L'intollerante

Incapaci di intendere e di votare


Cuffie nelle orecchie e Bittersweet Symphony dei Verve che suona. Passo deciso e sguardo lanciato abbastanza lontano da non poter essere raccolto da nessuno. Se avessi fatto parte di una band sarei stato il cantante; in un gruppo di lupi sarei stato il capo branco; in una battaglia all'ultimo sangue sarei stato il comandante ma mai il generale (che a me piace stare nel fango con gli altri mentre do gli ordini) ma in questo strano e contraddittorio paese dove il paternalismo si sposa con l'immaturità patologica degli adulti non so che cazzo di fine farò...anche perché più mi addentro nelle cose che voglio conoscere e più mi rendo conto che dovrò essere pronto a cambiare idee e convinzioni innumerevoli volte; probabilmente per tutta la vita. Più leggo quello che mi interessa e più capisco che un luogo preciso dove lasciar riposare il mio pensiero anarco-reazionario forse non lo troverò mai.Tempo fa mi sono ad esempio imbattuto nelle cifre che riguardano i voti dati alla Dc dopo mani pulite e dopo il tentativo della “balena bianca” di rinnovarsi; abbandonando il vecchio ed improvvisamente divenuto intollerabile clientelismo e proponendo una forma di governo dell’isola che fosse nuovo. Bene: il verdetto degli elettori fu disastroso per i democristiani: dal 41,2% ottenuto in Trinacria prima del rinnovamento, si scese ad un anoressico 8,5% nelle elezioni del 1994. Questo cosa voleva e vuol dire? Che la maggioranza dei siciliani premiava e probabilmente ancora premia un certo tipo di dirigenti. Ovvio che c’è qualche povero stronzo che s’indigna, protesta, distribuisce volantini, prende cofani di calci in faccia e magari addirittura muore in “un incidente” ma, per il resto, per il deprimente e sconsolante resto, ognuno si fa i cazzi propri e fa di tutto perché le cose restino così come sono. Discorso identico per la Calabria e la Campania (le altre regioni del sud le conosco ancora troppo poco). Arrivati a questo punto è inutile pararsi dietro il patetico luogo comune che vuole Napoli, Palermo, Reggio ecc vittime di “una manica di fetenti” e popolate per la maggior parte da gente onesta. A questo punto occorre constatare che qui il rapporto è del tutto invertito: qualche onesto totalmente circondato ed umiliano da un esercito di bastardi senza dignità, onore e cultura. L’estrema sintesi per il nostro paese non può tollerare fronzoli e giustificazioni: ogni popolo ha i governanti che merita; punto e fine della storia. Sono curioso di vedere, ad esempio, quanti voti raccoglierà il “movimento cinque stelle“(magari al 2-3% per miracolo ci arriva). Sono proprio curioso di vedere quante preferenze raccoglieranno i cittadini onesti che si proporranno come alternativa all'attuale classe dirigente e poi confrontarli con quelli raccolti dai politicanti tanto criticati, osteggiati e derisi qui sul web (“luogo” che è forse più d’ogni altro lo straripante raccoglitore delle frustrazioni e delle ipocrisie degli italiani).Chiariamo: non è che scrivo queste cose per giocare a fare l’intellettuale alternativo che critica la propria epoca e la gente che lo circonda…sono stanco, esausto di dover storcere il naso e vorrei tanto potermi incazzare ed “intossicare” un po’ di meno quando vedo comizi organizzati dai giovani dove i giovani non fanno altro che scimmiottare gli adulti più stronzi. Durante l’assemblea programmatica del giovani Udc ho avuto modo di parlare da non tesserato e di dire la mia (e questa cosa non ho potuto che apprezzarla; e molto). Non ho parlato di “territorio, legalità, lavoro, ricerca ed Università” perché avevo poco tempo e soprattutto poca voglia di ripetere discorsi già sentiti troppe volte e destinati a morire subito dopo essere stati pronunciati. Ho soltanto fatto un appello ai miei coetanei: al di la di tutte le stronzate retoriche, dei convegni in giacca e cravatta e dei vari titoli da presindenti, vicepresidenti, segretari e sottosegretari, è venuto il momento di esigere un cambiamento immediato e rivoluzionario… ma per esigere ci vogliono un bel paio di palle abbinate a qualche miliardo di neuroni attivi e ben connessi tra loro. La cultura è la nostra spada e il nostro scudo ed è solo su quella che dobbiamo puntare per non farci strumentalizzare, ingannare, fuorviare, derubare del nostro futuro. E’ arrivato il momento di osare, di uscire fuori dagli schemi e di proporre cose veramente nuove…è molto più facile di quanto chi è incollato ad una poltrona voglia farci credere, a patto che si accettino alcuni "compromessi" e che non si scada nel fondamentalismo idealista. Basta LEGGERE fino a perdere la vista e VIVERE fino a sentirsi scoppiare il cuore. Le idee, le proposte innovative e concrete ed il tanto declamato rinnovamento arriveranno da soli…basta solo fidarsi fino in fondo del nostro essere giovani. Qualche coglione ci dirà che siamo presuntuosi e che “dobbiamo darci na calmata” ma sarà proprio quello il segnale; il segnale che quel coglione mediocre è spaventato a morte dalla nostra energia positiva. SVEGLIAMOCI; VI PREGO…