mi querido

CARNIVORI


Un bel bife de lomo o de chorizo non me lo leva nessuno. Carne argentina, che meraviglia. A mezzogiorno carne, alla sera carne. Ogni santissimo giorno carne. Si taglia con un grissino, non resta sullo stomaco, fa ingrassare quasi niente. Dov'è il segreto? Le mucche sono libere, pascolano quello che gli pare, nei prati sconfinati della Pampa. E' un prodotto nazionale, uno di quelli che non hanno ancora venduto come il gas, la rete del telefono, il petrolio. Menem ha risparmiato le mucche quando si è messo a vendere tutto. Adesso però il prezzo della carne sta arrampicandosi sui dati dell'inflazione e gli argentini ne comprano sempre di meno. Anche sulle mucche è arrivata la mano dell'esportazione in euro e in dollari e non fa differenza se è per il mercato interno o quello straniero. Un giorno il presidente Kirchner alla tv, con quel suo sorriso a trentadue denti che sembra gli abbiano incollato sopra, quello che va bene per ogni evenienza, ha detto al suo popolo: argentini non mangiate la carne così il prezzo si abbassa. Come no. Il prezzo è rimasto uguale, solo i ristoranti non hanno aumentato (ancora) i costi del menu dei piatti tradizionali: asado e parilla. Populismo, ovvero, la demogagia argentina che non muore mai. Si era già detto nel dicembre del 2001 con il corralito (guarda un po', signfica recinto) la chiusura delle banche con dentro i risparmi di tutto il popolo: nel paese della carne si muore di fame. Buona la carne, unica cosa che si riesce a mangiare (se non si è vegetariani) andando sempre sul sicuro. L'idea delle mucche libere mi piaceva tantissimo, finchè un giorno è arrivato il freddo gelido da due gradi centigradi e mi è venuto un dubbio. Le mucche sono libere, quindi non hanno stalle in cui rifugiarsi. No, non le hanno, mi confermano, se fa freddo se lo beccano tutto.Stasera mangio pescado, un buon pesce fritto al sapore d'oceano.