovvero la tranquillità all'interno della famiglia!