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LA DESTRA PUNTA SUI GIOVANI: ASSUMIAMOCI TUTTI LE NOSTRE RESPONSABILITA’


Nella vita accadono all’improvviso episodi, avvenimenti che segnano il passaggio dall’età giovanile a quella della piena maturità, attraverso una consapevole assunzione delle proprie responsabilità.Momenti che caratterizzano l’esistenza di singoli individui e delle comunità politiche ed umane alle quali appartengono.E’ quanto accaduto a Giorgia Meloni, 29 anni, Presidente nazionale di Azione Giovani, indicata dal Presidente di Alleanza nazionale, Gianfranco Fini, come Vice Presidente della Camera dei Deputati.Un incarico di grande prestigio istituzionale e al tempo stesso un segnale di forte attenzione verso le donne e i giovani del nostro paese.Un evidente volontà del Presidente del partito di effettuare un vero ricambio generazionale dello stesso, partendo dal basso, dai giovani, e guardando alla qualità ed alle capacità dei singoli, secondo un criterio puramente meritocratico, senza prestare attenzione alle correnti e  a vecchi equilibri interni.Una scelta indubbiamente coraggiosa che premia la militanza giovanile, unitamente alla serietà ed umiltà di una giovane leader in grado di farsi apprezzare in un partito in passato troppo chiuso su posizioni maschiliste e che oggi vede ai vertici del giornale e del sindacato di riferimento due donne capaci.Una scelta che marca ancora di più la differenza con la sinistra che, nella legislatura appena conclusa, aveva indicato, come vicepresidenti di  Pierferdinando Casini, Fabio Mussi, storico dirigente comunista cresciuto alla scuola di Frattocchie, e la vecchia volpe democristiana Clemente Mastella.Nella lunga storia del movimento giovanile della destra mai nessun Presidente nazionale in carica è riuscito a raggiungere un tale risultato, in quanto tutti i vertici delle organizzazioni giovanili di destra sono diventati, prima o poi, deputati senza assumere incarichi di rilievo, per poi diventare Ministri e sottosegretari quando la destra è diventata forza di governo.La destra, tuttavia, non è nuova nel puntare sui giovani provenienti dal suo mondo giovanile in modo cosi netto e chiaro, non potendo non ricordare come lo stesso Fini, nel 1987, da leader dei giovani missini si ritrovò, su intuizione di Pinuccio Tatarella, ad essere uno dei segretari più giovani di partito dell’epoca, succedendo ad Almirante alla guida del Msi.La responsabilità istituzionale di cui è stata investita il leader dei giovani di AN non è personale in questo caso, ma riguarda tutta la classe dirigente giovanile della destra, i suoi militanti.La giovane destra ha l’onore di rappresentare oggi le istituzioni italiane ed il dovere di essere di esempio per le nuove generazioni.Non possiamo più asserire che il partito non concede il giusto e meritato spazio ai suoi giovani, poiché è il solo che è riuscito farlo, eleggendo tra i parlamentari più giovani la sola con un reale senso di partito, delle istituzioni e della politica, non veline o sfascia vetrine.Dobbiamo crescere e dimostrare di essere in grado di camminare, ragionare, fare politica da soli.La destra dimostra non solo di avere dalla sua i giovani e di credere in loro, ma di scegliere, tra loro, quelli che intendono la politica come servizio e dedizione, capaci di interpretare i sogni e le aspirazioni dei giovani, senza utilizzarli come specchietti per le allodole.La giovane destra ha la grande occasione di poter dimostrare, non solo a chi le ha dato fiducia, di essere all’altezza.Riusciremo solo continuando nella strada intrapresa dal nostro leader, assumendoci tutti pienamente le nostre responsabilità e selezionando una preparata ed adeguata classe dirigente.Un movimento giovanile unito per costruire una reale e diffusa opposizione di governo, caratterizzata da una valida proposta alternativa, in grado di ritornare nelle piazze, partendo da i giovani. di Fabrizio Tatarella -- Esecutivo nazionale Azione Giovani