L'intollerante

Un caso umano da aiutare


Me ne stavo tranquillo ad osservare l'ennesimo documentario sull'accopiamento delle anguille dello stretto di Honuz che, improvvisamente, ho sentito l'irrefrenabile desiderio di placare la mia frenetica attività neuronale, dando una rapida occhiata al blog della cara e "simpatica" Lolita.La dolce et "pudica" donzella, mi ha accusato più volte di voler annoiare il mondo, ponendolo ripetutamente di fronte ai dubbi iperbolici che spesso tormentano la mia deviata mente da studentello universitario insoddisfatto. Mi ha dato del "comunista-moralista", simpatico ossimoro di sua geniale(ed inconsapevole) creazione che porterò con simpatia e spocchia per il resto dei miei giorni da eterno preoccupato delle sorti del mondo. Lei preferisce occuparsi di vibratori, siti porno, inneggi fallici di ogni sorta e si crogiola trattando con sufficienza e boria appena trattenuta lo stuolo di bavosi ammiratori che frequentano il suo "originale" blog. Figlia di un femminismo deleterio e perverso che distorce e svilisce la figura di donna; fino a renderla identica all'uomo anche nei comportamenti più bassi e istintivi, si fa portatrice di valori confusi e, senza ombra di dubbio, vergognosi e deprecabili per l'intera categoria femminile. Tempo fa, le dissi che il velo di Maya era una teoria filosofica di Kant(anche mio fratello di 4 anni sa che la teoria è, invece, di paternità Schopenhaueriana). Non cogliendo la mia sottile provocazione(che stava a voler dire:" Per me sei talmente ignorante che potrei anche dirti che il velo di Maya è di Manzoni e ci crederesti") e dopo aver studiato per bene il pensiero filosofico del primo ottocento, ha voluto correggermi dicendomi di "ripetere un po' la filosofia". Come fare a recuperare una persona del genere?! A chi affidare lo studio della sua "brillante" mente?! Dopo aver riesumato Durkheim, Comte e Weber attraverso il rito del richiamo proibito (appreso da un monaco buddista super dotato invitato ad uno dei droga parti organizzato dalla mia "giocosa" sorella) e aver discusso con loro in aramaico antico le possibili soluzioni, sono arrivato ad un conclusione. L'unico modo per riabilitare Lolita, è utilizzare la stessa tecnica utilizzata per Alex nel libro "Arancia meccanica" e, cioè, legare la bella 21enne ad una sedia e costringerla a vedere 50 documentari sulla storia e le origini dei vibratori(da quelli a manovella di fine ottocento, a quelli che si collegano all'ipod), l'intera filmografia di Rocco e almeno 15 volte la puntata di Quark dove Piero Angela dimostrava che, essere ninfomani, non allunga la vita. Durante la proiezione di questi imperdibili "movie", bisognerebbe riprodurre nel soggetto lo stesso senso di nausea che veniva indotto nel protagonista del libro di Anthony Burgess e sperare, dopo almeno 15 giorni di terapia intensiva, di portare il quoziente di Lolita ad un livello pari almeno a quello di un criceto nano delle Ande! Ma, soprattutto, di impedigili di parlare di pompini e cazzi per non meno di 36 ore.