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L'ira una passione che fa perdere il controllo


Ciascuno di noi si identifica solitamente con la parte educata e razionale di sè e rifiuta di riconoscere come propria la parte passionale, della cui attivazione è responsabile l’altro. É sempre qualcuno o qualcosa che ci ha fatto arrabbiare... In realtà, la rabbia è una passione che fa parte di noi e che dovrebbe indurci a guardarci dentro con più attenzione. Se qualcuno ci fa arrabbiare, infatti, questo significa che in noi c’è qualche cosa di irrisolto, c’è una disarmonia. In caso contrario non ci arrabbieremmo, ma affronteremmo la difficoltà con calma, moderazione e logica.  Spesso infatti quando ci arrabbiamo non è per il fatto contingente, ma per qualche cosa d’altro, di più “antico”, dimenticato forse.  La rabbia, come le altre passioni, è una dinamica del corpo che lo danneggia sia quando è eccessivamente compressa, sia quando è scatenata senza limiti. L’ira compressa, nella migliore delle ipotesi, genera frustrazione e mal di stomaco, così come il suo scatenamento aumenta la pressione e può generare un colpo apoplettico. Tutti i filosofi hanno sempre pensato che la salute del corpo e l’equilibrio della mente non si mantengono con la repressione delle passioni o con la loro rimozione, ma con la loro “misurata espressione”. Socrate raccomandava di “arrabbiarsi con la persona giusta, nella misura giusta, nel modo giusto, nel momento giusto e per la giusta causa”. Le manifestazioni della rabbiaC’è chi, piuttosto che esprimere direttamente la propria rabbia, preferisce chiudersi in se stesso, o ricorrere ad attacchi psicologici. Oppure sposta la rabbia su una persona diversa da quella che l’ha provocata, che non ha il coraggio di affrontare.. Le manifestazioni patologiche dell’ira spesso hanno a che fare con quelle patologiche della sessualità. C’è infatti una sotterranea parentela tra ira e sessualità se è vero che la parola greca "orgia" significa "collera", "ira".Le soluzioni per combattere l'ira"Conosci il tuo nemico" recita un antico proverbio; conoscilo e l’avrai per metà vinto. E il "nemico", il più delle volte è dentro di noi... copiato dal web..:)