mi querido

L'AMORE AMATO


Ci siamo incontrati il giorno di San Valentino, ricordi? Avevo gli occhi incollati su di te e il respiro era come sospeso. Mi sono infilata tra le tue braccia. Eri una sirena ammaliante. Oh sì. Resisterti non mi riusciva. Ho presagito ondate di emozioni e di giorni colmi della tua presenza. Abbiamo attraversato oceani per sette anni. Quante ore di auto, di aerei. Quante notti senza sonno. Quanta fatica per incontrarci in posti sempre diversi. Mi hai accolta sempre abbracciandomi, che meraviglia.  I piedi lacerati, oh che male ho patito. E le gambe? Lividi, escoriazioni, gonfiori improvvisi. Qualche volta hai notato le mie lacrime di tristezza nell'oscurità e hai allungato la mano per raccoglierle senza farti neppure notare. Mi hai accarezzato la testa infinite volte.  Tu, capace di farmi scordare ogni pena della vita, i conflitti, gli abbracci troppo brucianti, i baci finti e quelli non dati. Ci sei stato da allora, quel San Valentino, per sette anni. Ho sempre saputo che non ci saremmo mai lasciati, sai? Un giorno sei stato allegro, un altro scanzonato, un altro ancora melanconico. Hai saputo essere anche molto addolorato, lo so. E' per questo che a volte ci siamo sentiti l'una dentro l'altro. Ogni luogo che ci ha visti insieme è stato nuovo, fantastico. Non mi hai fatto mai sentire sola. Hai avuto una bella pazienza per insegnarmi ad accettarti e a capirti. E io ci ho messo tanto tempo. Scusami. Non riuscivo a voltare bene la testa quando mi chiamavi o a saltellare liberamente insieme a te. Tante volte ho dovuto appoggiarmi e dentro imprecavo: non ce la faccio.  Lo sai che mi hanno fatto tanto male. E tu? Sempre lì ad incoraggiarmi e a chiamarmi con quel tuo canto melodioso.  L'hai fatto tutte le volte che mi vedevi delusa, depressa o rabbiosa.  Mi sedevo in disparte con gli occhi persi e sentivo il tuo respiro caldo. Io scappavo e tu mi facevi sentire la tua mancanza in quei modi buffi che solo tu conosci. Sei un birbante, sai? Non volevo uscire alla sera e tu suonavi: vieni, vieni che con me dimenticherai gli affanni e la noia passerà come d'incanto. Dai che ce la fai, mi dicevi nell'orecchio. Saprai ascoltare i miei silenzi? ti chiedevo. E tu rispondevi cantando parole di nostalgia. Saprai gioire della mia gioia? ti chiedevo. E tu ne tiravi fuori una delle tue, chissà vecchia di quante decine di anni. E mi strappavi tre minuti di felicità dal cuore.Un giorno mi hai portata nella tua terra e insieme abbiamo viaggiato a ritroso nel tempo, fino alla tua nascita. Allora ho capito che dovevamo incontrarci, mi tango querido, perchè era scritto così.