mi querido

GUARDARE E TOCCARE


Il commesso mi viene incontro mentre sbircio tra i pantaloni e le magliette appese alla gruccia volante e mi chiede se può aiutarmi. Gli sfodero un sorriso da straniera rilassata, in vacanza all'altro capo del mondo e afferro un corpetto minuscolo che per ballare tango è perfetto. Lui me lo toglie dalle mani e l'appoggia, con le dita comprese, sul mio seno per vedere come sta. Gli piazzo gli occhi negli occhi: che fai, tocchi?Entro nel camerino, chiudo la tenda e mi provo i pantaloni. Mi tolgo la maglietta per provarmi anche il corpetto e in quel momento me lo trovo dietro. Hey chico! Vai fuori di qui. Resta immobile, l'impertinente. Con voce suadente spera che io cambi idea e passi la serata con lui. Chico? Anche la mia voce è suadente perchè sono in Sud America, nella città dei miei sogni. Vai fuori da solo o ti caccio a pedate? Come niente fosse se ne va e al suo posto arriva l'altra commessa. Mi rivesto, vado alla cassa e lui mi fa lo scontrino. Come niente fosse. Sin verguenza.Appena esco penso: ma è normale? Fermo una ragazza qualsiasi che sta guardando le vetrine di calle Santa Fè. Scusa, qui è normale che un commesso tocchi una donna nel camerino?Le si storta la faccia, la bocca si rimpicciolisce, gli occhi le si stralunano. Ho talmente paura che mi svenga davanti che le dico va bene, fa niente. Alla fine tira un respiro lungo per farsi uscire la voce: no, no non è normale!E' un altro giorno a Buenos Aires.Cammino con passo veloce perchè ho un appuntamento dal medico. Un uomo mi guarda a destra, un altro a sinistra. Uno esce addirittura dal negozio e mi sorride con quell'aria di compiacimento che mi dà sui nervi. Mi guardo i piedi, le braccia, i capelli, tiro su i pantaloni fino alla vita. Ma che cavolo ho da guardare? Forse ho la faccia stanca, sì mi sento stanca e anche un po' malata. Mi infilo gli occhiali da sole e accelero il passo. Eccone un altro, anzi sono due che mi fissano e sorridono. Allora mi pianto lì dove sono. Que tengo?? Cos'ho che non va, dico con la voce incrinata  nel mezzo della calle Puerreydon.La risposta è dolce come il miele: sos hermosa. Sei bellissima.Arrivo dal medico, prendo l'ascensore e lo specchio mi ributta in faccia la trasparenza della maglietta color nocciola. Acci, ecco perchè mi guardavano maliziosamente! E' la stessa che indosso in Italia da almeno due anni, ma in Italia non mi guarda nessuno.