L'AMMMERICANO

"30 ANNI"


IL SOGNO DI UNA VITA (parte seconda)Ho gli occhi chiusi, le braccia appoggiate sul davanzale che fanno da cuscino alla mia testa, la sigaretta tra il medio e l’indice che si fuma da sola. L’aria era frizzante quel pomeriggio, sono solo sul tuo balcone. Non posso fare a meno di accennare un sorriso, non ci riesco, è stampato sul mio volto. In quei pochi minuti da solo ho pensato a quante volte in vita mia mi era crollato il mondo addosso e ridevo di questo perché in quel momento io ero il padrone di quel mondo. Così tanto in così poco! Così tanto in così poco! Così tanto in così poco!Apro gli occhi, mi sporgo un po’ e guardo giù. A non pochi metri dal mio naso c’è la nostra panchina… E bello come nella mia testa non sia mai passato neanche per un’attimo la domanda “ma sei sicuro?” Come quella mattina che ho preso la macchina per correre da te per la prima volta… non era la prima volta e quella domanda non aveva ragione di esistere perché io già ti amavo, solo che non lo sapevo e nessuno me l’aveva detto ancora. Amo guidare di notte, c’è qualcosa di romantico nello stare da solo in quelle autostrade che da lì a poco si sarebbero riempite di macchine rombanti e piloti incazzosi. Mangiavo l’asfalto mentre gli appennini giocavano a nascondere i primi raggi di sole. Sosta obbligatoria all’Autogrill con annessa pipì che mi portavo dietro non so da quando! E ho sbagliato anche bagno andando in quelle delle donne… 10 minuti nel gabinetto ad aspettare che uscissero tutte. Mi rimetto in marcia, ormai il sole è alto, più mi avvicinavo e più spingevo sull’accelleratore, come 2 calamite sentivo la nostra attrazione farsi sempre più forte. Ci siamo quasi, il mio amico Tom Tom era stato bravo… oddio oddio… che gli dico? Che faccio? Come faccio a non far vedere che le ginocchia tramano dall’emozione… ok ok, Erì, tu sei bravo in queste cose, prendi un bel respiro. In fondo l’amore non ha mai ucciso nessuno. E’ vero!!  Tanto poi lo sai che cosa farai, gliel’hai anche detto!! Mangiati 2/3 gomme super-iper-extra mentolate che gelano anche le tonsille e non sai di sigaretta….Infatti riacquisto tutta la mia tranquillità e arrivo!! Ti ho chiamata al cellulare, “sto arrivando” mi rispondesti!! Ormai ero tranquillo. C’era un bel parchetto, l’aspetterò lì pensai. ECCOLA LI’… no lei… la panchina, col suo bel color verde panchina!! E mi è tornato in mende l’ultimo libro di Fabio Volo, quando loro si rincontrano a Parigi…. Vabbè non dico come và a finire che poi magari chi lo sta leggendo mi maledice, però i presupposti erano più che ottimi. Mi siedo. Da dove arriverà? Da destra? Sinistra? Dal cielo col paracadute? Da sottoterra come le talpe? E’ qui lo sento, magari mi sta anche guardando. Dai amore mio ma quanto ci metti? Non so più come mettere le gambe, normali, incrociate, accavallate, una sulla panca e l’altra no, tutte e due sulla panca, dietro la testa come i fachiri…..Vebbè, assumo una posizione pseudo-rilassata, quasi immobile mentre la cercavo con gli occhi. Nel silenzio di quella mattina da dietro un suono è arrivato a me come un boato assordante. Era la musica di un gioco per bambini. SONO LORO pensai, ne ero sicuro al 1000 x 1000!! Mi voltai e….