L'intollerante

C'è grossa crisi...di cervelli


L'altro ieri ho visto un servizio al Tg3 che parlava del nuovo I-Phone 4 e delle file da acquapark il 15 di agosto che si sono create davanti ai negozi in possesso dei primi esemplari.Migliaia e migliaia di giovani e meno giovani che avevano addirittura dormito per terra dalla sera prima per potersi svegliare di primo mattino ed essere tra i primi ad assicurarsi il tanto desiderato oggetto (tra l'altro ancora colmo di bug e con probabili problemi di ricezione). Guardavo le immagini insieme a mio padre e non riuscivamo a darci una spiegazione logica...cazzo il telefono di mio padre ha tipo 14 anni (gli stanno anche spuntando i primi brufoli) e, anche se il mio vecchio rappresenta l'eccesso opposto, sti individui pronti a passare una notte in una sacco a pelo per acquistare uno smartphone da 800 euro, in che epoca hanno deciso di spegnere il cervello? E soprattutto, la tanto nominata e sbandierata crisi (che serve più agli schiavisti che ai lavoratori) dov'è? Voglio dire: ve l'immaginate la grande depressione del 1929 con migliaia di persone in fila per acquistare un bene assolutamente inutile che costa praticamente quanto uno stipendio?La giornalista ha chiesto ai vari "geni" presenti come mai avessero tutta questa smania di acquistare la nuova creatura di Steve-negriero-Jobs. Tuttavia non capisco come mai non le sia venuta in mente una domanda a mio avviso molto più importante. Chessò qualcosa del tipo:"Ma che diamine di lavoro fate? Perchè comprate adesso un aggeggio che tra 6 mesi costerà quasi la metà e funzionerà meglio?". E invece niente: domande standard e risposte deprimenti del tipo:"Dicono che è bello, dicono che non può mancare e quindi....". La gente acquista seguendo il "dicono che"; assurdo.Ora io so che, solitamente, una frangia degli acquirenti di I-Phone, può essere catalogata agevolmente come una sorta di setta mononeuronale totalmente schiava di ogni cazzata che propone la Apple ma, prima di vedere quel servizio, pensavo che a tutto ci fosse un limite; che ci fosse sta diamine di crisi così tanto urlata ed usata a mo di ricatto dai vari datori di lavoro ("O ti fai schiavizzare o fai il disoccupato co sta crisi") e che quindi non ci sarebbero state flotte di non so come definirli pronti a sborsare quasi 1000 euro per comprare l'ennesimo feticcio telefonico.Ci tengo a precisare, tra l'altro, che il sottoscritto ha un debole per certe diavolerie tecnologiche e che, in un negozio di elettronica, diventa praticamente come una donna lasciata libera in un negozio di scarpe o di borse. Il punto però è che in questo caso si scivola proprio verso l'atteggiamento maniacale e si capisce che il consumismo è ancora fortissimo e maledettamente radicato nel cervello della maggior parte delle persone. Si dice che ognuno deve poter spendere i propri soldi come vuole e in moltissimi si trovano in accordo con questa "tesi" apparentemente tanto libertina e democratica ma, a mio avviso, scatenante del meccanismo perverso all'interno del quale siamo ingabbiati. Voglio dire: quanto dura la gratificazione per l'acquisto di un prodotto nuovo? Una settimana? Un mese? Dopo quanto questo nuovo I-Phone risulterà "vecchio" o comunque tecnologicamente scontato? Io vorrei poter comprare un bell'apparecchio, anche piuttosto costoso, ma poi potermelo godere almeno per 4-5 anni...non vederlo già "superato" nel giro di 6 mesi. Evidentemente però sono troppo "all'antica" o semplicemente non ho così tanti soldi da buttar via...Di Germano Milite