"IL MIO TANGO"

"L'Insostenibile leggerezza dell'essere"


Esisteva un tempo una donna dallo spirito irrequieto. Aveva negli occhi il colore delle braci ardenti, e i suoi capelli erano lunghe distese di deserti dimenticati. Apparentemente dominata dalla vitalità del sole, di tanto in tanto amava lasciare i suoi giorni fatti di cioccolato fondente per  rincorrere i segreti della notte e lasciarsi sedurre dalla luna con tutte le sue facce. Tornava nel mondo beandosi gravida dei suoi misteri...Quella donna vive in soffitta tra le pagine di un vecchio libro, fra polvere e silenzio....
"... Si muovevano a passo di danza al suono del pianoforte e del violino e T. teneva la testa sulla sua spalla. Così l'aveva tenuta quando erano stati insieme nell'aereo che li portava via attraverso la nebbia. Adesso provava la stessa strana felicità e la stessa strana tristezza di allora. Quella tristezza voleva dire: siamo all'ultima stazione. Quella felicità voleva dire: siamo insieme. La tristezza era la forma e la felicità il contenuto. La felicità riempiva lo spazio della tristezza... "Perché alla fine del cammino voglio sentirmi tristemente felice tra le tue braccia... lì dove avrei sempre voluto stare. Le braccia di donna, mamma, di silenziosa confidente. Tu, riservata spettatrice della mia parabola...XXX...dedicata a te...