L'intollerante

"C'è grossa crisi"


Come direbbe il mitico Corrado Guzzanti nei panni del Messia di Quelo: "C'è grossa crisi". Crack finanziari, banche che falliscono, azionisti che vengono ripetutamente sodomizzati da chi ha intascato miliardi per anni senza muoversi da una poltrona in pelle umana. A me non va di parlare della crisi economica mondiale (numeri, cifre e danaro mi deprimono molto e sono cose che, in effetti, conosco a malapena). Una cosa che però ho sentito ieri in una delle rare volte che ho dato l'opportunità alla tv di farsi seguire mi ha lasciato costernato: il presidente di unicredit, per tutto il periodo in cui è stato in carica, ha percepito la bellezza di 25.000 euro al giorno. Avete letto bene, si...non sono le diverse diottrie perdute a causa dell'oanismo feroce a tirare brutti scherzi: 25.000 AL GIORNO. Io che ho campato, fino a qualche tempo fa, con 80 euro al mese (i miei mi davano 20 euro a settimana e dovevo far rientrare tutte le spese) non posso fare a meno di chiedermi cosa cacchio può farci un uomo con 25.000 euro al giorno quando, con la stessa cirfra, una famiglia di 4 persone, riesce a viverci per un anno. Il bello è che, questi strapagati manager, non svolgono nemmeno come dovrebbero il proprio lavoro e procurano il fallimento delle imprese che hanno la sfiga di assumerli. L'illogigicà e la controproduttività di questa cosa balzerebbe agli occhi anche di un criceto arteriosclerotico ma tant'è.Come mai siamo dovuti arrivare a questo livello? Quando succederà qualcosa di veramente devastante che cancellerà per sempre questi individui dalla faccia della terra? Quando l'uomo si renderà conto che, a non valorizzare il sudore della fronte, si finisce tutti con il culo per aria? Che questa lotta serrata alla meritocrazia frega tutti? L'unica differenza  sta nel fatto che, noi poveri e comuni mortali, paghiamo subito le storture del sistema e,  questi Paperon de Paperoni che consumano ricchezza senza produrne, pagheranno in un secondo momento (probabilmente proprio ora). E io non posso non incazzarmi come una bestia se penso che, questi esseri, percepiscono stipendi da fantaeconomia facendo fallire banche e aziende e, un ragazzo che vuole attivarsi e spaccarsi il mazzolino per cambiare qualcosa e offrire ad altri giovani l'opportunità di emergere anche senza la necessità di emigrare, deve ridursi in pratica ad elemosinare. A star li giorno e notte a fare mille telefonate mille chilometri per racimolare 1000 euro del cavolo. Io non so cos'altro fare, cos'altro inventarmi per evitare a questa terra di autodistruggersi. Confido in una sorta di apocalisse del vecchio: una cancellazione totale e definitiva di tutto ciò che ha tenuto in piedi il mondo fin ora. Sono un utopista?! Può darsi...ma, dal mio punto di vista, i veri illusi e i veri patetici, sono quelli che si ostinano a tenere in pieni con la saliva una castello di carte diroccato da tempo. E dopo esserci intossicati un po' il fegato, famose due risate con Quelo