L'intollerante

Il Nano distruttore


Di Germano MilitePer il mio ottavo compleanno il mio vecchio mi regalò un aeroporto in miniatura della Lego. La scatola conteneva oltre 600 pezzi e  quindi potrete immaginare che ci volle mezza mattinata per costruire la piccola-grande struttura di plastica. Seguimmo le istruzioni passo passo e, fissaggio dopo fissaggio, vennero su la torre di controllo, il ristorante, la sala d’attesa, la pista di decollo-atterraggio, il garage per i mezzi di soccorso ed infine l’aereo di linea con le sue 12 sedioline in plastica sulle quali incastrare i due buchi che i pupazzetti avevano al posto delle natiche. Tre ore di duro lavoro che però valsero decisamente la pena. Né io, né il mio babbo potevamo però sapere che, di li a breve, il sederello pannolinoso di mio fratello minore (che doveva ancora compiere un anno ed amava ciondolare per casa in equilibrio precario), sarebbe rovinosamente impattato sulla torre di controllo, il ristorante, la sala d’attesa e parte dell’aereo. Quando avvenne il fattaccio io ero nella mia stanza; a cercare nella cesta dei vecchi giochi altri pupazzetti legoformi da aggiungere ai 5-6 che erano contenuti dalla confezione.Ad un tratto ecco lo “scratafascetecrackfrashhhhhhhhhhhhh…” intuii quasi subito cos’era successo e, mentre correvo verso il luogo dell’impietoso sfascio, urlai “Carlooooooooooooooooooooooooooooooo”.Arrivai e vidi mio fratello stravaccato a cosce lardose aperte su quel che rimaneva del glorioso aeroporto della Lego. Io stavo per piangere, mio fratello invece aveva un sorrisetto divertito allegato ad un filo di bava che ciondolava in procinto di colpire la faccina altrettanto sorridente di un pupazzo-stuart. Non vi racconterò come mio padre e mia madre salvarono la vita a mio fratello perché francamente non lo ricordo precisamente ma ricordo bene che, per una mezza frazione di secondo, la stessa che era bastata a quelle chiappette cicciose ed ammortizzate per distruggere lo splendido miniscalo, pensai all’omicidio.Questo episodio m‘è venuto metaforicamente in testa ieri; dopo aver ascoltato le invettive al solito isteriche di Brunettolo sul meridione e in particolare su quel cancro-antisviluppo che sarebbero Caserta, Napoli e la Calabria. Dichiarazioni sbraitanti e cialtrone subito seguite dalle reazioni rivendicazioniste e risentite di vescovi, intellettuali, politici d’opposizione e movimenti meridionalisti. Insomma: il solito teatrino del ministro della Repubblica di turno che, a fne 2010, continua a sparare minchiate che sarebbero imbarazzanti e non giustificabili anche per un vecchietto arteriosclerotico e un po’ brillo che agita il pungo al bar alla disperata ricerca del consenso degli  amici pensionati. Al di la delle offese obiettive di Brunetta, delle giuste reazioni degli amici meridionalisti, però, c’è qualche altro punto che va oggettivamente osservato riguardo la classe dirigente e soprattutto i cittadini d’Italia (e non in via esclusiva del sud). Procederò per punti.1. La favoletta stereotipica ed ignorante del Sud infingardo, cancerogeno e arrancante e del Nord virtuoso, produttivo, onesto, diligente e trainante deve finire una buona volta o, almeno, non essere più raccontata con tanta imperdonabile cialtroneria, superficialità ed arroganza da persone che, come Brunetta, vengono stipendiate DA TUTTI I CTTADINI ITALIANI; compresi i tanto detestati terroni. Non si può infatti parlare di mancata volontà da parte di tutti  i meridionali  di emergere dalla melmaglia della corruzione, del lassismo e dell’inesistente senso civico. Il caro ministro, giusto a titolo esemplificativo, dovrebbe valutare ciò che è successo al virtuoso sindaco del virtuoso comune  di Camigliano (proprio in provincia di Caserta). Il saccente e tuttologo ministrello, difatti, dovrebbe sapere che tale comune è stato commissariato dopo che, il suo primo cittadino, si è macchiato della “colpa” di proporre ed attuare un tipo di politica eco-sostenibile di gestione dei rifiuti. A segare le gambe al sindaco Vincenzo Cenname, come noto oramai anche ai pali della luce, c’ha pensato LO STATO CENTRALE CON LE SUE ASSURDE LEGGI COGITATE PER FAVORIRE LA MAFIA ISTITUZIONALE E QUELLA “REALE”. Lo Stato italiano, quindi, si è comportato nei confronti di Camigliano (ma gli esempi sono tantissimi) come mio fratello minore con quel piccolo aeroporto; ma con una differenza fondamentale: il potere centrale è retto da dipendenti pubblici strapagati e di una certa età e non da un pupo che muove i primi passi e ancora non parla. Chi oggi, sia del Pdl o della Lega, continua ad alimentare la guerra tra poveri Nord Vs Sud, è inconfutabilmente un malato di mente che andrebbe esautorato da ogni potere e rinchiuso o, in alternativa, un delinquente-corrotto-mafioso che ha interessi a mantenere divisa la nostra nazione, a creare polemica sterile; a distruggere ciò che con fatica, coraggio e dignità viene costruito ogni sacrosanto giorno da chi lavora per la sua gente e per la sua terra.2. Il secondo ed ultimo punto, doveroso, riguarda la critica che va rivolta alla cittadinanza italiana (senza anacronistiche differenziazioni marcate e stereotipiche tra settentrione e meridione) ed alla sua quasi totale, incosciente ed oramai intollerabile analfabetizzazione politica. Se la Germania ha tra le migliori classi dirigenti del mondo di chi crediamo sia il merito? Dei politici tedeschi o di chi, quei politici, li seleziona, segue, giudica, punisce e premia con un senso civico per lo più assente nella razza italica TUTTA? Provate a girare per strada come ha fatto il sottoscritto; provate a chiedere alle gente cosa ne pensa della politica e dei politici italiani. I commenti saranno quasi tutti uguali:”E’ tutto un magna-magna”. “Ah io sono apolitico”. “Ah io non voto da 10 anni”. “Ah io non seguo e non voglio seguire”. “Ah per me andrebbero mandati tutti a casa”. Un paese di gentucola menefreghista, ignorante, paracula, lamentosa ma inconcludente, confusa, ipocrita e con un vizio patologico alla delega di ogni problema. Questa gente che commenta quasi soddisfatta sul fatto che di politica non si interessa e/o non ne capisce un tubo perché “tanto so tutti ladri”, dovrebbe guardarsi allo specchio per rendersi conto che è proprio come quel pupo bavoso ed inconsapevole che distrugge ogni cosa a colpi di culate ed è naturalmente incapace di costruire qualcosa. Ma queste persone, a differenza del piccolo, tenero ed incolpevole bimbetto, hanno l’età per votare, intendere e volere. Solo che chi/cosa votano, intendono e vogliono, alla fine, non lo sanno bene nemmeno loro. La mia generazione non ha futuro e quest’affermazione non è un vuoto gioco retorico inutilmente allarmistico ma un dato di fatto constatato da chi ha ancora almeno 2-3 neuroni attivi e vive in Italia. Un paese che ha al governo uomini come Brunetta, è un paese destinato all’autodistruzione. Un paese che non sa guardare denunciare  e combattere con forza e coraggio il marciume che ottunde cuore ed anime di chi lo popola è parimenti destinato all'oblio ed alla guerra civile. Io, come tanti altri miei coetanei, passo notti insonni tra rabbia, paura, frustrazione ed angoscia…ho voglia di giocarmi tutto il poco che ho per tentare di togliere ai ladri ed ai disonesti che ci hanno svuotato l’avvenire riempiendosi le tasche tutto il troppo che hanno arraffato. Io voglio ma…da solo sono solo. Ps il Nano distruttore, ovviamente, è riferito al mio fratellino. Che Brunetta non si senta assolutamente chiamato in causa.