"IL MIO TANGO"

Una voce da Gravina....


E’ sorto il sole in un’alba di tristezza profonda questa mattina nel mio paese. Sono stati ritrovati Ciccio e Tore Pappalardi, i due bimbi scomparsi nel giugno 2006 da Gravina. Nessuno avrebbe mai pensato che durante tutto questo tempo fossero rimasti così vicini a chi li ha tanto cercati. Hanno setacciato grotte, le gravine, campagne, casolari e paesi limitrofi alla zona. Si è persino aperta la pista della Romania, ma nessuno avrebbe mai potuto immaginare che fossero sepolti in pieno centro, in una casa d’epoca appena sotto i piedi di chi quella strada la percorre ogni giorno quasi, come me. Il destino ha voluto che fosse una disgrazia a riportare alla luce i due corpicini. Un bimbo di undici anni che giocava ieri coi suoi compagni nel rudere, è caduto accidentalmente in quello che probabilmente non sembrava ai loro occhi un pozzo pericoloso profondo circa venticinque metri. Il ragazzino è precipitato arrivando alla base del pozzo dove c’è una cisterna dell’acqua, riportando pesanti lesioni alle gambe ma per fortuna è stato tratto in salvo dai vigili del fuoco, dopo l’allarme dei suoi stessi coetanei, ancora in vita. La macabra scoperta è avvenuta solo dopo. Due piccoli corpi umani in stato di decomposizione avanzata che tuttavia grazie alle temperature basse dell’ambiente si sono mantenuti nel tempo. In base alle descrizioni fornite nello stesso giugno 2006 dai familiari, pare che gli abiti corrispondano proprio a quelli di Ciccio e Tore il giorno della loro scomparsa.E’ finita male anche questa storia. Soprattutto per la famiglia dei due bimbi e per chi come me, conservava ancora una speranza di vederli tornare ancora vivi, nonostante fosse già stato incriminato il padre per duplice omicidio e occultamento di cadavere. Ci sono gli estremi per riaprire il caso secondo l’ipotesi della disgrazia. Solo l’esame autoptico aiuterà a far luce sulla vicenda. Alcuni di noi, perduta la speranza di ritrovarli ormai vivi da qualche parte, pregano in questo. Perché la mente umana non accetta che un padre o una madre possa far del male ai propri figli. Perché un genitore ha il compito di proteggerli da tutto e da tutti, anche se la vita ci insegna che questo non sempre è possibile. Che le indagini facciano il loro corso per riportare a galla la verità. Anche se il risultato non cambia, e la giustizia Italiana, sappiamo, non paga la perdita di una vita umana.Siamo a febbraio e la mia mente torna indietro allo stesso mese di ben nove anni fa, quando è stata ritrovata, nel mio paese, lo stesso paese di Ciccio e Tore, Maria Pia La Bianca, che oggi avrebbe 28 anni come me. Un delitto atroce, disumano per la violenza e la brutalità inspiegabile inflittale, che ha distrutto una famiglia intera e ha scosso i cuori di chi la conosceva e non. A quel cuore di mamma e di padre, non è mai stata restituita giustizia degna di essere chiamata tale. Perché noi paghiamo le tasse anche per riabilitare gli uomini che hanno ucciso senza pietà i nostri figli. Alcuni imparano un lavoro e se ci credono, pregano Dio perché li assolva. Altri addirittura si laureano, e grazie alla condizionale, dopo l’espiazione ridicola dei propri peccati sono reinseriti nel nostro contesto sociale con un mestiere retribuito, servito su di un piatto d’oro. La giustizia terrena non paga un cuore strappato per sempre. Ho finito per crederci. Ed è inutile cercare il perdono. Il perdono che da quei cuori in pezzi mai arriverà. Per questo, nel caso di Ciccio e Tore, che si scopra sia stata una disgrazia o meno poco importa per chi sente davvero di averli persi. Il risultato non cambia, e la verità con una giustizia inesistente non aiuta.Ciao Bimbi, tutta Gravina si stringe attorno a voi perché possiate solo riposare in pace.Mariella