mi querido

LA MARCIA DEI BAMBINI


Più in alto ci sono le cascate di Iguazù e i turisti con gli occhi incollati sugli spruzzi, più sotto ci sono i bambini che non mangiano abbastanza da poter sopravvivere. Hanno faccine senza espressione e la pancetta color caramello che viene fuori dai calzoncini corti. Provincia di Missiones, al confine con il Brasile. La selva e la terra rossa la rendono misteriosa. Terra di conqistadorers portoghesi, spagnoli e gesuiti. Un bambino su due è denutrito e ogni tanto una mamma con gli occhi fuori dalle orbite corre a chiedere aiuto tenendoselo aggrappato al collo. Dottore, vero che lo salvi? Troppo tardi.Quattrocento bambini sorridenti hanno percorso 4600 km in dieci giorni. Con i bus. La loro marcia è cominciata da qui, dove gli indigeni muoiono come cavallette nelle selva e sono scesi giù per la provincia di Corrientes, quella del Chaco, Formosa, Santa Fè fino ad arrivare a Buenos Aires la capitale per farsi vedere dal presidente. La televisione li ha ripresi,  i giornali hanno scritto un trafiletto un po' infastiditi. Non siamo mica nel 2001, che brutta pubblicità per le centinaia di migliaia di turisti che vengono fin quaggiù per divertirsi e non pensare alla miseria della vita.   Dove l'Argentina si allarga per poi restringersi di nuovo, i bambini dell'organizzazione non governativa Pelota de Trapo, hanno detto con educazione e senza sbraitare che si sono rotti di abitare in una terra dove c'è la carne e la soia, il grano e il mais, dove ci si telefona al cellulare per dirsi vieni a mangiare l'asado da me stasera e nove milioni e mezzo di persone sono povere. Nelle provincie del Nord che i bambini hanno attraversato ce ne sono altri come loro che crepano. Esattamente tre su cinque. La fame è un crimine. Nessun bambino deve morire di fame, nè di tristezza. Così era scritto sui loro striscioni.Il Movimento nazionale dei bambini del popolo nato ad Avellaneda, nella grande provincia di Buenos Aires, è la quarta volta dal 2001 che marcia contro la fame. Mi sorprende chi mi chiede come sta l'Argentina dopo il crollo economico del 2001. Mi sorprende che chi visita le più belle cascate del mondo, rese famose dal film Mission, chiuda gli occhi sui bambini indios che oggi ci sono e domani non ci saranno più.Mi sorprende che dopo lo scandalo di Tucuman esploso nel 2002 in Europa grazie al cameraman e ad una giornalista di una televisione locale, praticamente non sia cambiato niente. I bambini se non muoiono sono denutriti, se non sono denutriti sono tristi da morire.  Non chiamiamole, per favore, contraddizioni dell'Argentina.