mi querido

TANGO ALLA FRUTTA


L'abbraccio è così stretto che quasi non respiro. Una tanguera milanese li chiama un po' affettuosamente, un po' no, i tangueri del geriatrico perchè sono vecchierelli. Alcuni ballano benino, altri decisamente male, però si sforzano molto di stare nel tempo musicale. Quello che non capivo, la prima volta che mi è capitato, è che cosa avessero in tasca.  Ma perchè gli argentini sui sessant'anni si mettono qualcosa in tasca mentre ballano? Poi mi risuccede con uno sui trentacinque. Mi soffia nell'orecchio, ansima. E anche lui deve avere qualcosa in tasca. Saranno le sigarette? Mi allontano un po' e lui continua ballare imperterrito accettando il mio arretramento senza fare una piega. Quando il tango finisce, mi accompagna al tavolo gentilmente. Insomma, anche stavolta è capitato, al Canning. C'è un sacco di gente e quello che mi invita deve essere un timido perchè fatica anche a presentarsi. Non parla, però dopo il primo dei quattro tanghi, soprattutto nell'uscita di sinistra , mi accorgo che ha qualcosa in tasca. Oh santo cielo, ma qui si usa così?Mi allungo verso un'argentina che aspetta l'invito, seduta al mio fianco al Beso. Scusa? Cosa tengono in tasca gli argentini mentre ballano? Imbarazzatissima, avvicina la bocca al mio orecchio: la banana...Le esplode un sorriso sulla faccia e a me anche. Ma sai che in Europa non capita? Ah no? No, gli uomini sono troppo impegnati a non sbagliare i passi del tango. Ah sì? Già, ma poi non avviene anche perchè le donne mollerebbero un ceffone...Ah sì? Che strano...in fondo non fanno mica apposta, sono uomini.