L'intollerante

Pensieri incazzati di un "ammonnezzato" qualunque


Altro pezzo tratto dal libro "Scartato". Buona lettura e, mi raccomando, ditemi la vostra!
Quante volte mi sono sentito come un mendicante all’angolo di una strada; la mano protesa in avanti e nessuno che si degni di poggiarle sopra qualcosa che sia utile alla vita, quella vera, quella dignitosa. E facciamo in modo che la nostra anima viva con i pochi spiccioli che ci vengono concessi da una società che, paradossalmente, ha sempre meno da dare e sempre più da sperperare e corrompere. Chi tenta di coltivare lo spirito mettendo da parte, anche solo per qualche tempo, la preoccupazione per “le cose del mondo”, è considerato un passivo e, dalla maggior parte delle persone, riceve solo indifferenza, biasimo o incomprensione. I percorsi interni sono quelli più difficili da seguire e, proprio per questo, spesso preferiamo sollazzarci lungo le strade in discesa di quelli esterni. Viviamo nella frenesia maniacale e ci curiamo(anche se affermiamo di desiderare l’esatto contrario)di riempire ogni spazio libero per non pensare troppo a ciò che siamo e a ciò che veramente desideriamo dalla vita. Viviamo così: narcotizzati e tendenzialmente infelici e insoddisfatti, consacrati e tristemente rassegnati al fatto che “non c’è tempo da perdere”. Perché, spesso, anche le attività del tempo libero sono fatte per rispettare uno schema, una moda, una necessità improvvisamente diventata impellente e globalmente diffusa. Un esempio?! L’iscrizione in palestra. Quanti di voi, sinceramente, vanno in palestra perché amano sul serio usare il tappeto elastico, fare flessioni e sudare come ippopotami in una sauna?! Badate: il confine tra ciò che desideriamo spontaneamente e ciò che, invece, “gli altri” ci fanno credere di dover agognare, è molto sottile, impercettibile e ci rende schiavi, manichini; involucri vuoti nei quali gettare il superfluo. Ed è per questo che mi sento scartato dal mondo e dagli altri mondi possibili, in questo universo sempre più incerto rappresentato dalla "vita" moderna… è per questo che, da quando ne ho coscienza, tento di costruire intorno a me rapporti che siano veri, sinceri, profondi. Io, a 21 anni, mi sono accorto di avere un’idea molto lontana di ciò che vorrei essere adesso e in futuro e mi sono reso conto di quanto non riuscissi a sentirmi; a sentire le emozioni(per lo più negative)che avevo e ho dentro. E cosa c’è di strano?! Direte voi…niente, assolutamente niente miei cari. L’unica, vera cosa strana è che non  mi  sia accorto prima di come, oggi più che in ogni altra epoca, si viva di illusioni e di desideri temporanei. Mi sono lasciato anche io imbambolare e rincoglionire dal bombardamento continuo di false opportunità, di falsi idoli e dai vari “tranquillanti” mediatici che ci somministrano quotidianamente. La realtà, squallidamente inconfutabile, è che sono uno studente al terzo anno di Scienze politiche dell’amministrazione che vive nella “monnezza” e respira diossina. La verità, tristemente inoccultabile, è che mille possibilità di realizzazione professionale e di relativa felicità mi sono precluse da nepotismo, corruzione, lassismo, criminalità; indifferenza. E, questi miei pensieri; questi pensieri rabbiosi e sconfortati di un “ammonnezzato” come tanti, sono tutto ciò che mi resta…tentano di spegnerci, in ogni occasione e in ogni modo possibile. Dovremmo tentare di unirci, di formare una voce comune e fortissima ma, probabilmente, non avremo tempo da perdere per questo: la playstation3 e i programmi della De Filippi, hanno la priorità.