L'intollerante

Appello a Michele Santoro...


"Noi di Samarcanda siamo così: facciamo le file, abbiamo macchine sfigate, andiamo a far la spesa nei supermercati, prendiamo la metropolitana"; sono le parole di un giovane Michele Santoro durante la storica trasmissione Samarcanda.Sono le parole che, insieme a tutta la brillante carriera del noto giornalista nemico di truffatori e disonesti, hanno un peso specifico che si impasta in un dovere preciso: quello della coerenza. L'appello che state per leggere non potrei mai rivolgerlo a Vittorio Feltri, Augusto Minzolini, Emilio Fede, Maurizio Belpietro e via discorrendo. Non potrei rivolgere a tali personaggi questa accorata richiesta per il semplice fatto che, loro, hanno scelto una strada diversa e solitamente molto più facile e meno impervia di quella in cui si sono avventurati i vari Santoro italici.La vita, del resto, non è altro che gli incontri che fai e scelte che prendi: se sei un bieco arrivista-capitalista-egoista ed individualista dovrai preoccuparti esclusivamente di essere coerente con la tua coscienza muta e minuta e con l'idea poco esaltante che grossa parte della società ha della tua persona. Avrai i tuoi soldi, il tuo potere e i tuoi amici comprati e, dei soliti "comunisti" sfigati e rosiconi, non te ne potrà fregar de meno. Se invece, come Santoro, costruisci tutta la tua storia umana e professionale sul racconto delle vite di disoccupati, cassaintegrati, sfruttati, truffati, sottopagati e proprietari di "macchine sfigate"; vendendo libri e conducendo trasmissioni che parlano di questa parte di popolo meno "brillante" e fortunata, quando l'azienda (pubblica) per la quale lavori ti censura, mobbizza e stressa costringendoti a patteggiare una fuorisciuta ed una collaborazione che  insieme valgono più o meno 10 milioni di euro allora hai un dovere in più rispetto agli altri menefreghisti e servi del "regime".TornandoIl dovere è quello morale di non girare le spalle, prendere i tuoi soldi, e spenderli tutti per te. Il dovere è quello di godersi grossa parte della ricchezza accumulata con fatica, serietà, onestà e competenza ricordandosi, però, di investirne una piccola parte per aiutare le persone che ti hanno seguito ed ammirato da sempre e che, diciamocelo, ti hanno anche finanziato acquistando i tuoi libri e seguendo le tue trasmissioni. Come fare? Beneficenza? Assolutamente no: al popolo di precari e disoccupati non serve il pesce ma la canna per pescare. E allora? Si prendono 2 di quei 10 milioni (che tanto con i restanto 8 qualsiasi indivuo "normale" può vivere da nababbo per il resto dei suoi giorni) e si fonda una nuova redazione che sia però composta da  cronisti giovani e meno giovani che abbiano alcune caratteristiche comuni: siano "sfigati" (nel senso di non raccomandati), preparati, motivatissimi ed onesti. Inutile fondare infatti una nuova "lobby dell'antisistema" con i soliti stranoti e straricchi del giornalismo politico d'opposizione. Insomma: per una volta nella storia di questo paese dare spazio ed opportunità di realizzazione a chi non fa parte di un cricca e di una "squadra del potere".A Santoro dunque non si chiede di tramutarsi in novello S.Francesco  rinunciando a tutti i suoi averi o di migliorare la situazione di tutti i giornalisti italiani che ancora non hanno svenduto la propria dignità ma, semplicemente, di dare un esempio di generosità e di grandezza morale capace di zittire fino alla fine dei tempi i vari malpensanti che lo accusano di essere "il classico stereotipo di comunista-capitalista vicino al popolo quando c'è da far cassa e spettacolo e lontano da esso quando c'è da spendere". E allora, Michele, ti prego di non abbandonarci e di fornire a questo paese il primo grande esempio di democrazia ed informazione di qualità. Qualcuno diceva:"Da grandi poteri, derivano grandi responsabilità"; io dico:"Da grandi giornalisti è lecito attendersi grandi rivoluzioni". Ps Certo sulla cifrona sparata da Aldo Grasso sul Corriere non c'è da scommetterci troppo e, il compenso totale, potrebbe essere di gran lunga inferiore al doppio zero. In ogni caso, però, dato che i quasi tre milioni di buonuscita sono stati confermati, di sicuro si toccheranno i 5-6 totali.