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"IL MIO TANGO"

....si alzi il sipario...va in scena la vita....

 

 

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A proposito di tacchi a spillo...

Post n°105 pubblicato il 13 Febbraio 2008 da baciamiancora2006

Pare, e sottolineo “PARE” che i tacchi alti a spillo facciano alzare il livello di libido per chi li indossa (data la capacità di rilassare e contrarre al tempo stesso i muscoli pelvici)e gli uomini non sembrano indifferenti al fascino seduttivo di tali articoli. E che vuol dire, che con l’avvento del suddetto tacco siamo diventate tutte potenziali Femmes Fatales con l’obiettivo di resuscitare anche l’ormone più insensibile al fascino della seduzione e del piacere?  Certo è che oggi se ne fa un largo uso, a volte ritengo anche fuoriluogo. Fino a qualche tempo fa se ne vedevan  poche di donne capaci nel navigare tra le obbrobriose strade di paese utilizzando come mezzo di trasporto i propri piedi, valorizzati da stupendi decoltè coi tacchi a spillo. Venivano classificate come “gran signore”, contraddistinte da eleganza e raffinatezza nell’indossare tali oggetti da arredamento fisico invece considerati dalla stragrande maggioranza femminile quale strumento di tortura autoinflitta, ovviamente da “consumare” con parsimonia e salvo in rare occasioni(e lo penso tuttora). Ora siamo tutte diventate donne moderne, e tutte delle gran signore, per questo se t’azzardi ad andare al fruttivendolo a comprare le cicorie o le rape ad esempio, in jeans e scarpe da ginnastica vieni guardata come paria. Perché la donna E’più donna, più femminile, più sensuale, insomma tutto più, se compra le cicorie sui tacchi a spillo. E ci gode anche!!(Avanti uomini dite la vostra)Ma siamo sicure di questo?

Ieri mattina sono uscita a far la spesa, come al mio solito in tuta, scarpe da ginnastica, cappello e sciarpona di lana(ok, nonna Maria quando va a fare la spesa è sicuramente più seducente di me, d’accordo) e mi sono imbattuta in una scena raccapricciante.

Caricavo la spesa in macchina quando ad un certo punto si è palesata la verità davanti ai miei occhi.

Un esemplare di animale umano femmina sui trentacinque anni circa, vestito di tutto punto.

Criniera tesa, dritta , compatta e laccata dal bulbo alla punta, che alla prima folata di vento siberiano(avete presente quel vortice di aria fredda che t’arriva quando a sorpresa si aprono le porte automatiche dei supermercati?) è partita  sollevandosi per rimanere immobile parallela al terreno. Sorvoliamo sul trucco fuori stagione(cernevale è finito) e arriviamo al cappottino. Cadeva a metà coscia, di un chiaro color cipria in lana sottile(il piumino no, he??!!) arricchito da un collo in pelliccia meticcia(l’incrocio era cagna-ghepardo) di pelo rasato. Sotto indossava una gonna lunga al di sopra del ginocchio e collant(spero non fossero autoreggenti) color carne. E i suoi piedi… Tutto quel agghindarsi, solo per loro. In effetti erano meravigliosi. Meravigliosamente surgelati a dovere da decoltè nere in pelle, tacco a spillo 12.

Si apprestava ad uscire dal supermercato tutta impettita quasi si sentisse l’unica donna di classe in mezzo a tanta zavorra(me compresa). Fino al punto che non essendo motorizzata doveva caricarsi la spesa chissà fin dove. Ebbene i muli da soma viaggiano più leggeri. La scena è stata commovente. Camminava controvento antartico con la chioma sparata stile Goku, e per mantenere il proprio baricentro proseguiva imperterrita a gambe aperte con le ginocchia leggermente piegate l’una andante verso occidente, l’altra, in direzione oriente. Poi ad un tratto dopo un tentennamento evidente(e lì ho pensato, <<ora scende di forza dall’impalcatura h12 e si spiaccica sul cemento insieme alla spesa>>)si è fermata. Povera stella. Era così concentrata a tenere il mento sollevato che non ha visto quella grata di m**** sotto i suoi piedi. Avete presente le grate che servono ad arieggiare i garage sottoterra? Pare che abbiano un’altra funzione. Quella di ospitare a tempo indeterminato i nostri tanto amati tacchi a spillo.

A circa qualche metro di distanza sembrava che stesse facendo mobilità articolare per le caviglie, invece cercava di sfilare il suo  tacchetto da quella grata infernale, nella speranza di non lasciarlo lì per ricordo.

Alla fine è riuscita nel suo intento, e ha proseguito nel suo cammino altamente seducente ed eccitante. Son sicura che tornata a casa spinta dai movimenti pelvici prodotti dai suoi tacchi a spillo, abbia preso suo marito(o qualsiasi malcapitato sottomano) e fatto sesso.

Io invece son tornata a casa senza nessun movimento pelvico indotto, benedicendo le scarpe basse e chi le ha inventate.

M.(coi tacchi a spillo solo all'occorrenza)

 
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SCAMBI EMOZIONALI

Postumi



frontale senza rispetto per le terga
fuga dall'unica sodomia
di spiagge isolate
senza grani
incuneandosi tra sentori
di malumore
quel velo
si lacera per riformarsi
sorta d'eterna verginità

di enjamber

 

SCAMBI EMOZIONALI

Perifrasi

lento schiudere
di parentesi simmetriche
e caparbie flutti
di salinità crescente
scorrono in aiuto
alla germinazione
di piaceri inconsueti
la mano scopre un volto
per saziarne un altro

di enjamber

Danzando lenti
si lascia a speranza
il sentiero di destra
come se il suo accettare fosse
implicito
lei non si butta
su ogni vita
su ogni invito...

di enjamber

 

SCAMBI EMOZIONALI

Viaggio a Nord ovest
 
 
 
 
È morta e breve la vostra pianura,
 così l’abbiamo sognata dal treno dei caci
E delle sedute strette,
Intercettata da troppe case
E macchine in tripla fila.
Era il ’56 e il Polesine
Ancora indugiava sotto
I terrori di ogni piena
La luce di novembre filtrava a fatica
 tra nebbie e rovi esausti.
Era lunga la terra solcata di scoline,
Enorme dopo l’aratura dell’alluvione.
Scesi dal treno che univa Bari
Alla nebbia tendevano lo sguardo
Verso né  mare né monti,
Solo lembi di terra a perdita d’occhio
I figli del tavoliere scoprirono
Un’aria di inquietudine
Come se lo spettro dell’infinito
Aleggiasse su quei campi attoniti.
Avevano sognato bene tutto
la sola data era sbagliata.
Tornassero ora nulla sarebbe fuori posto
Con capannoni ammassati su case
Tenute grandi come un orto e
Macchine che si sorpassano
Lungo canali fetidi.
Non occorre che la cornea di un vecchio
Per abbracciare tutto l’orizzonte
Circondato dai nuovi colli di discariche
L’acqua ospita solo gamberi alloctoni
E digiuni di plastica eternit e cfc.

di enjamber

 

SCAMBI EMOZIONALI

Una Maria


Maddalena fu donna
Cui non bastò l’amore
Portatele un nazzareno
che faccia di lei
ciò che ho fatto di quell’albero
la sera che mi rifiutò
che la porti nella polvere
nel succo dei suoi occhi di vento
che la faccia strisciare
serva di ignoti pezzenti
che la privi di essenze trucchi e vesti
che la ricopra di sangue ed acqua
dal trono dei tarli
che si conceda un solo orgasmo in morte
che la lasci invecchiare dimentica e una
che un sorriso ebete d’estasi l’appaghi

 

 
 
 
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SCAMBI EMOZIONALI

Ostranjenje


gocce grosse e tonfe
sciaguattano sulla polvere
e su scarpe
cedevoli tacchi quadri
di recente lucidatura
beige
un cielo di stenti frolli
fa del porfido tazza
senza manico
so che quella era casa mia

di  enjamber

 

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