L'intollerante

Primavera...dopo mesi di farsa


Ho passato buona parte della mattinata fuori al balcone della mia camera. Sono stato in piedi, appoggiandomi con le mani alla ringhiera. Avevo addosso il mio maglione preferito, quello blu di ciniglia. E' un maglione piuttosto vecchio, pieno di "pelucchi" e con un piccolo buco all'altezza del pettorale destro. Ma è proprio per il suo essere malconcio che lo adoro; che lo sento mio più di tutti gli altri vestiti che possiedo. Sara lo adorava ed è stata la prima a sfilarmelo via, la volta che abbiamo tentato di fare l'amore. Dico tentato perchè, con lei, non sono mai riuscito ad avere un rapporto completo. Era piccina Sara, non di età ma di corporatura. E poi era tenera e forte al tempo
stesso. La chiamavo "sindacalista", quando volevo prenderla in giro per la verve che ci metteva ogni volta che parlavamo di politica. Sono quasi 3 anni che non la vedo, ormai. Mi piacerebbe sapere come sta, se è felice come merita. Dopo di lei c'è stata la breve parentesi con Rossella. Lei, il mio maglione, non l'ha mai nemmeno visto. Così come non l'hanno visto Giovanna e Ilaria. Poi è arrivata Elena: anima schiva e volubile. Una donna bambina che mi ha fatto perdere la testa. Lei, il mio maglione blu, l'avrà visto decine di volte e, con lei, l'amore lo facevo eccome. Anzi, a dire il vero, non ho mai fatto l'amore con nessuna in maniera così avvolgente, alienante, trasgressiva; totale. E' la cosa che mi manca di più di lei, in effetti. Mi manca il guardarci negli occhi dopo aver combinato di tutto con i nostri corpi e domandarci:"Wow...ma che abbiamo fatto?". Poi sorridere e tenerci per mano, ansimando vistosamente per le fatiche erotiche appena sopportate.Sono stato per ore a ripescare tutti i ricordi delle mie donne, o meglio, delle non più mie donne e a sentire l'aria di primavera, di rinascita che il tempo, come sempre generoso, ha voluto regalarmi. Ieri sera ho passato una serata bellissima con una ragazza che aveva sulla pelle il sapore dello zucchero a velo. Le nostre mani si sono incrociate per ore e i nostri polpastrelli si sono rubati parecchi baci. Lei mi accarezzava il palmo della mano ed era come se, in quel preciso istante, la carezze arrivassero anche al mio cuore, regalando, anche lui, un po' di meritata primavera. Del resto, ho passato sei mesi di merda, sul serio di merda...l'unica stagione nella quale ha vagato il mio spirito è stata quella invernale. Ieri, una donna con il nome che significa poesia, mi ha regalato parole nuove ed emozionanti e, la cosa bella, è che c'è riuscita senza parlare troppo;le bastava sorridere e... sposare le sue dita con le mie!