Le mani strette al petto, Aurora avanzava respirando a pieni polmoni. Era raro che uscisse dal castello da sola. L'aria era fresca, tersa, sembrava che i raggi del sole si riflettessero su ogni cosa, irrorando tutto di una luce magica...(LINK) Non sapeva bene dove fosse la casa della Strega, ed un leggero timore a tratti si affacciava nei suoi pensieri. Ma svaniva, come nebbia al sole, sconfitto dalle sue sensazioni... Era tranquilla...La strega avrebbe potuto rimandarla via senza averla aiutata, ma non le avrebbe fatto alcun danno. Di questo si sentiva certa.I prati che circondavano la piana del Castello scomparvero per lasciar trionfare il bosco dei salici....salici che muti e dondolanti, sussurravano vento e poesia.Non passava mai per quel sentiero. La servitù o i cavalieri la conducevano sempre per la strada più lunga, ma cavalcando era più rapida... E le leggende che aleggiavano intorno al bosco dei salici, inducevano ad evitarlo.Rammentò le dicerie della servitù e dei cavalieri del padre, solo quando si era addentrata nel bosco, abbastanza da dover proseguire...anche se continuava a non provare quel senso di inquietudine di cui tanto si raccontava.Aurora...Aurora...Le sembrò di sentir chiamare il suo nome, ma nessuno era lì oltre lei. Ma si fissò a guardare i rami dondolanti... La sua mente si annebbiò. Dopo non capì cosa le fosse accaduto, ma percepì nitidamente la sua voce, pronunciare parole come in rima, ma in una lingua sconosciuta. I salici ondeggiarono all'unisono. Le parve di udire un suono d'arpa e di flauto. Poi silenzio. Anche il vento cessò di spirare.Ed intravide di nuovo quegli occhi, che aleggiavano tra i rami del grande salice al centro del bosco.
Nel bosco dei salici
Le mani strette al petto, Aurora avanzava respirando a pieni polmoni. Era raro che uscisse dal castello da sola. L'aria era fresca, tersa, sembrava che i raggi del sole si riflettessero su ogni cosa, irrorando tutto di una luce magica...(LINK) Non sapeva bene dove fosse la casa della Strega, ed un leggero timore a tratti si affacciava nei suoi pensieri. Ma svaniva, come nebbia al sole, sconfitto dalle sue sensazioni... Era tranquilla...La strega avrebbe potuto rimandarla via senza averla aiutata, ma non le avrebbe fatto alcun danno. Di questo si sentiva certa.I prati che circondavano la piana del Castello scomparvero per lasciar trionfare il bosco dei salici....salici che muti e dondolanti, sussurravano vento e poesia.Non passava mai per quel sentiero. La servitù o i cavalieri la conducevano sempre per la strada più lunga, ma cavalcando era più rapida... E le leggende che aleggiavano intorno al bosco dei salici, inducevano ad evitarlo.Rammentò le dicerie della servitù e dei cavalieri del padre, solo quando si era addentrata nel bosco, abbastanza da dover proseguire...anche se continuava a non provare quel senso di inquietudine di cui tanto si raccontava.Aurora...Aurora...Le sembrò di sentir chiamare il suo nome, ma nessuno era lì oltre lei. Ma si fissò a guardare i rami dondolanti... La sua mente si annebbiò. Dopo non capì cosa le fosse accaduto, ma percepì nitidamente la sua voce, pronunciare parole come in rima, ma in una lingua sconosciuta. I salici ondeggiarono all'unisono. Le parve di udire un suono d'arpa e di flauto. Poi silenzio. Anche il vento cessò di spirare.Ed intravide di nuovo quegli occhi, che aleggiavano tra i rami del grande salice al centro del bosco.