mi querido

Il potere del Papa


Bergoglio riceve applausi e suscita commozione in Italia appena si tuffa tra la gente o parla. Gli argentini, invece, non hanno affatto dimenticato che poco dopo la sua nomina al soglio di San Pietro, è andato in Brasile e nella sua terra non ha messo piede. Smacco mica da poco per un paese cattolico e sufficientemente arrogante da non potere ammettere di essere lasciato in disparte. Allora c'era Cristina Kirchner, che lo osteggiava in ogni modo, da arcivescovo di Buenos Aires, ben sapendo che il suo potere in Argentina non era (e non è) solo ecclesiastico, ma fortemente legato ai conservatori, tanto da essere stato, durante gli anni delle presidenze dei Kirchner, un sasso nella scarpa da rendere inoffensivo, senza peraltro riuscirci quando le alleanze sono diventate più definite e il cambio politico è stato netto. Nestor Kirchner aveva approfittato di una frase disgraziata pronunciata dal cappellano militare addirittura per denunciarlo al Tribunale. Misteri d'Argentina, dove i poteri politici entrano in quelli ellesiastici e viceversa. Da allora sono passati dieci anni e quella nomina era rimasta vacante dopo il pensionamento forzato del porporato. Ieri il pontefice ha colmato quella lacuna approfittando del fatto che i Kirchner non governano più e che l'ex presidenta, con la quale mai si è riconciliato a dispetto delle apparenze, sta tentando di tornare al suo posto alle prossime elezioni. Il Papa, che apre ai gay e ai voti a religiosi sposati, sembra un rivoluzionario. Benchè molto male si possa parlare dei Kirchner, nente si può dire sul loro tentatvo, fallito miseramente, di promulgare una legge sull'aborto. Opposizione fortissima del Parlamento e della Chiesa, cui i gay non danno nessun fastidio (e consente loro di sposarsi) , mentre con l'aborto andrebbe a toccare una delle pietre miliari del potere conservatore su un popolo )America latina tutta) assolutamente incapace di giudizio libero e moderno, che non a caso è legato a un'ala che sa fare affari e di cui è attuale espressione Macri. Macri è altrettanto ferocemente antiabortista, benchè la sua politica liberista sia estremamente positiva rispetto all'ottusità della chiusura di Cristina. Cristina, ricordano moltissimi argentini che la sostengono ancora, aveva fatto rinascere l'Argentina. Qui dicono: potevamo viaggiare, comprare, stavamo bene, e avevamo tutto gratis come prima, dai musei alle scuole, dalle tante attività culturali agli aumenti degli stipendi garantiti. A parlare è però solo la classe media.  Apparentemente sembra colpa di Macri, che in verità si è ritrovato un paese senza materie prime e senza soldi nelle casse statali, senza rapporti con l'Europa nè con gli Stati Uniti e neppure coi paesi confinanti del Mercosur. Cristina pensava di chiudere il Paese e diventare autosufficiente, tagliando i ponti con tutti e cessando di pagare debiti esteri stampava moneta virtuale, cioè soldi che in realtà non esistevano pur circolando. Non sono esperta in economia ed è difficile addentrarsi in meccanismi oltretutto poco conosciuti rispetto alle normative economiche dell'Europa, ma ciò che si nota è il solito divario tra chi sta benissimo, chi benino e chi molto, molto male. In realtà qui il lavoro qualificato non manca, tanto che anche dall'Italia arrivano le nuove generazioni di espat che possono emergere perchè c'è spazio per tutti per investire e lavorare. Le mansioni umili resistono e basta entrare in un negozio di ferramenta all'ingrosso per capire immeiatamente la differenza con l'Italia (e non  solo) sul numero dei lavoratori impiegati: decisamente in eccesso. Le nuove tecnologie faticano ad entrare e i posti di lavoro, se non vengono decimati dalla chiusura delle fabbriche inutili e fallimentari, hanno ancora nicchie notevoli.  Cosa c'entra tutto questo ccon la Chiesa? Molto. La Chiesa in Argentina, ha rappresentato come in Italia un un potere occulto ma peggio che in Italia ha mantenuto il controllo pur, apparentemente, fingendosi una Chiesa lontana dalle Istituzioni e vicina ai poveri. L'equivoco sta proprio in questa abilità di manovre opposte all'immagine che si vuole dare. Papa Francesco ha conquistato subito il mondo con le prime frasi appena eletto, frasi che al mondo suonavano non retoriche, di grandi aperture, di enorme disponibilità a cambiare una Chiesa vecchia, arroccata sul potere, appunto conservatore, e sul denaro.  Bergoglio, dal '90 al '92 è stato mandato, praticamente in esilio dai gesuiti di Cordoba dopo aver avuto screzi pesanti all'interno dei porporati di Buenos Aires. Lo definivano addirittura pazzo per i suoi comportamenti stravaganti, almeno questa la versione ufficiale che collima ben poco non solo con la nomina alla quale è arrivato, ma con la stessa nomina ad arcivescovo di Buenos Aires giusto dopo essersi pesantemente purgato in un bagno di umlità a Cordoba. Ha questo a che vedere anche con la dittatura e le accuse del suo vice, poi ritrattate, sul suo coinvolgimento? Non c'è alcun dubbio che la Chiesa di allora, nonchè i grandi e piccoli gruppi economici del Paese, abbiano colluso coi generali, unica forza decisionale che elargiva e cercava consensi per mantenere il potere preso non a vaso quand l'inflazione era arrivata al 600 per cento. Mi sono sempre chiesta come mai i generali non avessero ucciso i bambini che le ragazze rapite, torturate e infine uccise, partorivano nei centri di detenzione, al pari di un disegno perverso di voler far crescere in famiglie compiacenti i futuri piccoi despota. Nemmeno i tedeschi sono arrivati a tanto, e sì che non mancava al nazismo la crudeltà o la capacità di mantenere in fortissima soggezione il suo popolo per scopi decisamente più alti che erano la conquista di altri stati e altri equilibri e non solo il mantenimento del potere interno. Una risposta vera non l'ho trovata. Non arriva dalle Madri, non arriva dagli argentini. Non è arrivata neppure dai nipoti recuperati  (120 ad oggi su circa 500) che mai hanno parlato di lavaggi di cervello da parte dei falsi genitori. La storia dell'Argentina non smette di avere collegamenti importanti con l'Italia e Bergoglio non è certo un Papa scelto a caso e votato piuttosto all'unanimità solo per la sua simpatia viscerale. La nomina conclusasi ieri in Vaticano per suo volere indica la riaffermazione del potere ecclesiastico che persino il Tribunale argentino ha dovuto accogliere, annullando fuori tempo massimo, e cioè solo al consolidamento della presidenza di Macri, la cacciata del precedente cappellano dei militari. Macri si è detto un forte sostenitore della divisione netta del potere dei giudici, ma non certo di quello della Chiesa. Difficile in questo caos non immaginare la rottura netta del paese che deve sostenere gli uni o gli altri senza però poter tradire il Papa, figura che nemmeno noi, ben più liberi e moderni, riusciamo a comprendere lasciando fuori i sentimenti viscerali che Bergoglio sa tanto bene suscitare. Qualcosa di certo c'è: la povertà argentina e la violenza domestica su donne e bambini sono a livelli impressionanti. Contro il machismo assassino lotta il governo, non certo la Chiesa. Ovunque ci son consultori pubblici che corrono in aiuto alle donne e ne ho visiato uno, uscendone fortemente colpita da qunto sapevo ma non immaginavo a livelli così evidentemente dolorosi. Le villa miseria di Buenos Aires esistono ancora (a parte una rasa al suolo dalla costruzione dei nuovi grattacieli), compresa quella di Flores dove andava Bergoglio, barrio dove è cresciuto e ha continuato a farsi vedere. Farsi vedere, appunto. Questa è l'immagine di Bergoglio, non è Bergoglio.