L'intollerante

Tutti a messa(angeli e demoni)


A Pasqua e a Natale, in molti, si ricordano di credere in Dio e di dover "santificare le feste". Oggi, in chiesa, non c'era un posto per sedersi nemmeno a pagarlo oro. Fiumi di "credenti" si riversavano con educata solerzia all'interno della casa del signore. Strette di mano, saluti, volti che non vedevi da tempo e che ritrovi tra le navate bianche della tua parrocchia. Ho fatto parte anche io, per tanto tempo, di questo stuolo di smemorati e ipocriti; di persone che vanno in chiesa solo 2/3 volte l'anno per fare un favore a Gesù. Poi decisi di non andare più a messa. Non mi sembrava coerente ma, soprattutto, non mi sembrava corretto nei confronti del Dio in cui dicevo di credere. Per me, l'Altissimo , era diventato: "un'idea vaga della quale comunque aver rispetto perchè non si sa mai".Da circa sei mesi, a messa ci vado tutte le domeniche! Lo faccio volentieri, perchè me la sento e perchè ascolto con attenzione l'omelia. Merito, devo ammetterlo, anche del sacerdote: predica moderna, "leggera" e rapida. A Natale, un prete di colore, cantò: "What a wonderful world" di Luis Amstrong; poi la tradusse. Fu una messa rigenerante, "piena", leggera come le note della canzone. Oggi, di fianco a me, c'era un vecchietto sdentato che, probabilmente, non aveva fatto colazione(o aveva mangiato un martello, dato che aveva un alito che inchiodava). Quando cantava "Alleluiaaaaaaaaaaaah", il piacevole olezzo che gli usciva dalla bocca, mi procurava simpatiche allucinazioni: la statua della sacra vergine che si trovava davanti a me, pareva prendere vita e fare la danza del ventre. Però era un vecchietto che faceva tenerezza; stava con la moglie e si tenevano per mano. "Chissà come e quando si sono conosciuti", ho pensato..."Chissà se avevano ancora il coraggio di baciarsi", ho aggiunto tra me e me. Poi ho notato una bionda sulla trentina che era seduta a due panche dalla mia. Ogni volta che vedo una bella donzella in chiesa, non riesco a fare a meno di lasciarmi andare in pensieri erotici su di lei. Cerco di scacciare con tutte le forze l'immagine di lei nuda su di me ma, più ci provo e più mi sento osservato da Lui e più, quel pensiero indecente, si fa spazio prepotentemente nella mia testa. L'unico modo che ho per desintonizzare il mio cervello dal trombapensiero, è quello di sollevare lo sguardo verso la cupola della chiesa e osservare il dipinto che la adorna. Sono capace di stare ore ad osservare un quadro, se mi piace sul serio. Mi soffermo molto sui dettagli, sui particolari; sui soggetti in secondo piano. I miei preferiti sono i dipinti che ritraggono le lotte tra angeli e demoni(che, come si intuisce, abbondano nelle chiese). Mi diverto a contare il numero di Angeli e quello dei Diavoli per vedere se, il pittore, ha creato squilibri numerici all'interno delle due fazioni. Poi immagino la battaglia, gli scontri di spade e scudi e le urla degli sconfitti. Alla fine, in ogni luogo, cerco di trovare un punto, o meglio, un motivo di evasione onirico/immaginitivo. Oggi devo ringraziare la bionda della terza panca a sinistra per avermi "costretto" a guardare un dipinto che, nonostante io lo conosca a memoria, riesce ogni volta a regalarmi spunti nuovi e colpi di scena. Oggi gli angeli hanno vinto facilmente la battaglia ...la prossima volta, chi lo sa!