L'intollerante

Siamo solo burattini un po' coglioni


Immaginate di aver dormito per 10-20-30 o anche quarant'anni al fianco della stessa donna. Immaginate di esserne da sempre stati innamorati perdutamente e di aver visto in lei solo pregi; tollerando e talvolta addirittura non accorgendovi di certi suoi plateali difetti. Ecco: ora immaginate di incontrare un uomo che vi prende a schiaffi e vi dice che, la persona con la quale avete dormito per anni, non è altro che un'emerita stronza doppiogiochista che non ha fatto che schiavizzarvi ed annebbiarvi il cervello per tutto il tempo. L'uomo vi porta foto, intercettazioni telefoniche e testimonianze per provare le sue accuse e giustificare il suo tentativo di risvegliarvi! Come reagireste? Ricordatevi che la amate follemente e che lei, con voi, si è sempre comportata bene. Angoscia? Negazione fino all'estremo dell'evidenza? Depressione? Isteria? Delusione seguita da cinismo devastante? Le possibilità sono diverse ma non è questo ciò che ci interessa analizzare. La metafora, infatti, serve per comprendere quanto possa essere pericoloso ed alienante l'appoggio totale e fanatico ad una qualsiasi idea.Del resto, proprio come le donne, le idee sono qualcosa di irrinunciabile; qualcosa che rende la vita di ogni uomo ricca, piena, passionale e, in parole povere, valevole d'essere vissuta. Il male non sono le ideologie (un mondo senza ideologie è un mondo che si affida a falsi idoli e che non sa dove andare) ma la loro strumentalizzazione e mistificazione.Analizziamo un momento la realtà odierna: è circa un secolo che veniamo letteralmente bombardati da propagande e pubblicità di ogni tipo e colpiti da un fenomeno di sovrainformazione che ci costringe, inesorabilmente, a rifugiarci nei più rassicuranti e sintetici stereotipi e luoghi comuni. Con tutta questa valanga perpetua di input abbiamo la fisiologica necessità di effettuare una sintesi, anche estrema, per non impazzire. Tale sintesi, però, spesso si traduce in quella che possiamo definire "categorizzazione automatica".Alcuni esempi: se critichi Berlusconi sei comunista e se non lo critichi sei fascista. Se fai il militare sei uno di destra e se sei un artista invece sei di sinistra. Se critichi Stalin e il comunismo sovietcio allora sei un neo-nazista. Se sei di sinistra allora devi stare con i Palestinesi (anche con quelli che si fanno esplodere tra i civili e ammazzano donne e bambini) e sei sei di destra invece devi appoggiare Israele (anche quando ammazza donne e bambini palestinesi). Insomma: o sei bianco o sei nero...di stare a valutare eccezioni, sfumature e possibilità di lettura alternative nessuno (o quasi) ha voglia e tempo. E così mentre noi, da bravi somari inseguitori di carote passiamo il tempo a ragliarci contro, la finta destra e la finta sinistra si dividono equamente le uniche vere carote raggiungibili: il potere politico e quello economico. Abbiamo deciso di accontentarci di un pallido ed isterico ruolo da tifosi: le elezioni politiche sono diventate una questione di "simpatia" e vengono vinte da chi sa vendersi meglio (chissà perchè mi viene in mente il nano arcoriano). I politici sono sempre stati abili propagandisti e ottimi parolai ma ora, in più, sono dei veri e propri vip e dei grandi"piazzisti". Sono gli unici attori di uno spettacolo deprimente e scadente che noi possiamo solo stare a guardare; illudendoci di poterlo influenzare con un diritto al voto che, negli anni, ha perso tutto il suo senso originarioQuella berlusconiana è una scuola così subliminale ed onnipresente da aver colpito una frangia vastissima di politicanti ed elettori. Tutti rinchiusi nelle proprie idee tiranne e pronti ad invocare la libertà di parola quando vengono semplicemente contraddetti...tutti pronti a lamentarsi di tutto e a vestirsi del modaiolo cinismo da snob un po' coglione e frustrato che giustifica i suoi fallimenti cianciando della "cattiveria del mondo". Tutti a protestare contro la Gelmini e la riforma universitaria ma poi prontamente iscritti ai vari Atenei. Quante volte avrete incontrato persone iscritte a Letteratura, Filosofia, Storia, Scienze Politiche, Lingue ecc che vi dicevano rassegnata:"Eh ma tanto lo so che questa laurea non vale nulla e che sarò disoccupato per i prossimi 20 anni". Ma che merda di modo di ragionare e vivere è? Rassegnarsi al precariato dopo aver buttato soldi, tempo e sangue all'Università? Ma come siamo arrivati a questo grado patetico di rassegnazione? Come facciamo ad accettare in silenzio avvertimenti come:"Eh guarda se vuoi insegnare all'Università perdi le speranze...è impossibile". Porca trottola ma che cazzo vuol dire? Cioè io passo 5 anni a sgobbare sui libri, spendo 10.000 euro tra testi, trasferte ecc per poi sentirmi dire che non potrò mai insegnare? Ah però poi sono libero di scegliere tra il piano "Tutto compreso light" e "Tutto compreso total" che, con soli 35 euro al mese, mi regala 200 minuti gratis verso tutti i numeri di rete mobile e fissa. Questa è la democrazia del nostro secolo: non sei libero di scegliere che cazzo di lavoro fare e quanto guadagnare ma puoi selezionare 5 piani telefonici diversi e "personalizzare la tariffa mensile secondo le tue esigenze ". Quando promuovo campagne per non comprare le varie "carte auguri" durante le feste di Natale e Pasqu, mi dicono che sono "comunista" e "tirchio"; a me prima cadono braccia e gambe e poi mi balena la risposta:"Meglio tirchio e comunista che burattino e un po' coglione". Poi preciso, a scanso di equivoci, che sono da sempre più vicino a quella che ci fanno chiamare "destra" e la gente idiota che mi muove tale accuse resta muta. Almeno fin quando dall'alto qualcuno non muove i fili e decide quale altra stronzata deve essere detta.