L'intollerante

Nascere oggi


Oggi ero in treno, esausto e con i soliti sciami di pensieri nella testa. C'era una mamma che allattava il suo bimbo al seno e io cercavo di mettere a fuoco l'epoca in cui vivo e in cui tanti altri sopravvivono. Ad un tratto, tra le varie divagazioni, ho provato ad immaginare come sarà la vita di un nato nel 2009. Nascere oggi significa sicuramente avere un cellulare a 10, massimo 11 anni ma poi avere pochissime possibilità di trovare un posto di lavoro verso i 18. Nascere oggi significa essere circondato da laureati al Cepu, raccomandati, furbastri, miopi arrivisti, faccendieri ed ipocriti. Nascere oggi significa avere una consolle come mamma e internet come papà visto che,entrambi i genitori, lavorano full-time perchè un solo stipendio non basta a soddisfare le esose richieste della moda capitalista e della "migliorata qualità della vita". E poi, diciamocelo chiaramente: la donna casalinga che non si è laureata e non fa la manager rampante è un sfigata/fallita (le nostre nonne non capivano proprio un cazzo). Molto meglio una moglie/madre perennemente assente, esausta e nevrastenica per i ritmi di lavoro schiaccianti. Tanto poi ti compri un SUV e un vestito griffato appena compiuti i cinque anni e tutto passa. Nascere oggi significa dover studiare come matti fino ai 24/25 anni, fare altri 10 anni di "gavetta" e arrivare ai 35 con due lauree, un master e 10 anni di esperienza lavorativa alle spalle per guadagnare, se si è fortunati, 1200 euro netti al mese (con turni di 10 ore al giorno). Nascere oggi significa vedere le soubrette in Parlamento e i mafiosi semianalfabeti alla guida di grossi partiti. Nascere oggi significa "scrv cme in un sms anke qnd nn è assltmnt necsrio" e creare 10 gruppi inutili al minuto su facebook. Nascere oggi significa avere 5000 "amici virtuali" e non poterne abbracciare nemmeno uno. Nascere oggi significa vivere in un'epoca evanescente e superflua come i desideri che ci convincono di dover avere fin da piccini. In questo mondo non riesco a scorgere né tantomeno a stringere qualcosa di vero e concreto. Sembra un tempo nato per passare frivolo e inconcludente quello che vivo io e che, tra 20 anni, vivrà il bimbo che ora ciuccia la poppa della madre. Anche se, forse, tutto questo maggior fascino del passato, di quegli anni 50/60/70 in cui mi sarebbe tanto piaciuto avere 20anni, è dovuto solo al fatto che, appunto, quegli anni, non ci sono più...