Lu Blog

Non me ne voglia il Foscolo..ogni riferimento a fatti e persone NON è casuale!




Al vicino

Forse perché della fatal quiete
tu sei l'immago a me si incavolato vieni
o vicino! E quando ti corteggian liete
le note del mio stereo e i zeffiri sereni,

e quando dal tuo balcone inquiete
bestemmione e vasi all'universo meni
sempre scendi incavolato, e alle secrete
vie del mio parcheggio soavemente vieni.

Vagar mi fai co' miei pensieri su l'orme
che vanno alla mia macchina nuova; e intanto fugge
questo reo vicino, e van con lui le forme

della carrozzeria onde meco egli si strugge;
e mentre io guardo la tua pace, dorme
quello spirito guerrier ch'entro mi rugge.

Cari visitatori non potevo non dedicare un piccolo spazio ad uno dei simboli della mia città..Mariolino! Camminate sicuri per corso Umberto, con la guagliona, guardate e vi lasciate guardare..trendy quel vestito? Non trovi cara? Ohh..ciao belli, come state? Proprio un sabato pomeriggio ideale per una passeggiata quando..tatatata..spunta all'orizzonte lui..ciambella incrociata trascinante e sguardo fisso su di voi! Come in un western l'aria si fa tesa la coppia fa finta di niente e avanza verso l'inesorabile destino, si avvicina..3 metri..2 metri..1 metro..il ragazzo tirando fuori la mano dalla tasca pronto allo scatto verso le proprie "pallotte" dice: "dai che non ci ha notato ..ce la siamo scamapata stavolta"..fino a quando, a tradimento proprio quando pensavate di averlo superato, scatta la classica: "Giuvinò, chi mi dì caccose"? E al vostro far finta di nulla dopo qualche secondo la vostra avarizia borghese viene punita con un sonoro "Chi ti puzza murì"! Grande Mariolino si nu fregn!

Ormai è risaputo che Pescara ha una forte comunità di zingari e per favore non offendiamoci più se allo stadio tutta Italia ce lo ricorda, d'altronde che c'è di male..anzi..a Roma c'hanno i ronzini e ci portano a spasso i turisti chiattoni, qua c'abbiamo gli stalloni da competizione che sfrecciano a cento all'ora tra San Donato e Rancitelli. Pensate che una volta la macchina di mio padre è stata "tamponata" da un cavallo che c'ha rimollato una moccicata allo sportello del portabagali perchè evidentemente non gli lasciava strada mentre l'altro ieri è sfrecciato un carretto fantasma senza conducente come quello del conte dracula! In seguito è apparso all'orizzonte un ragazzino rom che da come ho capito si voleva fare un giretto con la "spider equina" del padre, il cavallo non ha gradito e si è imbizzarrito! Comunque l'evento a cui vorrei assistere più di tutti è una corsa clandestina al cosiddetto "ippodromo di Rancitelli" dove la leggenda narra si sfidino i vari carri in un'ambientazione da circo massimo post-moderna tipo Mad Max e i carri che si inseguono e combattono tra loro con le lame rotanti attaccate alle ruote. Sol a haec pò succede, perciò cari compari e commarucce be pride e se vostro figlio un giorno vi chiederà di regalargli un cane per favore comprategli un pony!

Compà si nu fregn, e ho detto tutto! A qua l'inglese nin gi fa nint..mi dispiace ma la parola "fregno" è la sintesi della perfezione; è quanto tempo ci metti fare i vari complimenti ..sei bello, sei simpatico, sei giusto, ecc.. ma vuoi mettere quando a uno di dici che è "nu fregn", compà gli hai detto tutto! E per non parlare delle cose.."fregn sa machine"..e che ti deve dire di più? che è elegante, sportiva e buona a rimorchiare? "Fregno" è una parola omnicomprensiva e vincente, perciò abruzzesi di tutto il mondo diffondete il verbo!
(p.s. non lo dite al cav. Berlusconi ci manca solo che invece di dire "sono invicibile" dicesse "so proprie nu fregn!")

Ma addò jemm staser, a lu centro storico o a li stabbilimint? Compari e commare uscite dal tunnel del divertimento come diceva un tormentone di qualche tempo fa. Lo scorso fine settimana sono stato "finalmente" nei pressi di quello che il mio amico Antonio ha battezzato "il chilometro d'oro" della riviera pescarese. Dico nei pressi perchè sono arrivato alle colonne d'ercole della riviera che conta e cioè al confine col Tabacchi Jazz e non sono riuscito a proseguire per la mancanza di coraggio nell'affrontare le onde tempestose della movida del sabato sera. Questo week end però nin voje sapè nint, me li sparo tutti, con la commerciale, i revival e gli evergreen per essere felici e contenti. Sono indeciso se noleggiare un gippone per sormontare marciapiedi e aiuole per parcheggiare fin sotto il bancone oppure una harley per fare lo zambrone davanti all'ingresso popolato della meglio gioventù a fare la fila per entrare. Mi raccomando non fate "i pigri", non dimenticate la camicia bianca e le femmine se no YMCA dei Village People ve la ballate nel vostro garage la prossima volta!

Aspettate che cerco sul vocabolario..allora..vediamo..ecco: per squaraus si intende...bhè vi risparmio lo schifo comunque direi, facendo una metafora, che si tratta semplicemente di un acquazzone intestinale. Infatti in natura conosciamo bene questo fenomeno, sopratutto in estate quando il caldo afoso persistente viene investito da una corrente d'aria fredda..bradatattann!! Tuoni, fulmini e saette, 5 minuti di tempesta e poi torna il sereno con l'arcobaleno. In motorino vi assicuro che è un classico, pancia calda dopo pasto in piena fase digestiva e venticello fresco estivo on the road. Tutta la reazione avviene in pochi secondi e ci si ritrova quasi subito in posizione rigida tipo rigor mortis subendo la "lotta intestina" tra il bene (che tende a trattenere) e il male (che tende ad uscire). In quei momenti si entra come in trance e le strade della città si svuotano, la gente scompare, il giorno si confonde con la notte, le case e i palazzi scompaiono, solo una cosa resta..il bagno di casa nostra e possiamo vederlo, lì che ci aspetta bianco e candido anche a chilometri di distanza. E' inutile che fate i santarellini, ci siete passati almeno una volta come tutti del resto e se qualcuno mai vi chiederà quale cosa avete desiderato di più nella vostra vita..mi raccomando, siate sinceri!

Volevo iniziare la mia rassegna con una citazione celebre, non tutti sanno che il detto era usato generalmente dalle mogli per indicare quando il proprio marito, arrivata una certa ora, maggiormente quella della cena, non ancora rientrava a casa. Comunque "lu porc" non penso che sia usato in senso dispregiativo, ma solo perchè il maiale nelle antiche campagne è sempre stato "uno di casa" con una certa libertà e indipendenza rispetto agli altri animali della fattoria. Ho scoperto dopo una visita al museo delle genti d'Abruzzo che abbiamo ereditato una cultura "porco-centrica", infatti il maialino ha fatto sempre parte della cultura popolare e accompagnava gli dei pagani e i santi, i ricchi e i poveri. Sotto ogni quadro, illustrazione e simili c'era sempre lui il porcellino rosa col musetto strafottente all'insù che sembrava dire: "Se nin gi stingh je...mo mign!!"

Compari e commarucce benvenuti nel mio blog!!