L'intollerante

L'amore vince sempre sull'odio e sull'invidia


Il sottoscritto invita tutti i suoi eccelsi lettori a visionare con cura questo esilarante video che però, come leggerete poi, è molto più che una divertente ed imbarazzante sequenza d'immagini che vedono un asino arrapato mettere a pecora un povero sventurato. Ordunque visionate la "testimonianza" d'amore agreste e poi leggete la narrazione dell'intera, istruttiva vicenda....   E' un calmo e tiepido pomeriggio nelle pianure di Castellazzo; tranquilla e bucolica cittadina emiliana dalle pericolose quanto acclarate tendenze eversive. Un uomo, che i servizi segreti hanno identificato come iscritto al partito comunista, cerca di scaricare la sua fisiologica acrimonia schizzando dal proprio atrio anale alcune gemme color corteccia. Bersaglio di quella pioggia d'odio liquamoso sono un gruppo di ignari quanto inermi esemplari di Meconopsis betonicifolia (più comunemente conosciuti come papaveri azzurri) seminati direttamente da un monaco tibetano diversi mesi prima.A difesa di quei fiori color libertà preziosissimi poichè unici nelle altrimenti brulle campagne di Castellazzo, decide di lanciarsi un gagliardo quanto particolare "promotore della libertà" che, carico d'amor (s)cortese, tenta in tutti i modi di tappare con il proprio generoso membro quell'antro oscuro che sta per scaricar chili di fisiologica blasfemia su 4 splendidi frutti della terra.  Ancora una volta l'amore si contrappone con fierezza e coraggio all'odio, la bellezza (dei fiori azzurri tibetani) resiste al becero attacco di chi, colto da viola invidia, tenta di coprire di marrone disdoro i  germogli perfetti di una natura generosa ed aperta verso il forestiero. La battaglia epica tra un fattore comunista ed un asino liberale si consuma senza alcuna esclusione di colpi; con l'uomo che prende a ceffoni il somaro nel disperato tentantivo di  dissuaderlo da ogni proposito di incaprettamento.L'animale però continua indefesso nel suo erotico inseguimento e mette l'eversivo alle strette; impedendogli addirittura di tirarsi su mutanda e calzoni prima di soccombere. sotto le ripetute e pervicaci stille d'amor bestiale. Dopo una disperata corsa sguardo indietro nella prateria, a causa della corposa presenza di sterpaglie e dossi, il "rosso" inciampa infatti in un arbusto ed è costretto a genuflettersi per un paio di fatali secondi. Le immagini che avete visto nel video allegato non permettono di godere fino alla fine dell'opera di sottomissione della belva; spinta da democratica libidine sull'uomo ma, fonti certe e dalla verve poetica, lasciano una semplice nota-sonetto in rima baciata per favorire l'immaginazione dei lettori."Dopo una corsa nell'alta sterpagliavedendo impigliata tra i rovi la magliaL'uomo cattivo, raggiunto dal ciucoSentì doloroso l'arnese nel buco" Ancora una volta, dunque, l'amore vince sull'invidia e sull'odio. IH-OHHHH!