"IL MIO TANGO"

Post N° 89


Ricordo ancora quando lo chiamavo nanetto obeso. Era una piccola palla di lardo incorniciata da bellissimi riccioli biondi, ed era bello come il sole. Era il genio della famiglia, e tutti andavamo fieri di lui. Era appassionato di fisica e chimica e a otto anni il suo primo esperimento ha incendiato il pavimento di casa. Fortunatamente ne è uscito illeso. A dieci anni ha presentato in classe con tanto di bisturi e mascherina l'apparato digerente respiratorio e cardio vascolare di un povero maialino non sopravvissuto alla nascita. Tanti sono stati i plausi per lui altrettanti gli svenimenti fra compagne e maestre. Aveva la passione per la musica e a cinque anni ha cominciato a suonare il pianoforte. Erano piccine le sue manine quando le si vedevano scorrere su quel mostro con la coda, ma diventò presto il suo mogliore amico. Si diplomò a pieni voti a tredici anni in conservatorio, ed è stato il migliore del suo corso. Poi ha scoperto il dolore, troppo presto per un carattere sensibile e profondo. E da allora tutto è cambiato. E' cambiata la sua musica. Era arrabbiato col mondo. Ha perduto l'interesse per i libri, e ha cominciato a vivere e a suonare fuori dalle mura sicure di casa. Quante notti passate con mia madre per le strade fredde e buie del paese in cerca di Roby. Io ero la sorella maggiore, nonostante avessi venti anni  ho sempre avuto quel grande senso di protezione, quasi fossi la seconda mamma per lui e mia sorella più piccola. Ho avuto con lui un rapporto abbastanza burrascoso. Non capiva a tredici anni che non potevo coprire le sue bugie. Come avrei potuto proteggerlo altrimenti? E' cresciuto Roby, e col tempo ha capito che sua sorella non era una strega ma una persona che lo amava profondamente. E così è cambiato il nostro rapporto. Ha cominciato a parlare con me della sua vita privata a cercarmi, a chiedermi consigli, e tra le sue braccia ho trovato senza chiedere quel porto sicuro che non ho mai scorto in nessun uomo. Mi protegge. Lo proteggo. Non ho saputo proteggerlo dall'amore folle dei venti anni, quello passionale e sconsiderato, e adesso non posso far altro che stargli vicino nella sua gioia di questi giorni e nei problemi quando verranno.  Avrà sempre il mio aiuto, quando ne avrà bisogno. Ci sarò sempre per lui. Roby si è sposato lunedì scorso, era un bambino stupendo in abito nuziale. E ho rivisto sorgere quel sole di quando era solo un fanciullo.  Ma Roby è costretto a diventare uomo e a crescere in fretta. Roby a dicembre diventerà papà. Roby, prego il Cielo siate felici e che amiate più di voi stessi ciò che Dio sta per darvi.M(perdona le mie lacrime)