L'intollerante

Il commento di un mamma alla lettera sul giornalismo contempornaeo che ho scritto a Beppe Severgnini


Non ho mai ripubblicato i commenti che ricevo agli articoli che scrivo per  julienews ma, in questo caso, dato l'argomento trattato ed il contenuto della considerazione, ho deciso di fare un'eccezione e di riportare integralmente lo "sfogo" di una madre (di una delle sempre più numerose madri) che dopo aver speso soldi ed energie per fornire alla propria meritevole figlia tutti i "pezzi di carta" necessari per l'accesso al mondo del lavoro (che conta), si ritrova nella frustrante situazione di vedersi tutte le strade principali sbarrate.Prima di leggere il commento della signora, che ringrazio di cuore per avermi regalato una così importante e preziosa testimonianza di delusione che però non si sposa con la rassegnazione, vi rimando alla "lettera" che ho scritto a Beppe Severgnini in merito al giornalismo contemporaneo e agli (assurdi) paletti inseriti dal Corriere della Sera durante l'ultimo annuncio di "ricerca giovani redattori".Di seguito, il commento della signora Luisa"Gentilissimo Sig. Germano Milite,le faccio i complimenti per questo bellissimo articolo che condivido pienamente fino all'ultima riga.Io non la conosco ma quello che ha scritto è la realtà che si vive oggi nel mondo del lavoro in genere, molto di più nel giornalismo. Io, come genitore, lo sto vivendo sulla mia pelle perchè mia figlia si è laureata in giornalismo alla Lumsa di Roma a novembre 2010 e fino ad oggi nessuno, dico nessuno ha mai risposto alle migliaia di mail inviate per iniziare a lavorare. Il discorso che lei fà sulle scuole di giornalismo è perfetto, vanno bene per chi ha il conto in banca ben nutrito; io non mi posso permettere di spendere quelle esagerate cifre per mia figlia per un master, che, dopo due anni, la vedrebbe comunque parcheggiata in attesa di chissà quale lavoro. Inoltre, le testate minori o le radio locali propongo tutte collaborazioni a titolo gratuito per sfruttare questi ragazzi che hanno talento e portare avanti il loro web o testata giornalistica o quello che sia mettendo come scusa che ...intanto fanno esperienza. E chi paga tutte le spese vive(benzina, pranzo, usura della macchina,ecc)? Noi genitori che viviamo di pensione e che per far studiare nostra figlia(meritevole) abbiamo fatto notevoli sacrifici, per poi vedere che in tg o a commentare lo sport ci va il figlio di tizio o di caio o di sempronio. L'ultimo scandaloso annuncio di lavoro del Corriere della Sera è stato di qualche giorno fa: richiedeva giovani redattori neolaureati, iscritti all'albo, con specialistica, due lingue perfettamente parlate, internet perfetto, regressa esperienza di almeno un anno, non so cosa volevano di più da queste persone!!!!E come si fa ad avere regressa esperienza se non li fa lavorare nessuno, se nessuno valuta i giovani che hanno amore per la scrittura, che hanno talento e che sono, forse, molto più professionali di tanti che fanno master costosi e, magari, fanno ancora errori gravissimi di ortografia.Morale della favola, mia figlia è a spasso, in attesa di coronare il suo sogno di scrivere, un sogno nato all'età di quattro anni quando, da autodidatta, sapeva già leggere e scrivere da sola, un sogno che non è svanito.Speriamo sempre che qualcosa possa cambiare in futuro; grazie per questo articolo bellissimo che ho letto anche a mia figlia la quale ha commentato: "Oh! finalmente c'è qualcuno che scrive la verità sul mondo del lavoro giornalistico. E' un genio!"La saluto e le auguro buona domenica. Le ho voluto scrivere per condividere questa realtà lavorativa veramente opprimente sotto tutti i punti di vista.Luisa" A voi le conclusioni e l'incipit per il dibattito.