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elzeviro della domenica

Post n°1235 pubblicato il 28 Febbraio 2010 da bahamascool

Scrivevamo, ieri, di come sia difficile rispettare la presunzione d'innocenza a fronte di casi eclatanti di denegata giustizia, in un contesto in cui è innegabile una certa incapacità della magistratura di fare il proprio dovere.

E' doloroso sentire il premier, cioè colui che dovrebbe rappresentare l'istituzione, nella specie il ministero della giustizia, rivendicare la propria vittoria a fronte di quella che è inequivocabilmente una sconfitta dello Stato (un'indagine buttatta nel cesso per prescrizione). Nemmeno la più fervente, la più disinvolta, la più maliziosa delle immaginazioni avrebbe potuto ideare tanto.

Ma comunque, perchè non si pensi che ci limitiamo a cavalcare polemiche sin troppo agevoli da cavalcare, come un'onda a fregene, come il tentatvio di rimediare un appuntamento servendosi di una muta di bei canidi, vogliamo formulare un'interessante proposta.

Il problema da risolvere è quello di evitare che molti processi finiscano nel water a causa prescrizione.

Molti sono i suggerimenti che si potrebbero avanzare. Uno però ha il pregio di essere molto chiaro e facilmente attuabile.

Quando la prova appare evidente perchè vi sono intercettazioni inequivocabili (hanno questa caratteristica quelle che giustificano un arresto confermato in sede di impugnazione) si deve (e non solo si può come è previsto oggi) procedere con il giudizio immediato: l'unico rito che, avendo tempi celeri, può impedire, con una probabilità che si accosta alla certezza, la prescrizione.

E tutti i guai sarebbero risolti.

Ne vogliamo parlare, cari onorevoli e senatori?

Fateci sapere.

Valentin Mascarato.

 

 
 
 

un grazie a chi sa farci sognare

Post n°1234 pubblicato il 28 Febbraio 2010 da bahamascool

 
 
 

Quando la prescrizione vale come un'assoluzione: in Italia

Post n°1233 pubblicato il 27 Febbraio 2010 da bahamascool

H. 2.30 AM

Carissimi amici,

mi ritenevo - con definizione obbrobriosa - un cosiddetto garantista.

Sinceramente  mi sono reso conto che andando avanti di questo passo rischiavo però di prendermi in giro da solo.

Pertanto mi sono visto costretto a rivedere le mie posizioni.

Essere garantisti significa sostanzialmente rispettare la presunzione di innocenza sino a che non intervenga una sentenza.

Cosicchè si dovrebbe dire che la variegata umanità che affiora dietro questi ultimi scandali dovremmo considerarla come un sodalizio di semplici indagati e non certo di corrotti matricolati.

Tuttavia, perchè questo discorso risulti accettabile e non suoni, diversamente come una presa per il culo, sarebbe necessario poter confidare ragionevolmente nel fatto che una sentenza prima o poi arrivi a definire il processo.

Come spesso accade in Italia, le cose in concreto assumono però un significato diverso da quello che dovrebbero avere. La realtà non sempre è rispettosa della semantica. E molte cose perdono di valore rispetto ai postulati enunciati. In definitiva semplici parole.

Naturalmente stiamo generalizzando, perchè poi ogni caso in definitiva fa storia a sè. Mica tutte le inchieste di cui parlano i giornali sono fondate. Che anzi alcune volte si sviluppano delle indagini ridicole, coordinate da inquirenti che hanno più voglia di finire sui giornali che di perseguire gli autori dei reati.

Però, gli scandali trapelati dalle intercettazioni pubblicate in questi giorni dovrebbero far riflettere. E non poco.

Se infatti, come troppo spesso accade, il processo si chiude con la prescrizione (prescrizione che nei telegiornali di oggi viene tranquillamente contrabbandata per un'assoluzione ..e poi vaglielo a dire alla gente cosa significa il conflitto di interessi), è del tutto evidente che assumere posizioni garantiste non può più essere un dogma inderogabile.

Date le premesse, si potrebbe infatti essere facilmente ridotti al silenzio in eterno. Con una magistratura che non funziona che senso avrebbe infatti coltivare qualsiasi speranza di poter esercitare -almeno in futuro dopo la sentenza- il diritto di critica?

Siamo insomma al corto circuito poichè non funziona praticamente nulla.

Passando all'anedottica, una sera di qualche tempo fa, in compagnia di un mio cliente ebbi a lamentarmi di come (non) funzionino le cose in questo paese.

La sua risposta fu scontata e, per quanto cinica, purtroppo ineccepibile. Se vogliamo comprensibile.

Egli disse. Ma sta scherzando? Questo è uno dei migliori paesi del mondo. Abbiamo grande libertà di muoverci e di fare quello che ci pare e piace, senza che alla fine ci controlli nessuno.

Dimenticavo di dirvi... il mio cliente è un delinquente.

Saluti.

Notte. VM

 

 
 
 

da un'opera indimenticabile

Post n°1232 pubblicato il 26 Febbraio 2010 da bahamascool

 
 
 

Magic boot

Post n°1231 pubblicato il 26 Febbraio 2010 da bahamascool

Secondo il portavoce del premier, tal bonaiuti, la sentenza Mills sarebbe una vittoria per berlusconi. Aggiungeremmo noi: l'ennesima.

L'affermazione in questione, di per sè sconcertante, vuole qui essere commentata come portentosa opera di prestigio, nel senso di inganno verbale. Essa è infatti vera e falsa allo stesso tempo.

E' vera perchè la condanna di mills avrebbe significato la fine di berlusconi. Quindi, solo nel senso che si è evitata una condanna certa se non ci fosse stata la prescrizione, si potrebbe al più dire che la sentenza della cassazione sia una vittoria del premier. Se è questo che buonaiuti intendeva...ma chissà perchè, ne dubitiamo. A proposito, non era il premier che voleva il processo breve? Se ci fosse stato in questo caso... forse buonaiuti non avrebbe potuto emettere il suo comunicato di giubilo quotidiano. 

E' falsa se si pensa che sb presiede il governo ove siede un ministro della giustizia. E non si vede perchè mai il capo di un governo dovrebbe rallegrarsi per il fatto che un processo delicato sia finito in una bolla di sapone. Per non scrivere di peggio.

Siamo insomma al paradosso. Solo qui, in quest' italia dei miracoli una cosa può essere falsa e ad un tempo anche vera.

A buonaiuti. Che Dio c'aiuti.

V.M.

 

 
 
 

MASTER OF PUPPETS

Post n°1230 pubblicato il 26 Febbraio 2010 da bahamascool
Foto di bahamascool

Quando ancora non usava quel brettellume melò che fa molto ancien regime. E che tosto è apparso chiaro a tutti sarebbe diventato il suo tratto distintivo, come la toga lo era per cicerone. Il sigaro per Churchill. Le scarpe da tiptap per fred astaire. Il perizoma per cicciolina.

Quando ancora non girava con quell'accattivante muta di canidi da concorso, quella sguaiata canea pelosa che si trascina appresso per le vie di Roma, nel tentativo bislacco di fare breccia nel cuore delle donne. Attività peripatetica che sortisce peraltro buoni risultati, soprattutto quando fa il paio con l'eccezionale sensibilità per ciò che scodinzola, solo in capo ovviamente ad alcune persone non particolarmente dotate di materia grigia. Ma è un eufemismo, perchè oggi siamo in vena di carinerie (ahahhha)!

Quando ancora egli non aveva deciso di fingere di essere un poldino grigio bravo e per benino.

Quando infine ancora soleva sognare nelle notti ferraresi tra lambrusco playstation e popron. 

Un clamoroso, sorprendente a'm'arcord mi.

ladies and gentlemen: IL THE BABY FACE MOSTRANGELUS LEUTENANT. Il MASTER OF PUPPETS IN UNO DEI SUOI TRAVESTIMENTI PIU' CELEBRI: BLAZER CON MIMETICA. Come dire: signori, son cavoli per merenda!

Un grazie alla task force di ferrara, alla nostra spectre international che arriva dovunque. Per averci fornito lo scottante documento fotografico.

 

 
 
 

...stranglers in the night

Post n°1229 pubblicato il 26 Febbraio 2010 da bahamascool

 
 
 

verità assiomatiche

Post n°1228 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da bahamascool
Foto di bahamascool

 
 
 

Per un nord più libero ed emancipato

Post n°1227 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da bahamascool
Foto di bahamascool

BAHAMAS SO COOL SOSTIENE:

 

 
 
 

ok italia, il prezzo è ingiusto

Post n°1226 pubblicato il 23 Febbraio 2010 da bahamascool

Cari amici,

si era detto da parte di alcuni cosiddetti padri costituenti, magniloquenti e facondi come solo i padri della patria saranno stati, che la politica avrebbe dovuto avere dei costi, mercè il rischio che essa restasse appannaggio esclusivo dei ceti abbienti.

In questi giorni i costi vengono quantificati, sulle pagine di alcuni giornali, in svariati miliardi di euro all'anno.

Si è stimato infatti che per saldare i conti di varie e francamente incomprensibili prebende dei nostri voraci rappresentanti si spendano delle cifre inimmaginabili.

Come sapete i loro appetiti smodati ed insaziabili han fatto lievitare il numero delle cosiddette auto blu sino alla inarrivabile cifra di oltre settecentomila. Gli Stati Uniti d'America, che di auto blu avrebbero forse più di bisogno, ne hanno soltanto settantamila.

Stupisce poi apprendere che i consiglieri comunali, anche di Comuni di infime dimensioni, dei minuscoli puntini nelle desolate brume della landa agreste cementificata, vengono remunerati, ed anche piuttosto benone, per i loro compiti, che ragionevolmente dovrebbero essere svolti su base volontaria, solidaristica e pro bono.

Scriviamo ragionevolmente sol perchè inaugurare bocciofile o votare per nuovi attraversamenti pedonali o per "più illuminazione in via roma" non ci sembra attività dietro alla quale si dovrebbe perdere più di tanto tempo. E tantomeno gettarvi sopra del denaro pubblico per pagare i figuranti. Quante volte sono soltanto delle comparse diafane? Quando non rubicondi beoti, ingiustamente strappati ai tavoli lisi di tante osterie dalle entrate tutte eguali. Lì forse, ritornati alla loro dimensione naturale, avrebbero avuta restituita la loro dignità: in serate cadenzate da un brindisi e uno scopone. Senza star lì insomma a sprecar tempo in levate di mani per votazioni molto spesso insulse.

Per carità, si tratta di problemi che hanno anche le amministrazioni delle grandi città. Aggravati per giunta dalla spocchia di certe maschere da ebeti, che solo i cittadini veri sanno rappresentare. Si direbbe insomma un problema trasversale.

Però, però, però. Nonostante le maschere e le macchiette... è tutto un correre verso la politica. Per lavorare con e per la politica. Ma guarda un po'.

Alla voce delle comunità montane, enti comunali e provinciali, consorzi e via citando.. è tutto un fiorire di incarichi. Visto che altro pare non si possa fare, a giudicare dai costumi nazionali.

Oggi, intanto, è stato finalmente alzato il velo sullo scandalo delle consulenze: una, davvero sinistra, geniale e ad un tempo per noi beffarda, quella cioè per l'immagine della protezione civile; o quell'altra interessantissima -di carattere addirittura legale- sui festeggiamenti per l'unità d'italia. Verrebbe da chiedersi: ma de che stamo a parlà?

Ciò accade mentre chi non fa parte della partita (ed onestamente nemmeno desidererebbe scendere in questa scivolosa lizza) si vede però richiedere con insistenza il pagamento di sempre maggiori imposte. Che, val giusto la pena ricordarlo al pifferaio magico, non sono solo quelle dirette, ma anche le molte indirette.

Ad esempio oggi, in questo assurdo Paese, spedire una lettera raccomandata costa 5 euro. Si tratta di diecimila lire per una cazzo di lettera che tra l'altro ci mette sempre di più ad arrivare!

E vogliamo parlare di quando parcheggi la macchina? Sono quegli angoscianti momenti in occasione dei quali, quasi sistematicamente, non fai in tempo a girare l'angolo che c'è subito un ometto in divisa che ti fa il verbalino. Non sai bene nemmeno te il perchè! E non puoi nemmeno mandarlo affanculo perchè sennò commetti il reato di oltraggio a pubblico ufficiale: un'altra delle grandi riforme del governo riformista in carica. Nè, in alternativa, potresti dirgli "ma vattene in cina". Perchè incorreresti nel rischio di finire sul terreno minato degli insulti a sfondo razziale! Insomma un disastro di rabbia repressa.

Ma intanto, si affaccia, giusto un pochino, un dubbio insottacibile. Non sarà forse che queste sanzioni per violazioni del codice della strada fioccano per mantenere quei bellimbusti che stanno seduti ad alzare le mani o a batterle l'una contro l'altra a comando per celebrare qualche bizzarra ricorrenza?

Insomma, se mantenere questo stupido ed inutile carrozzone del burlesque, questa banda troppo spesso formata da speculatori di infinitesimo, manco infimo, cabotaggio, significa per molte persone lavorare per pagare le tasse, allora sarà il caso di iniziare a pensarci a quel che stiamo facendo.

Se sia giusto vivere per pagare. Per rimpinguare quelle gote rubizze, quelle mandibole voraci e volitive. Quelle facce troppo spesso - come rivelano questi cartelli pubblicitari - untuose, sudaticcie, plastificate, melliflue e lubriche come una pubblicità di cartigenica o di assorbenti per donne; pubblicità che, sia detto, van molto di moda durante le ore dei pasti. Che buffo.

O se invece non sia più giusto creare le condizioni affinchè si paghi per vivere, possibilmente bene. Ottenendo di ritorno dei servizi anzichè delle auto blu. Anzichè delle consulenze della mutua, pagate fior di miliardi! O delle multe assurde e salatissime, oltrechè molte volte illegittime. O delle tasse tra le più alte al mondo. O dei politici incapaci e corrotti.

Insistiamo allora nel ricordarvi l'opportunità di apporre la firma in calce, o insomma di mandare un segnale politico chiaro: affinchè intanto bertolaso guido si dimetta.

In questi giorni, se anzichè in Italia ci trovassimo in un Paese serio, si discuterebbe anche delle dimissioni del premier. Ma ciò accadrebbe anche se non fossimo, come non siamo, in un Paese democratico, ma semplicemente di gente con gli attributi e che non ha voglia di farsi prendere per i fondelli: in quel luogo si verificherebbe una rivolta di popolo.

Naturalmente siamo in un'Italia ipnotica ed ipnotizzata e la questione non è e non può essere all'ordine del giorno.

Bene, intanto noi però nel nostro piccolo lanciamo una proposta dalle colonne di questo blog. Affinchè gli incarichi della politica non vengano retribuiti -se non quelli dei politici professionisti, cioè di quelli che sapranno dimostrare -timbrando il cartellino- di aver lavorato 8-12 ore al giorno per la collettività.

I loro stipendi andranno però adeguatli a quelli dei loro omologhi nel Paese europeo che paga di meno i propri rappresentanti (slovenia? polonia?)

E ciò si dovrebbe fare in considerazione del fatto che il nostro PIL è tra i più bassi tra quelli dei Paesi della Ue.

Infine. Per quello che insieme abbiamo scritto in questi mesi. Dei nostri strali, delle infuocate invettive che nel nostro piccolo abbiamo lanciato. Non una parola andrà persa.

Se c'è qualcuno però là fuori che ha voglia di farsi sentire. Allora coraggio. Batta un colpo. Adesso.

Buona notte.

Valentin Mascarato

 

 
 
 

MENO POLENTA, PIù OSEI!!

Post n°1224 pubblicato il 22 Febbraio 2010 da bahamascool

...santone piduelle nei guai...

 
 
 

good morning vietnam

Post n°1223 pubblicato il 19 Febbraio 2010 da bahamascool

Sia detto o scritto con molta franchezza. Auspicare le dimissioni di bertolaso e/o di berlusconi (due facce della stessa svalutata medaglia) non significa, come alcuni esegeti pretenderebbero, augurarsi l'avvento (o meglio il ritorno) dei soliti noti: da d'alema a fassino in giù fino a franceschini veltroni e financo a prodi. Per non parlare poi dell'inquietante partito del congiuntivo sbagliato otherwise detto "delle manette tintinnanti".

No, a ben pensare non ce n'è uno che vada bene.

L'unico valore che può essere speso, che può essere messo sul tavolo è quello del cambiamento radicale della classe dirigente.

Ancora oggi vorremmo sapere chi è quel tale che si è inventato circa vent'anni fa (mannaggia quanto tempo è passato) la definizione "LA SECONDA REPUBBLICA".

Una definizione così inspiegabilmente fortunata ed ancor più insensata nel contesto dato. Con costumi immutati ed istituzioni mummificate , con nuovi dirigenti che son quelli che stavano nelle retrovie o non potevano apparire. Insomma c'è in giro chi si rovina la giornata al solo sentirla nominare questa presunta seconda repubblica.

Non resta che auspicare, ma più realisticamente sognare, l'abbandono della scena da parte di questa maggioranza ed anche da parte di questa opposizione. L'una per la sua nequizie; l'altra per la sua inazione, o, peggio, connivenza con le malefatte della maggioranza.

Il cosiddetto grande comunicatore (ed è una definizione inquietante perchè ha sinistre assonanze con IL GRANDE FRATELLO o con IL CARO LEADER o con IL MIGLIORE), se n'è inventata una di nuova: il suo più stretto collaboratore è indagato per comportamenti che, se dimostrati, potrebbero svelare l'esistenza di una corruzione endemica in definitiva nei più alti centri decisionali dello Stato... e quindi, che fa il governo? Prende le distanze dagli accusati, li rimuove, li invita ad autosospendersi. Chiede alla magistratura di fare in fretta e di accertare fino in fondo le responsabilità.

Ah già scusate. Ci eravamo dimenticati di un piccolo particolare. Siamo in Italia: il Paese della mafia e dei Paisà. Il Paese del teniamo famiglia. Dunque il governo che fa? Propone una legge per inasprire le pene per il reato di corruzione... naturalmente ciò fa invitando contestualmente bertolaso guido a rimanere al suo posto. Saldamente.

Ci si dovrà spiegare quale motivo ci sia per celebrare i presunti (perchè sono di meno) 150 anni d'Italia.

Perchè bertolaso guido si dimetta. Firmate

VM 

 
 
 

FANGO SU BAHAMAS! Nuove intercettazioni.SANTONEPIDUELLE NEI GUAI.

Post n°1222 pubblicato il 17 Febbraio 2010 da bahamascool

 DAL FEGIZIANO SPORTIVO, EDIZIONE DEL 17.02.2010

Scandalo Protezione Civile: Non solo verdini, Balducci. Ora nella "cricca toscana"degli appalti Ville, escort, fa ingresso un altro toscanaccio, Il prof.Santone piduelle.

Destano stupore le intercettazioni captate dagli inquirenti. Una nuova grana anche x Il team Bahamas, in una stagione costellata da innumerevoli problemi societari nonchè da cocenti delusioni sportive. Ecco, in anteprima, una delle tante conversazioni fra il prof.Santone(S) e Rossetti(R), titolare del discusso centro Salaria Village.

 Il 21 novembre 2008,il prof.Santone(S.) telefona a Rossetti (R.), il factotum di Anemone.

S: Sono Il professore, buongiorno.Mi riconosce?
R: Buongiorno prof.,come no
S: Io sono atterrato in questo istante da Bari. Se oggi pomeriggio, se Francesca potesse... Io verrei volentieri, assolutamente... una ripassata....eh eh, assolutamente"
R: Va bene
S: Perché so che è sempre molto occupata. Siccome oggi pomeriggio invece io sono abbastanza libero...E quindi alla fine della fiera, non andrò in studio .Tra l'altro la mia compagna è fuori Roma...eh eh.Ok? Richiamo fra un quarto d'ora e tu mi dici


L'11 marzo 2009 c'è un regalo per Francesca da parte del prof.Santonepiduelle(S.),sempre più nervoso che informa Rossetti(R)
S: Sono il prof.santonepiduelle, buongiorno. Senti sei al centro te? Stanno venendodue miei collaboratori..sì, avevano una cosa per Francesca che dovevo mandare da tanto tempo, ma poi.. una cosa e un'altra... Li intercetti te o,alla fine della fiera, glielo dico io di rivolgerti a te direttamente?

R: Prof, sono qui , come dice lei ..assolutamnete a sua disposizione. sempre

S: Maremma bucaiola.... Voi che si fa 'na colletta pe raccatà quarche soldarello? Hai capito che ho un regaluccio pe la francesca ...Porco..... shhhhhh  ...(si sente disturbato ndt).

R. Prof, avevo capito..scusi, forse non si sente bene..Questi telefonini..

S.Bene.Non mi fate ingrullire,porco -bip- e un fate troiaio in terra..alla fine della fiera...Nun c'entra uncazzo ma aggiungo io..

 

 
 
 

Sanremo shock

Post n°1221 pubblicato il 17 Febbraio 2010 da bahamascool

mi dite che riflessioni v'ingenera uno spettacolo come Sanremo? Lungi da noi avere  atteggiamenti snobistici(scontati) riguardo la visione del c.d. show musical-televisivo dell'anno! Questo è abbastanza chiaro. Ma con tantabuona volontà, non è-cari amiconi der blogghe che non siete altro- lo specchio di un Italia sempre più in declino ascoltare povia,pupo e.filiberto nonchè udire il verbo del dott.Cassano(??), ovvero parte di una ben delineta porcheria/spazzatura (non solomusicale)italiana? Ma intendete reagire o no all'ennesimo scempio perpetrato nei vostri confronti?

 
 
 

dalla nuova rivista "bahamas financial times"

Post n°1220 pubblicato il 17 Febbraio 2010 da bahamascool

estratto dalle notizie che riguardano il saldo della bilancia commerciale.

Italia, rilevazioni dell'ultimo trimestre 2009 sull'anno precedente:

import: -20%

export: -22%

escort: +200%

Personalmente sono sempre stato dell'avviso che delle indagini in corso non si dovrebbe aver notizia almeno sino alla loro conclusione.

La linea di discrimine tra la segretezza e la pubblicità dovrebbe attestarsi nel momento in cui la persona sottoposta ad indagini abbandona la veste di indagato per assumere la qualità di imputato.

In caso di arresto, le notizie da pubblicare dovrebbero essere, sempre secondo la visione un po' scolastica di cui sopra, esclusivamente legate ad una sintetica enunciazione dell'esistenza di un'indagine e di un'ordinanza cautelare per un certo signore accusato di uno o più reati. Punto: nulla più di questo.

Ciò dovrebbe essere, a mio avviso, anche quando la persona sotto inchiesta occupi un ruolo pubblico di rilievo.

Tuttavia ciò dovrebbe accadere in una situazione "normale", quella cioè propria di un Paese nel quale le persone che occupano posti pubblici di rilievo siano in grado di avvertire la responsabilità di operare nell'interesse generale.

Ora questo evidentemente non sta accadendo in questo Paese. E ve n'è un'ultima e non necessaria riprova nel caso del capo della protezione civile.

Tralasciando qualsiasi giudizio sulla persona, che sarebbe verosimilmente positivo se fossero veri tutti i miracoli che fa baluginare la portentosa macchina mediatica di cui dispone il governo, gli è da dire che sorprende come egli abbia deciso di mantenere l'incarico adducendo motivazioni alquanto capziose.

In sostanza sinora egli si è così difeso: sono estraneo a tutto, non ne sapevo niente, vado avanti perchè c'è bisogno di me e perchè chi mi ha nominato ha respinto le mie dimissioni.

Sui primi due aspetti non si può chiudere gli occhi rispetto alle notizie trapelate dalle intercettazioni pubblicate: se sarà il processo, quando mai si celebrerà, a stabilire la verità processuale, quella che interessa invece all'opinione pubblica, caro sig. Bertolaso, in qualche misura è già ben delineata.

Vi sarebbe stata infatti una cricca di persone nella capitale, segnatamente alcuni imprenditori che, sfruttando una vicinanza già di per sè molto deprecabile con il capo ed i suoi sottoposti, si sarebbero prodigati in atteggiamenti servili (a ben considerare corruttivi), ricevendo in cambio appalti e commesse in molti grossi lavori commissionati dalla Protezione civile.

Tra le varie circostanze che non tornano vi sono i costi esorbitanti pagati dallo Stato per saldare i lavori svolti da talune di queste imprese. Il governo però insiste a parlare di efficienza. Sarà il caso forse di interrogare il governo sui costi che stiamo pagando per questa efficienza. La cosa più scandalosa è però che attraverso questa apparente forma di strisciante corruzione in salsa -manco a dirlo- all'amatriciana, si è alterata la concorrenza. Per cui, come spesso accade in Itali', se non sei della cricca non giochi la partita. Alla faccia dell'efficienza.   

E' allora forse il caso di rivedere quel giudizio di cui sopra secondo cui le indagini dovrebbero essere segrete. Perchè oggi se possiamo dire che Bertolaso dovrebbe fare le valigie è solo grazie a quanto è emerso dalla lettura dei quotidiani. Che altrimenti staremmo certamente freschi.

Fortunatamente, il fatto che molte notizie siano già trapelate dalle intercettazioni rende un tantino difficile auspicare che l'opinione pubblica, informata, possa ignorare dati obbiettivi rimanendo in attesa di qualche sentenza che, onestamente, nel caso di specie, non è difficile immaginare di che tipo potrà essere.

Ora il punto della questione è che il Paese non funziona in ogni suo ingranaggio. Per cui non si è lontani dal vero se si immagina che o per il tempo che ci vorrà, o per il varo di qualche riforma "ad protezionem" , difficilmente sarà possibile stabilire, quantomeno in tempi accettabili, una verità processuale.

Se tutto ciò è vero; se le premesse di questo discorso sono esatte e cioè che le regole sulla privacy e sulla segretezza delle indagini, valide in generale, mal si attagliano ad un Paese anormale qual è quello in cui codesti fatti accadono, c'è da chiedersi se il discorso di Bertolaso (sono innocente, aspettiamo la magistratura, vado avanti) sia proponibile. Ovviamente questa non è solo una domanda indiretta, ma anche oltremodo retorica.

Non vi è, ad avviso del vostro umile narratore, alcun valido motivo per il quale il ras della protezione possa aggrapparsi all'incarico di civil servant.  Non solo infatti è irragionevole presumere che il processo a suo carico potrà stabilire in tempi ragionevoli la verità processuale. Ma soprattutto, come si è appena scritto, quando siano trapelati così tanti elementi da ingenerare un giudizio non dico unanime, ma abbastanza obbiettivo da parte dell'opinione pubblica, ecco che il discorso del sottosegretario e capo dipartimento è destinato a liquefarsi come neve al sole. Sperando che esca.

Concludendo. Ieri alcuni quotidiani, per l'esattezza sicuramente La Repubblica, rilanciavano la raccolta di firme contro la legge al vaglio del Parlamento sulla privatizzazione della Protezione civile. Si tratta di una battaglia sacrosanta, però vi è qui una buona occasione per dare una risposta di popolo ben più incisiva.

Perchè non proporre allora una raccolta di firme contro la decisione di Bertolaso di non dimettersi?

Lanciamola qui ed ora: RACCOLTA DI FIRME AFFINCHE' BERTOLASO GUIDO SI DIMETTA.

Ecco la prima: Valentìn Mascarato

 

 

 
 
 
 
 
 
 

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