mi querido

TANGO LIBERO


Va bene, ci torno. Villa Malcom è in Cordoba al 5000 con Cerrano, mas o meno. Si vede dalla strada perchè c'è scritto Club social Villa Malcom. Non è mica una milonga tradizionale, è un circolo come il Bellezza di Milano o il Gramsci di Canicattì (me lo sono inventata). Il pavimento fa schifo, l'avevo già detto in un post precedente, ma confermo: fa schifo. A marzo faceva un caldo sconsiderato, sudaticci tutti, me compresa. A luglio si stava decentemente, anche senza i due grandi ventilatori appoggiati al pavimento stile coloniale povero. Molto povero. L'entrata però è aumentata di un peso da marzo a luglio. Alla faccia dell'inflazione. Bisogna sempre ricordarsi che un peso per gli argentini è pari a un euro per gli italiani. Però i ragazzi ci vanno. Che bello, praticamente l'età media è 27 anni. Mi lustro le pupille guardandoli. Primo perchè sono fisicamente carucci, secondo perchè ballano da sballo. Confermo: è nato il tango nuovo che non è tango nuevo, è una libertà infinita di movimenti su musiche tradizionali o moderne, quelle che si definiscono elettroniche ma sono ricercatamente etniche progressiste. Veloci, lenti, morbidi, con volteggi da paura. Questi ragazzi sono figli dei balli anni' 60 targati Usa che qui impazzano solo dalla fine degli anni '90. A marzo non mi ha invitato un cane, a luglio sì. Finalmente ho ballato con i ragazzi senza essere brava come loro nè, ahimè, giovane e bella come le fanciulle di qua. Non so come sia successo. So che a un certo punto, alla quarta volta che andavo resistendo stoicamente al non invito, si avvicina un ragazzino molto carino e molto giovane e mi strapazza per ottocento tanghi. Strapazza perchè arranco con lo stile aperto sul pavimento non liscio. Però non mi devo dimenticare che io ho imparato da un argentino che ballava tango nuevo, anche se il livello di questi qua lui se lo sogna dopo otto anni che è andato via dall'Argentina e aggiornamenti zero. E' che qui, a villa Malcom, ci vanno tutte le future promesse del tango e anche quelli che già sono stati promessi all'Europa nei classici tour: vuol dire che qualcuno anche in Europa sta finalmente accorgendosi che questi ragazzi non seguono la moda di Villa Malcom, ma che Villa Malcom è il tango nuevo. I ragazzi hanno bandito i codici tradizionali pur restando nella tradizione e questo è il punto di forza. David balla con me in continuazione e ride come un matto quando anche lui sbaglia perchè alla fine di una milonga rapidissima dimentica la timidezza tipica dei giovanissimi argentini: ti devo confessare che la milonga non la so ballare!. Ho dovuto dirgli: magari quelli con cui ballo io in patria non sapessero ballare come te!. Ma lasciamo stare, non tutti possono avere il sorriso disarmante di un 22 enne argentino che da grande vuole fare il ballerino di tango. I miei occhi ruotano all'inverosimile, voglio portarmi a casa tutto questo! Sono lì a godermelo e già penso a come farò a non godermelo più. Buenos Aires mi fa diventare pazza, me pone loca per le infinite risorse che esprime. Stasera sono a villa Malcom con i ragazzini da sballo, i loro passi lunghi e cadenzati come quelli di un gatto, le cadute musicali vissute con tutto il corpo, domani sarò al Canning con gli uomini che mi si appiccicano addosso e muovono i piedi vicini vicini senza sbagliare un tempo nè un controtempo.