L'intollerante

Umili conclusioni


Volevo attendere a domani per il mio post di ispirazione weberiana ma ho deciso, alla fine, di pubblicarlo questa notte. Lo spunto mi è stato dato dal caro anonimo e dai suoi continui tentativi di distruzione sistematica e priva di riserve della mia persona, dei miei lavori, delle mie idee, dei miei metodi e persino della mia docente di sociologia. Dunque: ognuno di noi ha delle idee(giuste o sbagliate) e le porta avanti(con più o meno convinzione e con metodi diversi). Il mio primo intento è quello di sviluppare il più possibile la mia intelligenza emotiva interpersonale e, cioè, il modo di rapportarsi agli altri, comprendere le loro emozioni e cercare di anticipare le loro mosse. Sto portando avanti uno studio complesso e multisfaccettato difficile da illustrare(anche perchè viene completamente svilito da commenti e post degradanti per l'umana intelligenza). Così, alla fine, ho deciso di tagliare la testa al toro e di ridurre il tutto ad una semplice considerazione balenatami in testa giusto qualche giorno fa. Come dicevo prima, ognuno di noi ha delle idee; è sbagliato credere che, il creativo, sia solo l'artista o lo scienziato. Creativo può essere, potenzialmente, chiunque decida di sforzarzi per avere un'idea nuova, rivoluzionaria e non importa in che ambito, ciò che conta è che sia nuova. Uno specialista(es. uno scienziato nucleare) possiede una padronanza nel metodo di lavoro e di studio e un bagaglio di conoscenze che, un semplice apprendista(in questo caso, io) non possiede ancora. E' naturale, quindi, che l'apprendista possa apparire a volte contradditorio, altre volte impreciso...spesso, anzi, è lui stesso a fare delle scoperte interessanti e a non rendersene conto proprio a causa della sua inesperienza e dei suoi scarsi mezzi per portare avanti l'indagine. L'iportante è fissarsi un obiettivo(nel mio caso lo sviluppo dell'intelligenza emotiva interpersonale attraverso lo studio del comportamento e delle reazioni umane in ambienti virtuali) e perseguirlo ad ogni costo. Non ho mai asserito di voler essere il portatore di verità assolute ed inconfutabili, anche perchè, tali verità, non esistono ed è impossibile pensare di avere assolutamente ragione o assolutamente torto. Le incoerenze e gli errori fanno parte della ricerca stessa e non ci vuole un genio per capirlo. Inoltre, il mio studio è dinamico, continuo e aperto sempre a nuovi spunti e a nuove interpretazioni...gli errori fanno da battistrada e gli spunti ideologici da colpi di assestamento. Tentare di banalizzare, svilire e denigrare il mio lavoro e tutto ciò che lo caratterizza(arrivando addirittura a giudicare inetta una docente di sociologia che ha avuto la "colpa" di non sputtanare la mia "ricerca")mi sembra meschino oltre che controproducente. Fate domande, esponete dubbi, producetevi in critiche costruttive. Io sono qui fondamentalmente per imparare, senza la presunzione, avuta da molti altri, di essere il detentore di metri di giudizio universali o di insegnare a qualcuno come si vive. Spero di non essere stato prolisso e non di non avervi reso necessario l'uso di un bignami ma, soprattutto, spero che, d'ora in avanti, saremo tutti protagonisti di un dialogo costruttivo e sereno, anzichè di uno scontro deleterio irritante.