andreabacco

Il guado


Questo che segue non è “farina del mio sacco”... e lo dedico a tutti quei esseri umani che hanno e stanno passando specifici periodi, molto difficili, della loro vita:Ci sono periodi in cui ti sembra di sbagliare tutto: le scelte, le cose da fare, quelle da dire. Come per una specie di vortice senza fine, quelle che ti sembrano ottime idee, le frasi e le battute che hai creduto neutre e hai fatto mille volte ti si rivoltano contro come una specie maledizione, le scelte hanno conseguenze imprevedibili, le parole vengono caricate di significati che non volevano avere, certe persone si allontanano, i legami vanno in mille pezzi.... per quelle che sembrano un cumulo di malintesi, equivoci o semplice sfortuna. Con il tempo, forse, impari che certi periodi non sono nemmeno colpa tua. Capita quando ti stai trasformando, e forse le gaffe inconsce sono davvero il segnale che la tua mente ti dà per costringerti a cambiare cose che altrimenti nella tua pigrizia non muteresti mai di proposito. La mente gioca sporco per farti prendere quelle decisioni che rimandi da troppo, ti vuole mettere davanti al fatto compiuto: che certi rapporti andavano cambiati, certe abitudini abbandonate per non fossilizzarsi lì, certe piccole ipocrisie tenute in piedi da troppo per paura di soffrirevanno demolite e distrutte, perché strascinarle ti fa alla lunga più male che non il taglio netto... ho sempre odiato i tagli netti.Il brutto dei periodi di passaggio è che non sai mai dove il passaggio ti porta, e il terrore è che ti porti al nulla: che non sia un passaggio, ma un salto nel vuoto e tu ti stia lasciando il meglio della tua vita alle spalle. È che i cambiamenti si possono valutare solo quando sei arrivato da qualche parte, e non mentre fai la strada. Mentre sei per strada vedi solo le cose che ti lasci alle spalle, cui eri affezionato, e non ti piace nemmeno un po’. Chi sta’ in mezzo al guado vive sempre la sottile paura per come sarà la riva dall’altra parte.Ecco, adesso sono in mezzo ad un guado. Non so nemmeno come ci mi sono ritrovato, più che una scelta è stato un cumulo di circostanze a portarmi qui, senza che lo decidessi davvero; ma almeno capire dove si è... è già un principio per orientarsi, e adesso mi sa che mi tocca camminare ed andare avanti senza guardarmi troppo indietro, perchè ora tutto è possibile.Buona vitaPS Ringrazio Galatea per il post