Ricci e Capricci

Lupo Mannaro


SienaIL LUPO MANNARO DEL VICOLO DEGLI OREFICISiamo ai primi anni dell' Ottocento in uno del luoghi meno conosciuti , meno importanti, meno frequentati della città. vicolo degli Orefici. Un vicolo in cui il sole fatica a farsi vedere, in cui le tenebre della notte tardano a disperdersi nell'aria del mattino. Un uomo che in quegli anni abitava all'inizio del vicolo, a causa di una maledetta vicenda si trovò a consumare gli anni della sua esistenza vivendo la duplice realtà di uomo e lupo mannaro. Nelle notti di luna piena ed in quelle buie e tempestose cadeva preda di pensieri violenti e sanguinosi fino a quando non s'innescava il terrificante rituale della trasformazione: il pelo, le unghie, il corpo.
Poi andava a rifugiarsi in un piccolo orto dietro un cancello e da qui incominciava ad urlare ed ansimare.Chiudendo il cancello alle sue spalle, percorreva tutto il vicolo guardando furtivamente a destra ed a sinistra. Gli animali del luogo impazzivano, specialmente i cani, mentre gli uomini si chiudevano nelle loro case. A differenza di quello che generalmente viene detto nei riguardi dei licantropi, l'uomo del vicolo degli Orefici, sembra che fosse diventato un mannaro a seguito di una maledizione. Infatti questo, preso dalla disperazione, aveva violentemente ucciso un losco strozzino a cui doveva molti denari. La giustizia umana non arrivò mai a lui; nessuno seppe, nessuno capì e quell' omicidio morì dimenticato dagli uomini. Ma su di lui si abbattè una crudele condanna: la trasformazione in lupo mannaro.
Così nelle notti buie e ventose, illuminate da una velata luna, simile a quella della seradell' atroce uccisione, usciva dal suo segreto rifugio e ripeteva, in uno sconcertante rituale, tutti gli atti di quella drammatica notte: percorso, gesta, urla.