"IL MIO TANGO"

INTERVISTA CON UNA SQUILLO


(prima parte)
Una sera mentre ero in chat ho conosciuto una donna spigliata la quale mi chiedeva chiarimenti in merito ad uno degli argomenti trattati nel blog. La conversazione è stata interessante, toccante la confidenza che ne è seguita non per via web. Le ho posto diverse domande alle quali ha risposto senza remore, e senza finti pudori, dandomi il consenso di poter pubblicare poi la nostra inconsueta chiacchierata. Una deliziosa donna, dalla vita difficile, e dalle confidenze scioccanti, che per la tutela della privacy chiamerò Luana.Luana, quanti anni hai?   34 ad agostoDove vivi?  In toscanaCom’è la tua situazione familiare?   Vivo con mio figlio che ha 9 anni. Sono separata da cinque.Posso chiederti come mai è finito il tuo matrimonio?   Son rientrata da lavoro un giorno prima, rispetto alla data prevista e l’ho trovato nella nostra casa con un’altraChe lavoro fai? L’interprete part-time, e in quel periodo ero fuori con la mia azienda per una fieraTi piace il tuo mestiere?  Si molto, ma non è remunerato bene e c’è tanta concorrenzaDove vivi adesso? Sempre in toscana. Ho cambiato città dopo un periodo di depressione e di stallo. Ho preso una piccolo appartamento in affitto. La casa era suaIl tuo ex ti aiuta economicamente? Poco e in modo discontinuo. E’ stato furbo a non intestarsi nemmeno la macchina ed io attualmente sono solo separata. Ma comunque, anche in futuro la situazione non cambierà.Quanto arrivi a guadagnare a fine mese? Fino a poco tempo fa arrivavo a 700 euro, il pomeriggio e la sera, a volte anche di notte, facevo assistenza agli anziani disabili. Il che prevedeva anche le pulizie domestiche. Ma sai, quando devi portare il pane a casa per tuo figlio, non pensi che hai una laurea in lingue e letterature straniere e che hai faticato tanto per arrivare a prenderla. Ti dimentichi di aver avuto anche dei sogni un tempo. L’importante è non fare mancare almeno l’indispensabile ai tuoi figli, anche se ti ammazzi di lavoro a cominciare dalle sei del mattino senza sapere quando potrai tornare a casa.Quando hai pensato ad un altro modo alternativo per guadagnarti da vivere? Una sera tornando da lavoro, ho trovato il mio appartamento completamente svuotato. Sono andata in camera e mi sono subito resa conto che a parte mio figlio e le lacrime non mi rimaneva null’altro. Mi avevano portato via il sangue, la fatica l’orgoglio. Avevo appena riscosso e non avrei potuto pagare l’affitto, né le bollette, né comprare da mangiare.Non avevi parenti o amici che avrebbero potuto aiutarti? La mia vicina di casa, che per mio figlio è come se fosse sua nonna. Ma non potevo abusare della sua generosità. Aveva una situazione economica precaria anche lei. Sono figlia adottiva di genitori anziani che non potevano avere figli per cui non ho fratelli e sorelle. Mi hanno disconosciuta nel momento in cui ho deciso di lasciare mio marito. Si sono sentiti messi in piazza alla mercè dei pettegolezzi come fossero oggetto di vergogna. Ma non biasimo mia madre. E’ una donna che ha imparato a subire anche fisicamente, per tutta la vita il carattere rude di mio padre. E pretendeva che facessi altrettanto.Come hai dunque cominciato a prostituirti?  E’ cominciata per caso. A circa venti dal furto. Col mio titolare. E’ un uomo facoltoso, e sapeva della mia condizione. Io ero in un periodo buio. Erano già due anni che avevo lasciato mio marito e che non avevo interesse né tempo per frequentare un altro uomo. Ero ad una cena aziendale, una delle poche alle quali ho partecipato, con lui e i colleghi, per festeggiare un contratto grosso chiuso quel giorno, e mio figlio era dalla vicina per passare la notte. Che dirti, mi ha accompagnata a casa e sapevo che se l’avessi invitato a salire sarebbe finita in quella maniera. Ma ne avevo bisogno,  e voglia di sentirmi bella e desiderata da un uomo. Nonostante lui fosse sposato. Così prima di andare via dopo circa un paio d’ore, era sulla porta, ha messo la mano in tasca e dal suo portafogli ha tirato fuori 500 euro. Non ti sei sentita offesa di primo acchito? Certamente, e non li ho accettati. Ma lui mi ha subito ammonita dicendomi che non erano per la bella serata passata insieme, e che non m’aveva presa per una puttana ma che avrei dovuto prendere quel gesto come una sorta di aiuto da parte di chi mi voleva bene. Ovviamente non ho creduto alle sue lusinghe. Con quel gesto ha voluto chiaramente lasciare intendere solo una cosa. Ha messo una barriera tra me e lui, in virtù della quale non avrei mai potuto illudermi che potesse un giorno far parte della mia vita in veste di uomo. Con quei soldi ha comprato bene il mio silenzio….. Li ho presi,e da quel giorno con quel gesto sono diventata una femmina a pagamento. (continua….)P.S. se qualcuno avesse delle perplessità o voglia e interesse di rivolgere qualche domanda a Luana già da ora può farlo nei commenti sempre che tali domande siano poste con intelligenza, decoro e soprattutto col massimo rispetto.  Altrimenti provvederò alla rimozone immediata del commento. Grazie.